1st -A day like any other-

2.5K 99 101
                                    

-Eddai, Eren.- il biondo continuava ad insistere con un ghigno fiducioso sul viso, poggiato al bancone.
-Scordatelo, Adam.- il ragazzo continuava a riporre la propria attenzione al sistemare i vassoi al loro posto sotto al bancone, invece, mentre cercava di mandare via lo scocciatore.
-L'altra volta non mi hai rifiutato, però.- il biondo rispose sicuro, riferendosi al weekend prima.
-Non sei speciale tanto da farmi tornare a letto con te.- Eren gli rivolse lo sguardo, con un sorrisino palesemente infastidito in volto.
-Sei troppo cattivo con me.- il ragazzo si alzò dallo sgabello su cui era seduto.
-Lo sono con tutti. Ora smamma.- Eren lo liquidò voltandogli la schiena.
-Okay, okay.- finalmente, il biondo prese la propria strada fuori dalla caffetteria.

Eren lasciò andare un sospiro mentre si accasciava sul bancone.
-Ancora quel tipo della settimana scorsa?- Armin tornò dal retro, vedendo l'amico finalmente solo.
-Uh-uh.- Eren si mise dritto per poi fare il giro del bancone e andare a cambiarsi sul retro.
Armin rimase poggiato allo stipite della porta mentre teneva il proprio sguardo sul castano -Non credi dovresti smetterla di dire sì al primo tipo che ti capita in un locale?-
Eren, mentre slacciava il grembiule che portava ai fianchi, rivolse lo sguardo al suo interlocutore, sfoggiando un sorrisetto arrogante -Armin, tesoro, è l'unico modo per divertirmi qui.-
-Come vuoi.- il biondino si allontanò dalla porta, arrendendosi.

Sistemarono le sedie e i tavoli, spensero le luci e chiusero il café, per poi avviarsi sulla via di casa del proprietario, nonché il signor Hannes.
Ormai lasciava sempre i due e il restante dello staff da soli, affidando l'incarico di supervisore al biondino.
Inizialmente voleva dare a Eren l'incarico, ma il castano rifiutò categoricamente, constatando che l'amico fosse molto più adatto, come infatti era.
Dei due Armin era sempre stato quello più responsabile e maturo; Eren era un moccioso arrabbiato col mondo, che disubbidiva a sua madre e litigava con chiunque.

Arrivarono all'indirizzo, si avvicinarono alla porta e Armin suonò il citofono.
Si sentì un tonfo, poi videro la porta aprirsi, mostrando dietro di essa un uomo sulla quarantina palesemente brillo.
-Ancora? Sul serio?- Eren era basito.
-Le abbiamo portato le chiavi della caffetteria, signor Hannes.- Armin porse il mazzetto di chiavi all'uomo, che le prese tendendo la mano, restando aggrappato con l'altra saldamente alla porta.
-Oh sì, grazie ragazzi.-
-Vedi di bere di meno, piuttosto.-
-Eren.- il biondino non potè fare a meno di rimbeccare l'amico, ricevendo invece in risposta una scrollata di spalle.
-Un goccino per dormire meglio.-
Eren non potè fare a meno che guardare male l'uomo, pensando quanto fosse patetica la scusa usata da quest'ultimo.

-Sì, come no.-
-Dai, andiamo Eren.- Armin prese il castano per un braccio trascinandoselo dietro, mentre con la mano libera salutava Hannes.

Si allontanarono sulla via di casa, tranquilla a quell'ora della sera.
-Dovrebbe seriamente smetterla di bere.- il castano lasciò scappare un commento.
-E tu potresti cercare di ignorarlo. Non è poi così grave.-
-Ignorandolo non lo aiutiamo.-
Armin si fermò a guardarlo, alzando un sopracciglio, sorpreso.
Il castano si girò a guardarlo.
-Cosa?-
-Da quando Eren Jaeger aiuta qualcuno?-
-Vorresti dire che non aiuto nessuno?- il castano si poggiò una mano sul petto teatralmente, fingendo un'espressione di shock.
-Esattamente.-
-Beh, non hai tutti i torti.- Eren riprese a camminare come nulla fosse, facendo ridere il biondino.
La risata dell'amico che lo seguiva non potè far altro che farlo sorridere.



autrice
Salve people!
Mi siete mancati un botto, non avete idea.
Inizialmente volevo riproporvi i capitoli da 1000 parole, ma questa storia si stava presentando più complicata del previsto da scrivere.
Comunque, questa è stata scelta da voi tramite sondaggio, e spero vi piaccia.

Bye Bibis ✨💜

𝕞𝕠𝕝𝕖𝕤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora