42nd -At ease-

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Levi si svegliò per primo, la mattina successiva.
Nonostante agosto fosse al suo termine, c'era una bella giornata di sole.
Aprì gli occhi ritrovandosi illuminato dai raggi solari che entravano dalla finestra, scaldando ciò che colpivano.

Si girò dall'altro lato del letto, trovandosi Eren.
Si sedette e poggiò la schiena allo schienale del letto, continuando a guardarlo.
Dormiva ancora beato stando su di un lato, rivolto verso il corvino.
Gli scosse dei ciuffi castani dagli occhi, tenendo poi la mano tra i suoi capelli.
Prese a passargli delicatamente il pollice sulla fronte. A questo gesto Eren sembrò svegliarsi.
Corrugò la fronte per poi aprire gli occhi.
I raggi del sole illuminarono il verde delle sue iridi, rendendolo ancora più chiaro.
Appena vide Levi guardarlo gli sorrise.
-Buongiorno.- gli prese la mano che aveva sulla sua testa, l'avvicinò alle labbra e ne baciò le nocche.
-'Giorno.- Levi si abbassò per lasciargli un bacio a stampo sulle labbra.
Eren si sedette e si stiracchiò allungando verso l'alto le braccia, mentre Levi tornò a stendersi, sbadigliando.
-Vado a fare una doccia.- si alzò tranquillo, non curandosi del fatto che fosse praticamente nudo.
-Mhm.- Levi allungò una mano sul comodino per prendere le sue amate sigarette, ne sfilò una dal pacchetto e l'accese.
Eren prese dei vestiti e si diresse in bagno.

[...]

-Cos'è questa robetta qui?- James stava curiosando nella borsa del castano, che intanto si stava cambiando.
Eren gli rivolse lo sguardo.
-È una chiave elettronica, non la vedi?-
-E che ci fai con questa?-
-È di Levi.-
-Hai le chiavi di casa sua e mi dici che non state convivendo?- James la rimise dov'era, mollando la borsa sul tavolo dov'era seduto.
-È solo perché di solito torno a casa prima di lui, e smettila di farti i cazzi miei.-
-Mai.- il moro scese dal tavolo quando il castano finì di sistemarsi e tornarono dagli altri.

-Cos'è quello?- Armin puntò il dito verso Eren, che intanto si era seduto dietro il bancone.
-Quello cosa?-
-Quella roba che hai sul collo.-
Eren alzò un sopracciglio, prese la fotocamera del suo cellulare e si guardò.
-Oh.- alzò entrambe le sopracciglia stavolta.
-È un succhiotto per caso?- James si precipitò a vedere.
-Scollati.-
-Che avete combinato tu e Ackerman, eh, brutto monello?-
-Beh, secondo te?-
-Lo sapevo che avreste consumato presto.-
-Perché ti interessa tanto?-
-Perché mi piace ficcanasare. Specialmente se si parla di te.-
-E ti pareva.-

La porta si aprì, nonostante fossero ancora chiusi.
Entrò il corvino, incappucciato ma visibilmente irritato.
I ragazzi erano confusi e sorpresi, contrastando con la calma del castano.
-Io ti giuro che Baker lo licenzio.- Levi andò a sedersi su una delle poltroncine.
Eren richiamò l'attenzione del biondino -Puoi andare a chiudere le veneziane, per favore?-.
Armin si avviò immediatamente, mentre lui iniziò a preparare un tè.
-Ti sembra normale che voglia costringermi ad andare ad una stupida cena, con vecchi bacucchi che io non conosco nemmeno, che mi hanno invitato molto probabilmente perché sono in solitudine?- era davvero irritato.
-Lui "sii carino, per una volta". Come se non dicessi "sì" a tutte le proposte del cazzo che mi fa.-
Eren gli si avvicinò e poggiò la tazza sul tavolino davanti a lui.
-Quello non è un uomo, è uno stress.-
-Davvero terribile, amore. Vuoi dei biscotti?-
Levi lo guardò con occhi da cane bastonato -Sì.-.
Eren gli baciò la fronte -Va bene.-.
Tornò al bancone.

-È stressante, vero, la vita da star?- James si sedette affianco a lui. Ormai per il moro si era toccata la soglia della confidenza. Dopotutto, era il ragazzo di uno dei suoi migliori amici.
-Non immagini.- Levi prese a bere il suo tè.
-Non starlo a sentire. È un bambinone.- Eren tornò da loro e poggiò una ciotola con dei biscotti sul tavolino.
-Sta' zitto.-
-Prova a dirmelo di nuovo e ti meno.-
-Ah davvero?- Levi poggiò la tazza sul piattino.
-Uh-uh.-
-Mmhm, capisco.- Levi lo prese per la vita e se lo portò sulle ginocchia, facendolo ridere.
James se ne tornò dai ragazzi.
-Però è felice, dai.- Dean sorrideva, così come gli altri due.
-Non lo è mai stato come ora.-
Armin era quasi commosso. Vedere il castano così felice e a suo agio gli riempiva il cuore di gioia.
Era finalmente sereno.


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Domestic riren domestic riren domestic riren
Io ci muoio per loro.

Bye Bibis ✨💜

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