Capitolo Venititre.

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Harry aveva pulito il mio corpo dallo sperma, sfiorandomi e accarezzandomi la pelle.

Potei sentire le sue dita fermarsi non appena prima delle mie vecchie cicatrici e poi risalire lungo il fianco.

Dopo quella scena mi sentivo stanco, terribilmente appagato per il momento che avevamo appena affrontato.
I suoi occhi magnetici non avevano abbandonato il mio sguardo e io da svariati minuti avevo sulla punta della lingua una frase.

Dopo il lungo respiro, senza pensarci troppo la mia bocca parlò dicendo quelle parole che temevo tanto di dire ma ne sentivo il bisogno.

'I-io' iniziai e il mio corpo mi tradì cominciando tremare

'Credo di amarti, Harry' sussurrai.

Il mio cuore batteva così veloce che per un momento pensai che avrebbe potuto sentirlo anche lui dal silenzio che c'era nella stanza.
Dopo aver pronunciato quelle parole Harry giró appena la testa per guardarmi meglio, più profondamente e mi chiese:

'C-come?' Il fatto che anche Harry avesse balbettato non era un buon segno, non era abituato a vederlo così.

Non riesci a ripetere quelle parole appena pronunciate, abbassai lo sguardo iniziando a torturarmi le dita.

Quando Harry non mi rispose mi pentii subito di aver seguito il mio istinto e di aver detto quelle parole tanto temute.
Mi diedi mentalmente dello stupido e se ne avessi avuto la possibilità mi sarei preso a schiaffi da solo.

Il più grande non mi stava più guardando, il suo sguardo era puntato sui suoi pantaloni.
Ero abituato ad avere lo sguardo di Harry addosso, in qualunque momento che fosse arrabbiato, che fosse felice e il fatto che non mi stesse più guardando mi fece sentire male.

Per un attimo provai una strana sensazione al petto, forse quel silenzio aveva rotto qualcosa dentro di me e scatenato i peggiori pensieri nella mia testa.

Mi senti a disagio, agitato e dovetti alzarmi, coprendomi con la camicia a terra e andando verso l'armadio recuperare una felpa che potesse coprirmi.

Non volevo farmi vedere nudo, volevo che il più grande parlasse, che mi guardasse, che mi abbracciasse perché di quello avevo bisogno.
Invece Harry se ne stava lì, seduto e nel più completo silenzio come se gli avessi confessato il peggior tradimento.

Il clima era completamente cambiato, la tensione nella stanza era palpabile e con essa tutte le altre emozioni.

Poi, tre colpi secchi risuonarono sulla porta in legno.

'Harry?' La voce di Niall risuonò nel totale silenzio.

Il riccio si voltò subito verso di me, probabilmente controllando che fossi vestito e non più nudo.

Si alzo dal letto, senza preoccuparsi delle sue condizioni, dei capelli scomposti, del suo petto nudo segnato.

Aprì appena la porta, in modo che il ragazzo all'esterno non vedesse la stanza e tanto meno me.

'Zayn sta vomitando da 15 minuti, ha bisogno di te' disse Niall con voce ubriaca.

Harry fece solo un gesto d'assenso, richiuse la porta e si giro verso di me.

'M-mi dispiace' disse solo prima di uscire.

In tempo a chiudere la porta che scoppiai in un pianto disperato, com'era possibile che il clima di piacere e pace che c'era un secondo prima si fosse trasformato in questo?

Appoggiai la schiena alla parete abbandonandomi al muro fino a toccare terra, presi la mia testa tra le mani e mi tira forte i capelli.
Le lacrime scendevano copiose dai miei occhi, era come se tutto l'alcool che avevo bevuto fosse sparito in un secondo.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora