Capitolo Sessantotto.

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Sospirai, non un sospiro di noia, non un sospiro di stanchezza, nonostante il volo e la visione di quell'uomo che faticavo a chiamare padre.
Sospirai, perchè quando Harry mi sorrise aprendo per primo la porta del locale, io tornai finalmente a respirare, i miei polmoni a riempirsi nuovamente di aria.

Era possibile? Che un sorriso facesse questo effetto?

Per meglio dire, era davvero possibile che il suo sorriso, mi facesse questo effetto?

'Sembra un posto carino' sorrise di nuovo guardandosi intorno mentre chiudeva la porta alle mie spalle.

Erano passate alcune ore dal spiacevole evento, avevamo passeggiato, avevamo parlato a lungo, avevamo mangiato, ma la scelta migliore fu quella di andare al locale 'La vie' uno dei locali giovanili più in voga dell'intera Francia; distante qualche metro dal locale in cui mi ero drogato per la prima volta.

'Non siamo ancora entrati, amore' sorrisi, guidandolo all'interno del corridoio che ci avrebbe portato all'ingresso vero e proprio del locale, più ci avvicinavamo più la musica diventava forte, sovrastante.

Il Bodyguard ci guardò qualche secondo, dalla testa ai piedi con un'espressione piatta, annoiata, indifferente.
Avvicinai la mia mano in modo che potesse lasciarci sopra il timbro del locale e poi entrammo.

La macchina del fumo rendeva la visuale offuscata e per questo subito Harry mia le sue mani sui miei fianchi, stringendomi avidamente contro al suo corpo.

'Andiamo!' urlai oltre alla musica, buttando la testa indietro e guidandoci poi vicino al bancone  del bar.

' 2 shot di Rum' urlai al barista, mentre Harry restava dietro di me, ancora una volta le sue mani sui miei fianchi.

'Non possiamo ubriacarci, dobbiamo tornare a casa di tua madre, ci perderemo' disse in modo molto maturo il riccio.

Io sorrisi perchè trovai estremamente carina la sua preoccupazione e passai tra le sue mani lo shot.

'Ti amo' dissi facendo scontrare il mio bicchierino contro al suo facendo fuoriuscire qualche goccia di liquido.

'Ti amo' anche io, rispose scuotendo la testa e sorridendo.

L'idea di Harry era giusta, forse non avremmo dovuto ubriacarci, ma un'ora dopo avevamo raggiunto i 5 shot e un numero non definito di drink condivisi.
La mia testa girava, ma mi sentivo bene, soprattutto mentre ridevo senza alcun motivo contro al collo di Harry mentre muovevo i fianchi cercando di seguire il ritmo della musica.

'Cosa ne dici, d-di' ridacchiai 'una sveltina nel bagno?' urlai al suo orecchio forse è un po' troppo forte, nel suo orecchio, perchè il più grande aggrottò appena le sopracciglia e si allontanò leggermente.

'Dico che stai bevendo troppo, amore' sorrise sulle mie labbra, poco prima di baciarmi, sostenendomi per il mio leggero barcollare.

'Okay, io vado a fare la pipì ma seee vuoi raggiungermi' dissi ammiccando, barcollando verso il bagno mentre il riccio nuovamente scuoteva la testa e si portava il bicchiere alle labbra.
Dopo essermi liberato dei drink consumati fino a quel momento, mi appoggiai un secondo al lavandino, sorridendo senza alcun motivo.

Qualcuno entrò in bagno e io invece socchiusi gli occhi, colpito da un capogiro particolarmente forte.
Aprii gli occhi solo quando notai che la persona entrata in bagno era ancora ferma sul posto, non era entrato in nessun bagno.

Strizzai gli occhi e quando capii chi avevo davanti li spalancai.

'Je ne pensais pas te revoir si tôt, je t'ai manqué ?' chiese, Pierre era davanti a me, ben vestito, i suoi stupidi baffi erano ben acconciati con la cera e i suoi occhi, erano evidentemente rossi e le sue pupille acquose.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora