-Uno come--
-Se sei venuto qui sperando di ottenere perdono...puoi anche uscire.-
Eren manteneva quest'aria autoritaria, ma erano ben visibili le sue mani tremanti e i suoi occhi lucidi, per non parlare del tremore nella sua voce.
-Non vuoi nemmeno ascoltarmi.-
-No.-
-Beh, è ingiusto.-
-Ingiusto? Sei serio? Quello che faccio io è ingiusto?- Eren perse le staffe.
-Levi io ti ho dato tutto. Tutto di me. Tutto l'amore che potevo darti, e che volevo dare. Ogni singola parte di me, era tua.- la sua voce era spezzata, ma a Levi presero a prudere le mani dalla voglia di urlargli in faccia tutto quello che aveva dentro.
-Non mi hai lasciato più nulla. Tutto l'amore, tutti i miei sentimenti, te li sei portati via quando sei partito. È così-così frustrante.-
Levi cedette.
-Frustrante? Sai cos'è frustrante? Quello che passo io ogni giorno è frustrante.-
Eren lo guardò.
-Il fatto che i miei genitori siano persone che per me non sono mai esistite, per cui non provo niente, è frustrante.- la voce del corvino iniziò a tremare, mentre le lacrime gli inumidivano gli occhi, pronte a sgorgare.
-Dovrebbero mancarmi, dovrei volergli bene ma non ci riesco, e tu non hai la minima idea di quanto io lo desideri.- Levi si sedette, stringendo con forza i cuscini del divano su cui era seduto, guardando il pavimento.
-Sto...sto iniziando a dimenticare cose che sono successe anche solo una settimana fa.-
La rabbia che il castano provava veniva sostituita da tristezza. Non per quello che il corvino gli aveva fatto, ma per il dolore che proprio l'uomo stava provando.
-Certe mattine mi sveglio e non sono sicuro su dove mi trovi. Alcune volte mi ci vuole tempo per riconoscere Peggy, o Baker...-
Eren si accovaccio davanti a lui.
-Potrei...potrei svegliarmi domani e non ricordare chi sono- Levi gli rivolse lo sguardo -o chi sei tu.-.
Eren iniziava a capire.
-Potrei dimenticare tutto.- Levi tornò a guardare il pavimento.
-...ho paura.-
-Per questo hai preferito chiudere.-
-Avresti sofferto di più svegliandoti una mattina e trovarti affianco qualcuno che non ricorda nemmeno chi sei.-Ci fu un momento di silenzio.
Poi, Levi sentì qualcosa di inaspettato, a parer suo.-Levi, ti amo.- Eren gli prese il viso fra le mani.
-Resterei al tuo fianco comunque, anche se significasse correre il rischio di dovertelo ricordare ogni mattina.-
Levi scosse la testa.
-Potresti dimenticare, come potresti non farlo. Tante cose potrebbero cambiare in pochi mesi.-
Levi lo guardò.
-Non rinunciare a noi. Per favore.-
Eren gli sorrise -Ti amo.-.
Levi scoppiò in lacrime.
Eren lo strinse più forte che poteva, mentre il corvino singhiozzava sulla sua spalla.[...]
Eren si spostò dalla cucina alla porta quando sentì il campanello.
Aprì la porta ritrovandosi davanti Baker.
-Ciao.- parlava a bassa voce, sorridendogli.
-È qui?-
-Shh.- Eren gli fece segno di abbassare la voce, lasciandogli spazio per entrare.
Baker entrò in casa, vedendo il corvino dormire sereno sul divano.
Baker si sentì sollevato.
-Da quant'è che non dormiva?- Eren chiuse la porta.
-Settimane.- si avvicinò al corvino.
-È dimagrito.-
-È un miracolo farlo mangiare.- si abbassò e gli baciò la fronte, notando dopo gli occhi gonfi di pianto.
Eren sorrise, guardandoli.
-Avete risolto.- Baker si avvicinò ad Eren.
-Già.- Eren gli sorrise.
-È bello rivederti.- Baker allungò un braccio e subito Eren si avvicinò per abbracciarlo.-C'è un buon profumino.- Baker si allontanò di poco.
-Gli stavo preparando qualcosa da mangiare.-
L'uomo sorrise.
-Allora te lo lascio.-
-D'accordo.- Eren gli sorrise, per poi accompagnarlo alla porta.Tornò a cucinare, mentre il corvino dormiva sereno.
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Abbiamo tutti atteso questo momento. Ma è finalmente arrivato.Bye Bibis ✨💜
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𝕞𝕠𝕝𝕖𝕤
Fanfictionyaoi-boyxboy don't like? don't read! Eren Jaeger è un ragazzo 23enne di Brooklyn, che vive in un monolocale e frequenta la facoltà di medicina all'università, come il suo miglior amico Armin, che lavora con lui alla caffetteria del signor Hannes, uo...