Capitolo Ventisette.

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Sobbalzai, quando il corpo del più piccolo lo fece a sua volta.
Un suono fastidioso stava inondando la stanza, aprii appena gli occhi.

Era buio, era notte

Il fuoco era ormai spento e nessuna fonte di energia se non lo schermo del telefono che suonava, illuminava la stanza.
Louis si alzò goffamente, facendomi sentire freddo e ancora con gli occhi chiusi si diresse verso il tavolo della cucina.

Sbadigliai posizionandomi più comodo sul divano e stiracchiando un po' i muscoli delle gambe.

'Pronto?' rispose con voce impastata Louis.
Il tono dell'altra persona era così alto che mi fu possibile sentirlo anche se non capivo effettivamente le parole e il più piccolo dovette allontanare il telefono dal viso.

'Ciao Adam, dimmi' disse poi, i miei muscoli si irrigidirono ed io continuai a fare finta di nulla, doveva essere ormai mattina ma il sole non era ancora sorto.

'Oh, va bene, ma per la neve?' chiese Louis mentre sembrò muovere qualche passo verso la finestra per poi fermarsi e  tornare vicino a tavolo.

'D-davvero? che stronzi, non immaginavo che in quel quartiere succedessero queste cose, tu stai bene?' chiese Louis.

Adam, gli aveva detto ciò che era successo, gli aveva raccontato delle ruote squarciate e del campanello che aveva suonato tutta la notte.
Respirai profondamente perchè avevo iniziato ad agitarmi ed incominciai a innervosirmi per la preoccupazione con cui Louis parlava a quell'uomo.

'Va bene, magari passo nel pomeriggio a vedere, Grazie' disse, prima di chiudere la chiamata e tornare lentamente verso il divano.

'Che ore sono?' chiesi e la mia voce uscì infinitamente roca.
'Le 6.55' sussurrò, mentre con le mani tastava il mio corpo per trovare il posto in cui aveva dormito fino a poco fa.

'Cos'è successo?' chiesi, agitato.

Louis sbadiglió.

'Oggi non devo andare al bar, dei vandali hanno tagliato le gomme ad Adam e gli hanno rotto il campanello, che ha suonato tutta notte ed è quasi impazzito' sussurrò, mentre ci copriva di nuovo e si metteva comodo.

Un piccolo sorriso, involontario, malato si formò sul mio viso.
'Dei vandali' significava che la videocamera non era attiva e che nessuno mi aveva visto.

Il mio cuore tornò a battere al suo ritmo normale mentre mi sentivo soddisfatto.

'Per fortuna non hanno fatto nulla a negozio' disse, sbadigliando ancora.

'Mhmh, per fortuna' risposi, richiudendo gli occhi e rilassandomi, Louis aveva cominciato a muovere le dita sulla mia coscia e dopo poco mi riaddormentai.

Louis's Pov

Non riuscii più a prendere sonno, mi dispiaceva per Adam e continuavo a pensarci.

Harry era riuscito a riaddormentarsi, anche se in un sonno agitato.
I muscoli celle sue gambe sembravano irrigidirsi e rilassarsi continuamente.

Non smisi di accarezzarlo, mentre il suo corpo sussoltava continuamente, probabilmente a causa di un incubo.
Inoltre la posizione in cui era non doveva esser troppo comoda, così mi alzai piano cercando di non svegliarlo e lo coprii con quella coperta morbida.

Mi spostai sull'altro divano, la luce iniziava a sorgere nonistante il cielo nuvoloso, forse aveva nevicato tutta la notte mentre ora scendeva fine.

Pensai che avrei potuto preparare la colazione per tutti, mi sentivo di buon umore nonostante fosse ancora troppo presto.

I mugolii di Harry catturarono la mia attenzione, il suo sguardo era corrucciato, le mani ricoperte di anelli strette alla coperta.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora