Riconciliarsi con quel capoccione fu una gran fatica. Okra era molto orgoglioso e per una settimana di fila fece finta che io non esistessi. Il re Arloc se ne accorse e lo convocò per parlargli. Solo grazie all'intervento del sovrano le mie lezioni ripartirono. C'era comunque una certa tensione tra noi ed era palpabile sulla punta delle dita.
"Oggi impariamo a usare la spada. È molto importante, perché i poteri vengono utilizzati solo in casi estremi, di necessità. Quando lottiamo con semplici umani, si usa soltanto la spada" mi spiegò, puntandomela contro. Sembrava volesse uccidermi.
"Non ti spaventare, non mi sporcherei mai le mani con te"
"Cosa? Che intendi dire?". Lui fece un ghigno fastidioso.
"Che sei ancora troppo debole perché possa attaccarti. Non ci trovo affatto gusto". Era ripartito con quelle odiose frecciatine.
"Se hai intenzione di continuare a punzecchiarmi io me ne vado. Meglio che lo sai"
"Allora fai pure. Quella a la strada, però ci vai a perdere solo tu". Presi di scatto la spada e mi lanciai verso di lui. Non aveva ancora iniziato la spiegazione e io già sapevo come muovermi. Credo che lo colpii di sorpresa. Sicuramente i miei movimenti non era veloci quanto i suoi ma comunque per una principiante era un livello superiore. Okra fece un salto all'indietro e prese fiato.
"Allora? Chi è la debole?" lo istigai, alzando un sopracciglio. Lui si pulì la fronte e sorrise.
"Non mi dire che vuoi vantarti per quattro mosse insignificanti!". Tornò all'assalto e io mi feci trovare pronta. Schivavo i colpi di continuo e attaccavo a mia volta. Non so ancora spiegarmi il perché ma quando stavo con lui quella rabbia negativa che provavo si trasformava in energia da mettere in campo. Era qualcosa di folle ma assolutamente ammirevole.
Nel tentare un colpo azzardato con la spada, scivolai sull'erba, buttando giù anche lui. I nostri visi erano così vicini che quasi potevano toccarsi. Sul mio petto sentivo il suo cuore che suonava come un tamburo sfrenato. Mi chiesi il perché. Lui che pareva tanto strafottente, possibile che si sentisse a disagio? Mi spinse via con le mani e si mise seduto.
"Ah... Per colpa tua sono tutto sporco!" imprecò, togliendosi l'armatura e restando solo con una divisa di cotone. Mi sentii leggermente in imbarazzo, così spostai lo sguardo altrove.
"Che c'è? Non hai mai visto cosa portano sotto l'armatura i soldati?"
"N...no, mai. Io vengo dalla Terra" gli ricordai continuando a guardare oltre. Avvertivo un leggero calore dietro la nuca. Sapevo che mi stesse osservando. Perché dovevo essere tanto idiota in sua presenza?
"Non ti sei persa molto, ma quell'imbarazzo faresti meglio a nasconderlo o potrei pensare male" aggiunse un'espressione di soddisfazione che mi adirò. Incominciai a strappare l'erba del prato.
"Adesso vado a fare un bagno caldo, penso che per oggi sia abbastanza. Hai usato bene la tua energia Nehmra" disse con neutralità e mi lasciò sola su quel prato, incredula. Non sapevo se era un complimento o una battuta. Comunque da lui potevo aspettarmi di tutto.
"Signorina, signorina, presto deve fare il bagno pure lei...". Una serva giunse e mi strattonò fino al bagno, un'altra aveva in mano diversi asciugamani. Entrai nella stanza e mi feci aiutare a svestirmi. Ero abituata ad essere guardata nuda, tra Toriiaka, Zerife e Nervedi, ormai la servitù femminile conosceva bene il mio corpo. E sicuramente anche quello di altri. Immersi prima i piedi in una vasca di acqua calda con petali di rosa presi dal giardino. C'era un buon odore, ero pronta per un meritato bagno rigenerante. Le serve si allontanarono inchinandosi. Io sospirai e mi rilassai completamente, stesa nella vasca mentre l'acqua mi accarezzava il corpo. Il rumore di un urto mi fece sussultare.
"Chi va là? Servitù? Chi c'è?". Presi subito un asciugamano e mo lo avvolsi attorno al corpo. Possibile che non ero in pace nemmeno a fare un bagno?
"Chi è? Chi osa disturbarmi in un momento di privacy!" urlai. Spostai la tenda che separava il mio bagno da un altro e vidi il principe Okra mezzo nudo con solo un panno a coprire le parti intime. Lanciai un grido e mi coprii gli occhi.
"Aaahhh! Ma che diavolo... Che ci fai qui? Mi spiaviii...". Il principe mi mise una mano sulla bocca per zittirmi. La sua morbida pelle bagnata a contatto con la mia... Sul serio mi stavo eccitando? Il suo fisico era muscoloso e la sua pelle olivastra. Mi si mozzò il respiro. Mi serviva ossigeno.
"Dovevi startene nei tuoi spazi! Idiota! Come sei entrata qui?" mi rimproverò a bassa voce.
"Io... Non sapevo..." mi scusai con il viso in fiamme. Lui mi lasciò e io finalmente ripresi fiato.
"C'è solo una tenda scura a separare i bagni... Non funziona così nel tuo mondo?" scossi la testa.
"Abbiamo un bagno con una porta che può chiudersi per non permettere ad altri di entrare". Lui si grattò il mento e parve riflettere.
"E a Toriiaka? Come facevi?"
"Ah beh... Io avevo un bagno personale e lo stesso valeva per Nervedi" spiegai ancora scioccata per l'accaduto.
"Capisco ma qui non avrai tutti i comfort quindi non ficcare il naso da tutte le parti!" mi congedò, incredulo dell'accaduto. Mi diedi un colpetto sulla testa.
"Stupida! Stupida! Stupida!".
STAI LEGGENDO
𝑸𝑼𝑬𝑬𝑵'𝑺 𝑳𝑬𝑮𝑬𝑵𝑫
FantasyNehmra ha un grande potere dentro di sé ma non lo sa. È cresciuta come una normale umana fino all'età di venti anni, per poi scoprire che molte verità le erano state nascoste al fine di proteggerla dai pericoli del mondo. Il giorno del suo ventesimo...