Capitolo Ventisei.

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Corsi, corsi vicino alla auto, ero così emozionato che nemmeno allacciai la cintura, sfrecciai sulla strada fregandomene dei limiti.
Era tardi, passata la mezzanotte.

La neve aveva iniziato ad accumularsi sulla strada e i sui tetti, ricoprendoli di bianco.
Il cielo nuvoloso aveva qualche sfumatura nel buio.

Quando arrivai davanti a casa, spensi l'auto e aspettai qualche secondo impazientemente sotto alla neve.
Guardai i fiocchi cadere lentamente e mentre muovevo qualche passo in avanti la sentivo scricchiolare sotto ai miei anfibi.

Respirai profondamente prima di dirigermi davanti alla porta, inserire le chiavi ed entrare.
Cercai di fare meno rumore possibile, mentre mi fermavo qualche secondo sul ciglio della porta per ascoltare l'assoluto silenzio.

La legna nel camino bruciava ancora e questo significava che qualcuno fino a poco tempo prima era ancora accomodato in salotto.
Salii piano le scale, con il cuore che batteva forte nel mio petto.

Mi ritrovai davanti alla stanza di Louis, a sperare che la porta non fosse chiusa a chiave e così cautamente abbassai la maniglia.
Tirai un sospiro di sollievo quando la porta s'aprì e notai Louis solo, rannicchiato sotto alle coperte pesanti.

Aveva la mano destra fasciata, le nocche coperte fino al polso e pensai che era stato uno stupido.

'Louis' sussurrai, senza ricevere nessun movimento
'Louis' lo chiamai una seconda volta e lo vidi aprire lentamente gli occhi.

Non disse nulla, si limitò ad osservarmi con sgaurdo assonnato.

'Indossa il cappotto e scendi, ti aspetto fuori' continuai a sussurrare dolcemente.
Il ragazzo più piccolo si rannicchiò ancora di più, se possibile.

'No' disse solo, non abbandonando il mio sguardo.
Solo allora mi inginocchiai ai piedi del letto e lui si fece indietro.

'P-perfavore' balbettai perdendomi nei suoi occhi lucidi e liquidi.
Avevo volutamente balbettato, sapevo l'effetto che aveva su Louis.

In seguito abbandonai la stanza, senza proferire parola e scendendo nuovamente le scale.
Il freddo mi colpì nuovamente forte e il mio respiro creava nuvole di condensa nell'aria.
Non so quanto aspettai mentre sotto alla neve, i fiocchi si incastonavano tra i miei capelli e si attaccavano ai vestiti.

Poi la porta si aprì, Louis indossava un cappotto di numerose taglie in più, lo faceva sembrare solo più piccolo.
Un berretto sulla testa e pochi ciuffi di capelli che uscivano.
Portava una sigaretta tra le labbra e mi chiesi che voglia avesse di fumare appena sveglio.

Fece qualche passo in avanti, restando coperto sotto alla tettoia e mi guardava.

'Vieni qui' dissi solo, muovendo qualche passo in avanti.
Lui sembrò alzare lo sgaurdo verso il cielo e seguire qualche fiocco con lo sguardo mentre si posava a terra.

Si mosse piano, mentre mi raggiungeva e si poneva davanti a me.

Non aveva ancora tolto lo sgaurdo dai miei occhi e mi stupì di quanto stava riuscendo a mantenerlo.

'Mi dispiace' iniziai, ero agitato e la mia voce mi tradì.
'Nessuno mi aveva detto ciò che mi hai detto tu' continuai sentendo la necessità di abbassare io lo sgaurdo.

'mi sono trovato spiazzato, nella mia vita non mi sono mai davvero sentito amato da qualcuno' alzai di nuovo lo sgaurdo per qualche secondo, osservando la sua espressione concentrata e curiosa.
La mia voce emanava qualche traccia di dolore, di solitudine.

'La verità è che sono innamorato di te Louis, questa è la prima volta che lo dico ad alta voce e non lo ammetto solo a me stesso' respirai profondamente.
'Sono perdutamente, infinitamente innamorato di te e mi dispiace se ti ho fatto sta male'

Rainy Autumn | Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora