-Guarda, un campo di girasoli.-
Quella voce.
Quella voce la sentiva spesso nei suoi sogni, anche se a tratti e distorta.
Anche l'immagine da cui proveniva sembrava una chiazza di colore scolorita e acquosa.
Persino l'altra figura al suo fianco lo era.
Anche quelle che sembravano le sue piccole manine lo erano, mentre le osservava.
Poi si girò verso il finestrino.
Erano in movimento in quella che sembrava un'auto.
Fuori vedeva una grande macchia verde, una celeste e delle chiazze gialle.
Sembrava il dipinto di un bambino con un pennello tra le mani per la prima volta.
Poi vide tutto contorcersi, tutto diventare grigio.
Sentiva un grande frastuono, che lo fece svegliare per l'ennesima volta quella notte.
Scattò seduto con le goccioline di sudore che gli percorrevano la guancia.
Strinse le lenzuola tra le mani, mentre cercava di calmare il fiatone che aveva.
Sentiva il cuore quasi uscirgli dal petto, manco avesse corso una maratona.
La testa gli girava, cosa che gli portò nausea.
Si alzò dal letto e corse in bagno, liberandosi dai conati di vomito.Si poggiò al muro mentre restava seduto sul pavimento.
Posò la testa contro il muro, tenendo gli occhi chiusi.
Quella si prospettava una giornata dura.[...]
-Ragazzi, vado al mio appuntamento.- il castano prese il vassoio, pronto ad andare.
-Devi solo portargli del tè, non darti tutte queste arie.-
-Ma è mai possibile che mi devi sempre rovinare il momento, Scott?-
-Vivo per questo, tesoro.-
Armin e Dean presero a ridacchiare mentre li guardavano bisticciare dal bancone.
-Guarda, amore, preferisco andare piuttosto che rovinarmi l'umore con te.-
-Come vuole, sua altezza.-
-Non mandare tutto all'aria.- Armin fece appena in tempo a dirlo che il castano già era in strada.Arrivò al set fotografico che sembravano tutti in crisi.
Guardava mentre tutti correvano di qua e di là di fretta.
-Lei è il ragazzo della caffetteria.-
Eren guardò l'uomo venirgli in contro.
-Già. Lei deve essere Baker.- il castano gli sorride, mentre l'uomo lo guardava interrogativo.
-Me ne ha parlato Levi. A proposito, dov'è?-
-È lì.- Baker si girò di poco per mostrare il corvino seduto su una poltrona che fissava un punto, con le gambe accavallate mentre ne faceva tremare una e la mano a reggersi il viso. Sembrava piuttosto incavolato.
-Dia a me l'ordine, il signor Ackerman al momento-- Baker non fece in tempo a finire. Eren già si era avviato verso Levi, con un ghigno sul volto. Stuzzicarlo era diventato uno dei suoi hobby.
-Al signorino girano le palle perché i suoi minions non fanno quello che gli viene ordinato?- poggiò il vassoio su di un tavolino lì affianco, mentre lo guardava.
-Ehy?- Levi continuava a fissare un vaso contenente dei fiori finti, in particolare dei girasoli.
Eren gli scioccò le dita davanti al viso, distraendolo.
-Cos'hai contro i girasoli? Sembravi volerli bruciare con gli occhi.- ridacchiò, mentre il corvino teneva finalmente gli occhi su di lui.
Levi tornò a guardare un attimo i fiori, per poi guardare nuovamente Eren -Non mi piacciono.-
-Ti ho portato il tuo tè.-
-Senza zucchero.-
-Non ce l'ho messo. Immaginavo ti piacesse amaro.-
-Mhm.-
Levi prese la tazza, e la poggiò sulle proprie cosce tenendola tra le mani.
Eren si accasciò davanti a lui.
-Cos'hai?-
-Nulla di cui tu debba interessarti.-
Eren sospirò, per poi alzarsi e avvicinarsi al suo orecchio -Beh se hai bisogno di scappare da qui, puoi sempre venire a trovarmi di sotto tra 15 minuti.-
Si allontanò da Levi, che lo guardava, e prese il vassoio.
-Puoi approfittarne per portarmi la tazza e pagare.- Eren gli fece l'occhiolino per poi allontanarsi.autrice
Salve.
Scopriamo un po' di più sul nostro piccolino 🥺Bye Bibis ✨💜
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𝕞𝕠𝕝𝕖𝕤
Fanfictionyaoi-boyxboy don't like? don't read! Eren Jaeger è un ragazzo 23enne di Brooklyn, che vive in un monolocale e frequenta la facoltà di medicina all'università, come il suo miglior amico Armin, che lavora con lui alla caffetteria del signor Hannes, uo...