Capitolo Diciotto.

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Quando Harry si girò, il mio respiro si bloccò in gola.

Aveva un livido sullo zigomo, gli occhi rossi e abbassati.

Harry barcollava leggermente mentre mi si avvicinava e io stavo con le braccia conserte al petto per il freddo.

'Dove lo hai sentito?' chiese, mentre sbiascicava leggermente e inclinando la testa per guardarmi meglio.

'C-cosa?' chiesi abbassando lo sguardo sulle mie converse, incapace di guardare quei suoi occhi ora così diversi.

Harry si era fatto estremamente vicino, potevo sentire la puzza d'alcol e l'umidità dei vestiti da dove ero.

'Harold' ripeté, lentamente e scandendo bene ogni lettera.

Lanciai uno sguardo dietro di lui notando le diverse birre a terra e i frammenti di vetro sparsi in tutto quel pezzo di cemento.

Scrollai le spalle, Harry aspettava una risposta e poi rise leggermente, barcollando in avanti.

'Non mi è mai piaciuto essere chiamato così, solo Zayn lo fa ma da te suona bene' mi soffiò queste parole sulle labbra e io cercai di non allontanarmi e di mantenere la mia posizione.

'Dove sei stato? Dove hai dormito?' chiesi, forse con tono più preoccupato di quanto pensassi.

'Che importa' disse, con un sorriso arrogante sulla faccia.

'Che hai fatto al viso...' chiesi, prendendo coraggio e allungando la mia mano verso il suo livido.
A quel contatto la sua espressione cambiò, chiuse gli occhi, facendo un passo indietro come se stesse per cadere.

'Un figlio di puttana al pub mi ha guardato male, gli ho dato una fottuta lezione' disse vittorioso e beffardo verso quell'avventimento 'ero troppo ubriaco ed è riuscito a colpirmi' sorrise.

Non ci trovavo nulla di divertente in quello che stava dicendo, anzi.

'Ti ho pensato ogni secondo' disse prima di allontanarsi da me socchiudendo gli occhi.

Lo seguii, solo per vedermi prendere una bottiglia da terra e scaraventarla con forza a terra per poi perdere l'equilibrio e cadere sul cemento.

Per un secondo la rabbia svanì.

'Harry perchè ti stai comportando così?' gli chiesi piegandomi alla sua altezza.
'Quanto hai bevuto?' chiesi, era l'ora di pranzo e per essere ancora ubriaco Harry aveva bevuto davvero tanto.

'Perchè sei qui Louis?' chiese tirando il mio maglione e facendomi finire con le ginocchia a terra.

'Ero preoccupato' dissi cercando di togliere la sua mano dal tessuto del mio maglione, non ebbe successo questa mia azione dato che strinse la stoffa ancora di più.

'Dopo quello che è successo ieri, tu eri preoccupato?' chiese, girando leggermente la testa per guardarmi meglio.

Annuii, sistemandomi meglio davanti a lui.

'Mi dispiace per quello che è successo' si sporse leggermente in avanti
'Zayn è importante per me, non volevo che si sentisse così, non capivo il suo comportamento' mormorò spostando lo sguardo sul mio volto, sulle mie labbra quando le aprii per sospirare

'A me dispiace aver reagito così male' iniziai deglutendo.
'Noi non siamo nulla, tu puoi fare quello che vuoi Harry e io lo stesso' dissi quelle parole, dolorose, perchè per me era evidente che Harry fosse importante e che io, una cosa simile non gliela avrei mai fatta.

La sua mano finì sulla mia coscia, toccando il punto in cui sapeva sotto c'erano quelle cicatrici.

Cercai di farmi indietro, non volendo sentire quella sensazione sulla pelle e ad Harry sembrò la conferma che avevo fatto qualcosa di brutto.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora