il matrimonio

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Il giorno da me temuto arrivò. Ben cinque serve mi accerchiavano. Chi si occupava del vestito, chi dell'acconciatura, chi degli accessori e chi del trucco. Mi resero bellissima. Ero la sposa perfetta per ogni uomo e quella che ambivano a diventare numerose donne. Però mi mancava qualcosa. E quella cosa la si poteva facilmente notare attraverso il mio sguardo cupo e assente. Per gli altri era una grande festa, per me un giorno di lutto.
"Principessa sorridete, sietebellissima" mi consigliò la serva che si era occupata del vestito.
"Hai proprio ragione! La nostra principessa ha un bell'incarnato e ho scelto i colori giusti per il suo tono di pelle..." rispose la serva che mi aveva truccato.
"Lei e il principe Okra sono la coppia che sognano tutte le donzelle di Toriiaka! Pagherebbero oro per stare al suo posto, principessa" mi elogiò un'altra. Mio padre le aveva addestrare davvero bene a farmi il lavaggio del cervello. Qualcuno bussò alla porta. Tirai un sospiro di sollievo. Nonna Attenia entrò con in mano un bellissimo bouquet di rose blu.
"Ecco le meravigliose rose che crescono nei nostri giardini. Sono fresche e profumate, belle come mia nipote". Abbassai lo sguardo imbarazzata. I complimenti della nonna mi facevano sempre quest'effetto.
"Posso abbracciare la mia piccolina?" annuii. Così ci stringemmo forte. Quel pancione suo, a cui mi ero aggrappata fin da piccola, mi sarebbe mancato troppo.
"Nonna verrai a trovarmi vero?"
"Ma di cosa parli schiocchina? Voi alloggerete nel castello di famiglia!"
"Sì ma se dovessi trasferirmi a Zerife, verrai a trovarmi?"
"In quel caso allora certo. Come potrei non farlo?" mi consolò, dandomi dei colpetti sulla schiena.
"Se permettete, vorrei parlare un attimo con mia nipote". Le serve fecero un piccolo inchino rivolto ad entrambe e ci lasciarono sole. Mia nonna si assicurò che io rumore dei passi fosse lontano prima di avvicinarsi a me.
"Nehmra stammi a sentire attentamente. Ho poco tempo. Ho deciso di aiutarti perché al posto di mio figlio non avrei mai costretto a sposare qualcuno senza amore. Poi ti ho cresciuta, sei la mia bambina. Ti chiedo perdono a nome di tuo padre. Ma adesso è giusto che ti dia una cosa..." mi mise nel petto una chiave argentea.
"È la chiave dov'è chiusa Aric?"
"Sì. Tuo padre l'ha rinchiusa per evitare che desse fastidio durante la celebrazione. Devi stare attenta però. Ci sono guardie dovunque"
"Dici che non mi faranno passare?". La nonna scosse la testa.
"Questo non credo ma non puoi stare troppo tempo nella stanza con lei o sospetterebbero".
"Certo, sarà questione di minuti" le promisi, dandole un bacio sulla fronte.
"Sta'attenta!".
Percorsi il corridoio a passo svelto. Sapevo dov'era rinchiusa Aric, tutto merito della nonna. L'avevo supplicata di aiutarmi in gran segreto e lei non si era tirata indietro.
Arrivai alla stanza di mia sorella. C'erano due guardie che mi sbarravano la strada.
"Devo parlare urgentemente con la principessa, fatemi passare". Si diedero un'occhiata e poi si fecero da parte, consentendomi l'accesso alla stanza. Varcai la soglia. Aric era in un angolino seduta che si dondolava.
"Sei venuta a deridermi? Eh? Sei venuta per quello"
"Abbassa la voce, devo spiegarti una cosa". Sbuffò stizzita.
"Non voglio ascoltare la tua fastidiosa voce da gatta morta"
"Mi dispiace per te ma dovrai sentirmi perché è una cosa che riguarda te e va tutta a tuo favore" la informai a bassa voce. Mi fece cenno di continuare.
"Sposerai tu Okra oggi. Ti concedo il mio posto"
"Cosa? E se ci scoprono? Nostro padre andrà su tutte le furie, per non parlare della famiglia di Okra. Annulleranno tutto" rispose scettica.
"Su questo non devi preoccuparti. Una volta che sarai sposata nessuno potrà strapparti quel ruolo. È una delle leggi di Toriiaka. Potrai divorziare solo dopo tre anni e se la scelta è univoca".
"Davvero? Tu faresti questo per me?"
"Non ho molto tempo, spogliati". La invitai ad affrettarsi perché altrimenti la situazione si sarebbe capovolta. Mi sfilai l'elegante vestito lentamente e glielo porsi. Ce li scambiammo subito. Le misi il fermaglio nei capelli rossi. Sotto il velo da sposa, il colore non era ben chiaro.
"Adesso vai, felice matrimonio Aric" le augurai prima che potesse chiudermi nella sua stanza a chiave.

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