Capitolo Trentaquattro.

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Qualche minuto dopo Harry tolse il preservativo e nudo si alzò per buttarlo in un cestino, che non avevo visto.

Quando si alzò ebbi una delle visioni più paradisiache della mia vita, guardai le sue gambe toniche e muscolose, i suoi glutei sodi e quando guardai la sua schiena il mio cuore prese un battito nel vedere graffi di un colore quasi porporeo a colorare la sua pelle.

'La tua schiena...' sussurrai piano indicando.

Lui in risposta sorrise.

Quando tornò a letto si sdraiò accanto a me, tirandomi con le sue possenti braccia contro di lui.

'mi dispiace' dissi subito dopo, allungando una mano a tastare delicatamente quei segni in rilievo sulla sua pelle.

'Non devi dispiacerti' iniziò 'Mi fa eccitare quel tipo di contatto e non mi dispiace portarmi dietro qualche segno di te' ammise mentre mi guardava negli occhi.

Io annuii sentendomi meglio, poi Harry allungò le sue dita verso il mio braccio e incominciò ad accarezzarlo, trascinando i suoi polpastrelli sulla mia pelle.

Rimanemmo lì, nel silenzio a guardarci e coccolarci, fin quando fuori non divenne buio.

Mi sentivo così bene e allo stesso tempo ancora dolorante, piccole fitte si irradiavano nel mio corpo ad ogni movimento.
Eppure quel dolore mi piaceva, mi faceva sentire appagato.

Poi la suoneria del mio telefono risuonò nella mia stanza.

'Vado io' disse premurosamente Harry alzandosi, ancora completamente nudo.

Cercò nella tasca dei miei pantaloni e poi quando vide lo schermo il suo viso si corrucciò.

'Chi è?' chiesi curioso, il suo sguardo sembrava arrabbiato.

'La chiamata è di Sam' iniziò 'Grazie per questo pomeriggio, sono stato bene e mi è piaciuto chiacchierare con te, a presto' recitò con tono irrisorio.

Sapevo perfettamente che quel messaggio era di Adam, il mio capo.
E non mi sembrava ci fosse nulla di strano in esso.

'Vi siete divertiti, mh?' chiese, con tono sarcastico e io semplicemente annuii perchè era vero, non mi era dispiaciuto stare con Adam.

Lui sbuffò arrabbiato, sembrava che il discorso di poco prima si fosse annullato.

'Abbiamo parlato' scrollai le spalle.

'E di cosa? di quanto gli piacerebbe entrarti nei pantaloni?' sputò visibilmente innervosito, solitamente mi sarei agitato, mentre ora ero tranquillo, sapevo di aver potere su di lui, sapevo di poterlo calmare.

Così mi alzai dal letto, le gambe indolenzite e ancora completamente nudo.
Coprii la mia pancia con le braccia e mi avvicinai lentamente a lui.

'Abbiamo parlato anche di te, stupido.' dissi, fingendomi adirato a mia volta.

Lui aggrottò ancora di più le sopracciglia.

'Come?' mi chiese, cercando una risposta.

'Mi ha chiesto se avessi la ragazza' iniziai andando vicino al suo viso 'ha capito che non sono interessato al genere femminile e mi ha chiesto se avessi un ragazzo' dissi.

La questione era spinosa perchè io ed Harry non eravamo fidanzati ufficialmente e non ne avevamo mai discusso, eppure in quel momento ero tranquillo.

'E tu? cosa gli hai detto?' chiese curioso, facendo ancora un passo fino a trovarsi a pochi millimetri dal mio viso.

Avevo suscitato la sua curiosità, sul suo viso non c'era più nessun accenno di rabbia.

'Che sono single e che potrebbe offrirmi anche un'altro lavoro per lui' lo provocai.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora