Capitolo Diciassette.

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Non voglio che stai qui, non voglio vederti, non voglio sentire la tua voce'  gli urlai quasi addosso.

Continuavo a piangere, mi sentivo ridicolo e il sangue cominciava a sgocciolare dalla mia mano.

'Voglio essere l'unico per te' gli feci il verso, ricordandogli quelle sue stesse parole 'Volevi essere l'unico e non appena sono uscito sei tornato a scoparti Zayn, sei così incoerente.'

Harry mi stava lasciando sfogare, sapevo che avrebbe davvero voluto spiegarmi ma non m'importava.
Cosa doveva spiegarmi?

'E anche il tuo amico Zayn, che mi consola tanto, che mi da consigli per te e poi è il primo a farsi scopare' parlai disperato.

'Lui ti ama Harry e io sono di troppo' sentenziai.
Mi avvicinai all'armadio e buttai la valigia a terra, mi misi la lametta nella tasca centrale della felpa, in modo da avere le mani libere; la mia mano destra era bagnata, il taglio doveva essere abbastanza profondo ma non sentivo dolore.

'Louis, che cazzo stai facendo' mi chiese Harry mentre cercava di allungare le mani per fermarmi.

'Credevo davvero di piacerti Harry, ma già lo sapevo che a quelli come te non piacciono quelli come me' dissi mentre continuavo a tirare fuori cose dall'armadio.

'Tu mi piaci Louis, tu mi piaci' disse, in modo così sincero che per un attimo pensai di fermarmi.

Un secondo dopo le mie azioni vennero bloccate con la forza perchè Harry fermò i miei polsi.

'La tua mano sanguina' disse, preoccupato, mentre guardava attentamente i tagli creatisi sul palmo della mia mano, era confuso.

'Lasciami stare' dissi, liberandomi dalla sua presa.
Tutta la rabbia accumulata mi stava dando una grande forza fisica.

Harry spalancò gli occhi, sembrò impallidirsi tutto d'un colpo.

'Lo hai fatto?' mi chiese, addolorato.

Con gli occhi lucidi guardava attentamente la mia mano, il mio viso, i miei occhi.

Sbuffai e scossi la testa, ma non sembrava convinto.

Abbassò lo sgaurdo e sulla tasca centrale della mia felpa c'era del sangue.

Harry puntò il suo sguardo nel mio prima di riprendere i miei polsi con una sola mano e di spingere il mio corpo contro al muro, il suo peso non mi permetteva di divincolarmi.

La sua mano vagò cauta nella mia tasca e quando sentì il piccolo pezzo metallico, il suo sguardo sembrò distrutto.

Guardava attentamente la lama tra le sue dita e guardava me.

'Lo hai fatto?' chiese nuovamente, sapevo che Harry sarebbe stato disposto a spogliarmi se fosse stato necessario, per avere delle risposte per cui pensai che dire la verità fosse la soluzione migliore.

'No, non l'ho fatto' iniziai mentre la pressione sul mio corpo diminuiva ma le lacrime continuavano a scendere.
'Ci ho pensato, ma non l'ho fatto... e quando sei entrato la lametta era a terra, non volevo che la vedessi' spiegai velocemente spintonando il corpo davanti al mio per liberarmi.

Sempre cautamente Harry infilò quel pezzo metallico nella sua tasca sinistra.

'Mi dispiace' disse, sembrava davvero pentito.

Scossi la testa, non volevo sentire.

'Io ti ho pensato per la maggior parte del tempo' ammise e forse questa affermazione allo stesso tempo mi fece ribrezzo e piacere.

'Lui è venuto nella mia camera e ha iniziato a comportarsi in modo strano, l'ho fermato più volte' continuò e cercavo di non immaginare quelle scene.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora