Capitolo Cinquantacinque.

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Nota Autrice

TW: autolesionismo e utilizzo di sostanze stupefacenti.

Se siete sensibili a auesti argomenti non leggete, perfavore.
Il comportamento dei personaggi è scorretto e deleterio, se pensate che legger questi argomenti possa causare in voi emozioni negative, non fatelo.

Cercate aiuto, sempre.

Be safe, be smart and treat people with kindness.

Vi avviso che i prossimi capitoli non saranno semplici, sotto alcun punto di vista quindi preparatevi.
Vi avviso anche che questo capitolo è scritto in modo diverso, fatemi sapere cosa ne pensate, perchè anche il prossimo sarà scritto in questo modo.












4 mesi dopo

Louis davvero non lo sa, non sa come sia finito in quella situazione.

Chiude gli occhi, respira riempiendo completamente i suoi pomponi e pensa, pensa a come sia arrivato ad esser sdraiato nudo sul letto di un ragazzo conosciuto da poco, che sta sistemando la povere bianca sulla sua spina dorsale, non prima di avregli morso una natica.

Louis lo sente, mentre con quella banconota arrotolata inala i granelli e rilascia un gemito soddisfatto.

Si chiama Pierre e Louis pensa che non esista un nome più stupido e tipico per un ragazzo francese.
Stringe gli occhi sforzandosi di ricordare la sua vita degli ultimi mesi.

Louis non è più lo stesso.

Deve ricordare ciò che è stato prima che giunga il suo turno con quella sostanza perchè poi sarà troppo euforico, troppo fatto anche solo per per realizzare di esser esistito, prima di quel momento.

Così, respira a fondo, non sente più la voce di Pierre che in piena estasi sta parlando di qualcosa che nemmeno lo stesso ragazzo capisce, e ricorda.

Ricorda, il dolore nel preparare le valigie, il disordine della sua stanza, le lacrime che minacciavano continuamente di uscire ma solitamente non lo facevano.
Ricorda il clima strano, saturo, pesante e ricorda i visi dei suoi amici.

Si sforza ma non ricorda il viso di Harry, non vuole ricordarlo perchè un Harry così distrutto lui non l'aveva mai visto.
Quegli occhi gonfi, le guance appena scavate, la linea piatta delle sue labbra che non aveva alcuna intenzione di alzarsi.

Louis sospira e ricorda, quando Niall lo aiutò a scendere le scale con la sua valigia, dicendogli che avrebbe voluto accompagnarlo quantomeno all'aereoporto.

Louis scosse la testa e pensò che se la sarebbe cavata da solo, come aveva sempre fatto.
Vide i volti dei suoi amici, vide gli occhi lucidi azzurrissimi di Niall e Zayn con il capo chino.

Li abbracciò, come se quello fosse un addio, perchè Louis non lo sapeva se li avrebbe mai rivisti davvero.

Louis non sapeva nulla.

Ricorda che pianse, durante il volo, ricorda che quando scese dall'areo, l'aria della Francia gli fece storcere il naso per nessun motivo e quando mise le mani nel suo zaino per ricavarne le sue sigarette e il suo accendino trovò un foglio mal piegato.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora