Capitolo Cinquantasei.

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TW

Non so come specificare il trigger warning, sappiate che le emozioni che lui prova non sono belle, se non siete in un buon stato mentale, saltate questo capitolo.

Vi voglio bene e vi abbraccio tutt*











Harry.

Harry non sorrideva più, se avesse chiesto ai suoi migliori amici cosa fosse cambiato in quei mesi avrebbero sicuramente detto quello, che Harry non era più in grado di sorridere.

Il suo mondo, la sua bolla era esplosa dal momento in cui le sue mani avevano afferrato, stringendo, il collo del suo fidanzato, della persona che amava, togliendogli il respiro.

Harry aveva dei problemi, lui stesso lo sapeva.
Aveva perso il controllo diverse volte nella sua vita, trovandosi con le mani rotte e sporche, di sangue vivido, con dei pensieri confusi in testa.

Ma questa volta, Harry non si sarebbe perdonato.

Aveva perso l'unica cosa davvero bella della sua vita, l'unico che calmava i suoi pensieri.
Gli aveva fatto del male, fisico ma sopratutto emotivo e si odiava per questo.

Si odiava perchè sapeva che Louis era solo un ragazzo, un giovane adulto, fragile come un cristallo.
E lui era un uomo, in realtà non si sentiva più nemmeno tale, pensava di essere solamente un mostro.

Harry non riusciva a credere che lui se ne fosse andato, non riusciva a credere a quello che aveva fatto.
Non lo aveva salutato, avrebbe voluto baciarlo un ultima volta ma non lo fece, perchè se lo avesse visto andarsene lo avrebbe stretto così forte da fargli male, di nuovo.

Lo avrebbe supplicato di non lasciarlo, perchè non ce la poteva fare.

Così Harry si era chiuso nella sua camera, a piangere, come faceva quando era solo uno stupido ragazzino.
La rabbia che scoppiò in lui quando sentì la porta chiudersi alle spalle di Louis era così intramontabile, che pensava sarebbe davvero impazzito una volta per tutte.

Bastò un pugno, le sue nocche si scontrarono contro il cemento freddo della sua parete, riuscendo a creparlo.
Harry si morse a sangue le labbra per non urlare quando realizzò il dolore che stava sentendo e che il rumore che aveva sentito era quello delle sue ossa che si frantumanavo, dei suoi tendini e nervi che si laceravano.

Le nocche iniziarono presto a sgorgare liquido rosso, così come il suo labbro.
Dovette prendere un paio di respiri prima di guardare le condizioni della sua mano e rendersi conto che non era naturale.

Le sue ossa sembravano sporgere dalla pelle e osservandole meglio ebbe un capogiro.
Corse in bagno, aprendo l'acqua fredda e la infilò sotto, questa volta non riuscendo a trattenersi dall'urlare di dolore.

Pochi minuti dopo la sua mano era grande il triplo, il gonfiore alzava la sua pelle di tre-quattro centimetri.
Non provò nemmeno a muoverla, sapeva quando qualcosa si era rotto, ma non aveva mai provato così tanto dolore.

Liam salì le scale, sentendo i continui gemiti di dolore.
Quando entrò nel bagno non disse una parola, spalancando gli occhi alla visione della sua mano tumefatta e gonfia.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora