Capitolo Dodici.

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Mi ero impegnato per fare una prima treccia al lato destro della sua testa, ero stato attento a non tirare troppo i suoi capelli come spazientito avevo fatto in passato con le mie sorelle.
Harry sembrava visibilmente più rilassato e anche io lo ero.

'Ce l'hai un secondo nome?' gli chiesi, mentre osservavo le decine di disegni sul suo corpo.
Lui aprì gli occhi, erano di un verde più intenso del solito.
Studiò il mio viso per qualche secondo.

'Mhmh, Edward' disse poi chiudendo di nuovo gli occhi.
'Harry Edward Styles' ripetè con voce profonda, più gruttuale.
Io annuii, quel secondo nome gli si addiceva quasi come il primo.
La sua mano risalì andando ad accarezzare sopra al mio ginocchio.

'Tu ce l'hai?' chiese aprendo di nuovo gli occhi e guardandomi.
Annuii e sussurrai 'William' causando una leggera risata nel ragazzo appoggiato a me.
'Louis William Tomlinson' continuai imitandolo.

'Ci hanno dato dei secondi nomi davvero inglesi' affermò con quel sorrisetto sulle labbra e ciò fece sorridere anche me, aveva tremendamente ragione.
'Mi piace toccare i tuoi capelli, sono morbidi' dissi sussurrando mentre stringevo leggermente i suoi capelli tra le mie dita.
Non so per quale motivo gli stessi dicendo quelle cose, non mi stavo regolando.
Emise un gemito leggero quando li strinsi, e aprì solo leggermente gli occhi.

'E a me piace come li tocchi' iniziò posizionandosi meglio 'sei così delicato piccolo' sussurrò.

piccolo, me lo aveva detto guardandomi di sottecchi, ma guardandomi negli occhi e di nuovo fui un turbine di emozioni.

Arrossii a quel nomignolo e Harry lo notò, sorrise ma non disse niente.

'Mhhh, tu conosci la lingua dei segni?' chiesi, dandomi mentalmente dello stupido; certo che la conosceva lo avevo visto parlare con Zayn innumerevoli volte a gesti.
Lui annuii, silenzioso e io al contrario sentivo il bisogno di parlare.

'Mi insegni qualcosa?' chiesi, ora un po' più insicuro e timido, forse lo stavo disturbando un po' troppo.
'Mi piace sentirti parlare così tanto, la tua voce è così bella' disse in risposta, senza davvero rispondere a ciò che gli avevo chiesto.

'Perfavore dissi in un sussurro.
Il ragazzo dai capelli ricci allora si alzò, si sedette a gambe incrociate, esattamente come me.
Sembrava assonnato e io lo guardavo dispiaciuto per il disturbo che gli stavo arrecando.

'Ciao, mi chiamo Louis' disse facendo una serie veloce di gesti, sopratutto con il mio nome.
Vederlo gesticolare così velocemente mi sorprese.

'Chi utilizza la lingua dei segni solitamente ha il suo nome in segno' continuò.

'Ad esempio Zayn è così' disse portando pollice e indice vicino all'occhio 'È perchè i suoi occhi sono da cerbiatto e le ciglia sono lunghe' ammise poco dopo.
'Solitamente si prende una caratteristica fisica, ad esempio Harry è così' continuò segnando con l'indice le onde dei suoi capelli.
Annuii realmente interessato a quello che stava dicendo, che il nome-segno di Harry fosse inerente ai suoi capelli era una bella cosa per me, mi piaceva.

Cercai di replicare i suoi gesti dicendo il mio nome, ma probabilmente sbagliai qualcosa dato che il ragazzo più grande scosse la testa sorridendo e poi si fece più vicino, sistemando le mie mani nel modo corretto.

'Non lo ricordavo così complicato' ammisi, le lezioni che avevo affrontato in precedenza, nella mia vita non avevano lasciato praticamente alcun ricordo.

'Questo è: come stai' disse facendomi vedere una serie di gesti e questo lo ricordavo.

'Aspetta, ora ricordo che sapevo dire una frase' dissi mimando qualcosa che doveva essere un ti voglio bene.
In risposta Harry alzò le sopracciglia e la sua reazione non mi fu molto chiara.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora