Louis's Pov
Erano passati quattro giorni da quell'avvenimento, Zayn mi era stato tanto vicino e per i primi due aveva dormito con me, sopportando i miei sfoghi e i miei pianti.
Harry non mi aveva più rivolto parola, qualche sguardo ogni tanto ma il completo silenzio.
Anche con gli altri si comportava il modo strano, sopratutto con Zayn che non sembrava soffrirne più di tanto, infondo lui lo conosceva meglio di chiunque altro.Quando mi preparai per andare a lavoro, quel mercoledì, avevo il presentimento che qualcosa non andasse.
La mia giornata era iniziata in modo abbastanza frustrante, il pulman era in anticipo e dovetti aspettare quello dopo arrivando in ritardo a lavoro.
Il bar era pressoché vuoto e non appena entrai Josh mi rivolse uno sguardo malizioso che ignorai.
Sarah, la mia collega era di nuovo assente e avrei sicuramente lavorato diverse ore in più del solito.
Così, dopo una grande tazza di caffè mi misi a lavoro.
Dopo circa due ore da quando avevo iniziato, un uomo, sulla quarantina, brizzolato si sporse sul bancone guardandomi dalla testa ai piedi chiedendomi dove fosse 'il suo caro amico Josh' dopo avergli indicato che il mio capo fosse nel retro, egli passò dietro al bancone come se già conoscesse il posto e sparì dalla mia visuale.
Quei due uomini spuntavano di tanto in tanto per prendere qualche bottiglia di super alcolici e portarla poi nel retro del negozio.La sera ormai era arrivata e assolutamente distrutto finii il mio turno, sistemai alla perfezione tutta la mia zona di lavoro e andai a cambiarmi.
Nello spogliatoio dei dipendenti i due uomini ridevano sguaiatamente, due bottiglie di scotch appoggiate malamente in terra.
Decisi che non mi sarei cambiato davanti a loro e che avrei preso solo le mie cose per poi andarmene.
Mentre sistemavo il mio grembiule sull'attaccapanni sentivo i loro sguardi viscidi addosso.
Risatine, fischi, apprezzamenti volgari.'Louis quei pantaloni ti fanno un culo fantastico, meglio di quello di qualche troia sulla settima strada' disse Josh mentre si avvicinava a me, sapevo che avrebbe cercato di toccarmi e mi scansai subito, ma il suo amico era proprio dietro di me, gli andai contro mentre le sue mani scendevano a stringere il mio sedere.
'Sai perchè ho deciso di tenerti? perchè sapevo che avremmo potuto divertirci' disse mentre mi infilava le mani sotto alla maglietta.
Il respiro cominciava a mancarmi mentre mi dimenavo per allontanarmi da quel contatto non voluto.'Sta fermo, puttana' disse mentre cercava di abbassarmi i pantaloni e il suo amico mi bloccava le braccia.
Urlai, urlai con tutto il fiato in corpo mentre il mio capo conficcava le unghie sotto al mio ombelico, trascinadole dolorosamente fino al mio pube.
Il suo amico mi comprì la bocca con una mano e allora scalciai, scalicai forte e riuscii a colpire Josh in pieno viso mentre cercavo con tutte le mie forze di dimenarmi dalla presa del secondo uomo, che allontanò la mano dalla mia bocca per stringermi le braccia'Sei solo una puttana' disse prima di rifilrami un pugno dritto sul viso, gemetti dal dolore, le lacrime ormai sgorgavano dai miei occhi e il sapore metallico del mio sangue mi entrò in bocca.
Un altro pugno, dritto nello stomaco.
Una serie di insulti e commenti viscidi.
Sentivo le loro mani toccarmi, ovunque e non volevo, mi dimenavo e cercavo di urlare.
Un altro pugno, sullo zigomo.Pregai, pregai che qualcuno mi salvasse, che tutto questo finisse mentre ormai il mio capo cercava di togliermi i vestiti.
Sulla mia felpa vedevo solo rosso, sulla mia pancia dei graffi sanguinanti, il segno delle sue dita sulla mia pelle
Bruciore, dolore, lacrime, il respiro bloccato.
Non so come, mentre ormai quelle mani toccavano la mia pelle sotto ai vestiti riuscii a tirare un altro calcio, in mezzo alle gambe di Josh e una gomitata nelle costole del suo amico, la sua presa su di me divenne più debole e allora corsi, corsi più veloce che potevo... fuori dal negozio, per strada mentre il petto mi doleva, il cuore batteva troppo forte, il corpo dolorante.
Corsi per quelli che mi sembravano kilometri, senza nemmeno sapere dove stessi andando e poi, in un secondo, le mie gambe cedettero.
Finii in terra, le mie ginocchia picchiarono duro contro l'asfalto.
Piansi, cercai di rialzarmi il più velocemente possibile e mi riparai in un vicolo.
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Rainy Autumn | Larry Stylinson
FanfictionLouis è la timidezza fatta a persona, ha solo 18 anni e sta già cercando una casa in cui vivere. Harry, di anni ne ha 26 e oltre a qualche problema di rabbia, vive in una casa dove una stanza libera è stata messa in affitto.