Io e Harry passammo non so quanto tempo, nudi e vicini.
Le nostre mani continuavano a sfiorarsi, così come i nostri corpi.Il sole illuminava la stanza e l'unico suono udibile era il canto degli uccellini appoggiati sugli alberi.
E io, in quel silenzio, pensavo a tutto quello che avevo passato, a come mi ero ridotto, a come la mia vita stava nuovamente cambiando grazie a lui.
Harry mi stava davvero aiutando, come nessuno aveva mai fatto, sopportandomi e supportandomi in ogni momento e io ero convinto che avrei voluto passare il resto della mia vita con lui.Rimaneva qualcosa da risolvere, la Francia, lì avevo la mia famiglia dalla quale ero tornato dopo anni, avevo trovato un lavoro ben pagato dal quale mi ero licenziato il giorno prima, avevo in un'altra nazione tutti i miei beni personali.
Avrei dovuto parlare con Harry per capire come avrei dovuto muovermi, perchè l'idea di stargli lontano, star lontano dai ragazzi, star lontano da tutti mi angosciava anche se avevo ancora qualche giorno da passare in Inghilterra.'Sai...' iniziai richiamando l'attenzione del riccio su di me.
'Dovrei tornare in Francia' dissi, forse in modo troppo diretto.
Harry si tirò a sedere, guardandomi con uno sguardo arrabbiato che non gli vedevo sul viso da tempo.
'È cosi? sei venuto qui per disintossicarti e farti scopare per poi tornare in Francia?' chiese, l'insicurezza e l'ira nelle sue parole era evidente, ma questo non mi impedì di innervosirmi velocemente.
'Se magari mi facessi parlare, questa abitudine del cazzo di arrivare a conclusioni solo tue non l'hai persa vedo' dissi, alzandomi dal letto, perchè sapevo che il mio comportamento e la mia mente potevano essere ancora alterati da quei mesi di consumo di cocaina.
'Dove stai andando?' chiese, alzandosi e seguendomi.
Una rabbia esagerata iniziò a scaldare le mie mani e il bisogno di respirare a fondo si faceva sentire.
'Scendo, potrei prenderti a pugni in questo momento' dissi, continuando il mio tragitto, fino a quando il mio corpo non venne spinto contro la parete.
Il suo sguardo era provocatorio, la sua altezza mi sovrastava.
'A pugni, mh?' chiese, la sua mano accarezzò la mia mascella.
Rimasi fermo, qualunque tentativo di spingerlo via sarebbe stato inutile.
'Fallo' sussurrò avvicinandosi, un sorrisino sulle labbra.
Aggrottai le sopracciglia, guardandolo negli occhi.
'Avanti, piccolo, ti do la possibilità di colpirmi' ridacchiò, avvicinandosi al mio orecchio.
'Non mancarmi' sussurrò, si allontanò appena poi.
Cercai di colpirlo, era una sfida giusto?
Non avrei mai fatto collidere le mie nocche con la sua pelle, volevo solo mostrargli che ne sarei stato in grado.Ma la sua mano, grande e forte, si chiuse completamente sulle mie dita chiuse, un secondo dopo aver alzato la mano.
'Bel tentativo amore' ridacchiò, mentre la sua mano stringeva la mia, provocandomi un leggero dolore.
Poi il suo corpo si schiacciò contro al mio, le sue labbra sulle mie in un bacio caotico.
'Hei, cosa stiamo facendo' dissi, allontanandomi, il rimorso per la scena appena avvenuta iniziava già a farsi sentire.
'Se le cose tra di noi torneranno a funzionare, non dovremo comportarci in questo modo' dissi, abbassando lo sguardo sui nostri piedi nudi.
'Se' sussurrò, tornando in posizione eretta e lasciandomi spazio.
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Rainy Autumn | Larry Stylinson
FanfictionLouis è la timidezza fatta a persona, ha solo 18 anni e sta già cercando una casa in cui vivere. Harry, di anni ne ha 26 e oltre a qualche problema di rabbia, vive in una casa dove una stanza libera è stata messa in affitto.