Capitolo Trenta.

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Avevo sbuffato rumorosamente, per poi togliermi il corpo di Harry di dosso.

'Rimani qui amore' cercò di dire, mentre ormai uscivo dalla mi stanza per andare verso il bagno.

Mentre mi lavavo, abbondando di bagnoschiuma alla vaniglia, il più grande mi raggiunse.
Quando aprì le porte scorrevoli della doccia l'aria fredda mi fece rabbrividire.

Harry, sorrise con un ghigno infinitamente stronzo quando prese il mio mento tra le mani spostando poi il mio viso per vedere quel succhiotto che mi aveva lasciato.

Dopo la doccia, passata tra una coccola e l'altra, ci vestiamo e scendemmo ad aspettare gli altri, mangiammo tutti insieme e mi preparai per andare dal mio capo.

'Dove vai Lou?' chiese Niall mentre mi sistemavo qualche ciuffo ribelle sotto al mio beanie bordeaux.

'Devo andare a firmare dei documenti da Adam' dissi, normalmente per poi vedere Harry alzarsi e sbuffare.

'Quando torni? ci guardiamo un film dopo?' chiese Zayn mimando nella lingua del segni.

'Credo tra un paio di ore e io propongo un film natalizio, manca poco ormai' dissi sorridendo riferendomi al natale, prendendo il mio cappotto e indossandolo, sentendomi subito pesante.

Ero ormai pronto ad uscire e anche qualcun altro lo era, visto che Harry si era rapidamente cambiato, aveva raccolto i capelli in uno chignon spettinato e aspettava.

'Ti accompagno' disse scrollando le spalle, mentre metteva su una maschera innocente.

Scossi la testa, divertito e dopo aver salutato i miei coinquilini, non che i miei migliori amici, uscii dalla nostra casa con Harry che mi seguiva.

'Non c'è bisogno che mi accompagni, non è così lontano e mi farà bene camminare' dissi, quando l'ultima frase mi ricordò il corpo di quell'ex ragazzo di Harry, quanto avrei voluto essere come lui.

'Ma io voglio farlo' disse, con quel solito tono che non accettava repliche, così salii in macchina con il più grande.

Non capivo, perchè Harry fosse così geloso.
Adam non mi sembrava un pericolo, non mi sembrava tantomeno gay e comunque non avrebbe avuto interesse per uno come me, quindi non vedevo il problema.

Eppure il riccio, che ora stava mormorando qualche nota di una canzone sconosciuta e chiassosa, sembrava agitato.
Potevo dirlo da come picchietava continuamente il pollice sul volante e si mordicchiava il labbro.

Il viaggio fu veloce, quei venti minuti che avrei fatto camminando erano stati sostituiti da cinque minuti di macchina.

'Allora io vado' dissi, sentendomi quasi a disagio perchè ora Harry mi stava guardando con quegli occhi verdi, le ciglia lunghe che sbattevano quando chiudeva gli occhi.

Non disse nulla, annuì.

'Se c'è qualcosa chiamami, il tuo telefono è carico?' chiese mentre con un gesto veloce si slacciava la cintura e intrufolava le dita nelle mie tasche.

'Hei' riuscii a dire prima di riuscire a recuperare il mio cellulare.

'Ti stai comportando in modo strano' borbottai a disagio, rimettendo il mio telefono nella tasca.

Ci fu ancora qualche secondo di silenzio, prima che Harry mi attirasse a se, per quando la cintura di sicurezza ancora allacciata lo permettesse e mi baciò, un bacio dolce e casto.

'Hai ragione, mi dispiace' disse sulle mie labbra, mentre lasciava andare qualche sospiro lento.

'Ci vediamo tra poco' gli sorrisi, ora sembrava tornato il mio Harry. 'E non fate scegliere a Zayn il film' ridacchiai uscendo da quell'auto nera che profumava di uomo.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora