-Lasciamoci.-
-Non dirai sul serio.-
-Sono serio.-
Eren alzò lo sguardo.
-Cos'hai fatto? Ti sei scopato una di quelle attrici con cui lavori?- Eren sentiva rabbia, frustrazione, uscire fuori.
-Eren, smettila.-
-No che non la smetto.-
-Non peggio--
-E guardami quando mi parli!- alzò la voce per la prima volta con lui.
Levi sussultò, per poi girarsi.
Era freddo. Intoccabile, come quando si conobbero.
-Perché?-
-Perché così ho deciso.-
-Ma sei serio?-
-Serissimo.-
-Sembri un bambino! Che razza di risposta è?-
-Non sono felice.-
Eren lo guardò.
Rimase in silenzio.
Quella, aveva fatto male.-D'accordo.- Eren cercò di tenere il controllo ancora per un po'.
Levi sembrò addolcirsi per un momento.
-Eren--
Eren non gli diede tempo di finire che si precipitò all'ascensore.
Mentre le porte si chiudevano vide l'uomo scendere in fretta le scale, ma non abbastanza velocemente per fermarlo.Raggiunse l'esterno, notando solo allora che pioveva.
Avrebbe dovuto star a sentire Armin. Avrebbe dovuto portarsi dietro un ombrello.
Ma lui non lo ascoltava mai.Si mise sulla via di casa.
Voleva camminare a piedi, nonostante ci volesse quasi un'ora da lì a casa sua. Nonostante piovesse.
Camminava lentamente.
Se qualcuno fosse abbastanza in alto per poter vedere la grande folla presente in strada, avrebbe notato quanto Eren fosse in contrasto col le altre persone, che correvano o camminavano in fretta, muniti di ombrello.Il male ai piedi, il freddo che sentiva a causa del vento che gli gelava il viso e la pioggia che gli cadeva addosso lo distraevano dal dolore che sentiva dentro, per un po'.
Un'auto accostò poco lontano da lui.
Si fermò infastidito dai fari che puntavano giusto nella sua direzione.
Vide una figura, a quanto pare maschile, scendere dall'auto e avvicinarsi di tutta fretta a lui.
Solo quando furono faccia a faccia riconobbe il moro.
-Cosa ci fai in strada con questo tempaccio?- James lo prese per le spalle con aria molto preoccupata.
-Sali in macchina, forza.- lo trascinò per un braccio all'auto, facendolo salire.
Fece velocemente il giro e salì dal lato del guidatore.(music ♫)
-Ma guardati, sei fradicio.- James mise in moto.
-Si può sapere cosa credevi di fare?-
Eren non lo ascoltava.
Se ne stava seduto in silenzio, a guardare fuori.
-Eren?-
Il moro notò solo allora il dolore visibile sul volto del castano.
Si bloccarono nel traffico.
-Ehy, cos'è successo?- James gli strinse una mano.Eren la allontanò piano, stringendo le proprie l'un con l'altra, continuando a guardare fuori il finestrino, riponendo la propria attenzione alle numerose piccole goccioline di pioggia che cadevano e scivolavano lungo il finestrino.
-Levi.- fu l'unica cosa che disse.
-Levi cosa?- James continuò a guardarlo, ma dal castano non ottenne altro.Si arrese. Se rifiutava il suo tocco e si asteneva dal parlare, non voleva farlo.
Rimise gli occhi sulla strada, riprendendo a guidare in silenzio.Eren sentiva finalmente calore, dal riscaldamento della vettura. Il male ai piedi che sentiva si stata attenuando.
Però, questo non era mica positivo.
Il suo benessere fisico ora faceva concentrare la sua mente sul suo animo distrutto.
Sentiva un vuoto al basso ventre che lo attanagliava, gli faceva girare la testa e salire la nausea.
Sentì la gola bruciargli, il naso fargli male e gli occhi pizzicare. Aveva bisogno di piangere.
Poggiò un gomito al finestrino chiuso e con la mano si reggeva la testa.
A James feriva il cuore vedere il castano piangere in quel modo. Cercava in tutti i modi di stare in silenzio, mentre le lacrime cadevano copiosamente lungo le sue guance.autrice
Doppio aggiornamento per festeggiare i 500 followers PQBSKWHJQOWBSISHAUSGSJUW
e anche perché mi piace farvi soffrire 😉Bye Bibis ✨💜
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𝕞𝕠𝕝𝕖𝕤
Fanfictionyaoi-boyxboy don't like? don't read! Eren Jaeger è un ragazzo 23enne di Brooklyn, che vive in un monolocale e frequenta la facoltà di medicina all'università, come il suo miglior amico Armin, che lavora con lui alla caffetteria del signor Hannes, uo...