Capitolo Ventotto.

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'Sono nervoso' sbuffò, e una nuvola di condensa uscì dalle sue labbra.

Non sapevo cosa dire, non sapevo se continuare a fare domande e indagare o semplicemente starmene zitto.
Harry non aveva smesso di tenere la mia mano e questo almeno mi consolava anche se avevo il dubbio di averlo fatto arrabbiare io.

Il bar non era molto pieno, trovammo subito posto per sederci, Harry non si sedette davanti a me ma alla fine del tavolo.
Davanti a me il sorriso di Zayn mi rassicurava.

Una cameriera gentile si avvicinò subito, lasciando una lunga occhiata proprio ad Harry che le sorrise.
Osservai la scena, chiedendomi se tutti, oggi, ce l'avessero con me e sbuffai cercando si non farmi sentire.

'Per me un the alla vaniglia' dissi quando arrivò il mio turno, risvegliandomi dai miei pensieri.
Dopo le mie parole ci fu qualche secondo di silenzio, era il turno di Zayn e mimò ad Harry che voleva una cioccolata calda.

Sapevo che la scena in cui un bellissimo ragazzo mulatto, mimava nella lingua dei segni ad un bellissimo ragazzo dai lunghi capelli ricci, avrebbe incuriosito la cameriera.

Che con fare emozionato corse dietro al bancone a parlare con la sua collega, indicandoci come se noi non fossimo lì.

Mi sentivo ancora geloso, ancora pensavo al ragazzo del parco e questa cameriera che cinguettava per Harry non mi aiutava.

Poi il mio telefono vibrò, facendo rumore contro la panca di legno.

Da Adam:
'Non so se puoi crederci ma mi sono svegliato adesso, pensa che capo responsabile che hai!
Se ti va oggi pomeriggio vieni a fare un salto al bar, non ho intenzione di aprire al pubblico, ma possiamo berci qualcosa e firmare finalmente i documenti.'

Ridacchiai mentre rileggevo una seconda volta quel messaggio, almeno era riuscito a dormire qualche ora nonostante la nottata terribile che aveva vissuto.
Così mi impegnai a rispondergli, mentre con i polpastrelli premevo veloce sullo schermo e gli dicevo che sarei passato volentieri nel pomeriggio.

'Con chi parli?' chiese Harry ad un certo punto.

'Adam' risposi ridacchiando mentre ricevevo un suo messaggio in cui esultava con festoni e faccine.

'E cosa ti scrive?' chiese ancora Harry, accigliato e impaziente.
Lo guardai a lungo negli occhi, con quello sguardo che sembrava fatto apposta per intimidirmi.

La cameriera tornò con un vassoio.
Mi passò il mio the, la cioccolata di Zayn, le ordinazioni di Liam e Niall e lasciò per ultimo Harry.

'Caffè alla nocciola' sussurrò la ragazza mentre appoggiava la tazza sul banco, sporgendosi in avanti e mettendo in mostra il suo seno.

Harry le sorrise di nuovo, un solo angolo della bocca alzato e uno sguardo diverso rispetto a quello che aveva donato a me.

Non lo sopportai più, sapevo che stavo per fare una mossa azzardata e il cuore mi batteva all'impazzata.

'Liam, posso passare?' gli chiesi gentilmente e lui subito si spostò davanti a Zayn.

'Dove vai?' chiese il ricciolo mentre con lo sguardo non aveva lasciato la mia figura.

'In bagno' dissi, mentre mi avvicinavo al suo viso, gli appoggiavo la mano sulla guancia e premevo le mie labbra sulle sue, assicurandomi che la cameriera mi stesse osservando.

Harry sorrise leggermente nel nostro bacio mentre la sua mano si appoggiava sul mio polpaccio.
Sembrava rilassato rispetto a ciò di cui avevamo parlato prima e lo ero anche io, non mi preoccupai di chi potesse vedermi o giudicarmi, io sentivo il bisogno di baciarlo, di dimostrare che lui fosse mio.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora