13th -Friends-

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-Buongiorno.- Armin entrò nella caffetteria tenendosi la borsa stretta sulla spalla.
-E poi mi ha-Armiiiin!- il castano fermò la conversazione con il moro e raggiunse l'amico all'entrata.
-Ma quindi eri qui. Non rispondevi né al citofono, né al telefono; pensavo che l'italiano t'avesse ammazzato.-
-Ieri il telefono mi è morto e sono tornato a casa stamattina in tempo per fare una doccia e uscire.-
-Stamattina?- Armin si diresse verso il retro, per cambiarsi, invece Eren tornò a sedersi sullo sgabello.
-Perché stamattina? Di solito dopo esserti divertito o ti riaccompagnano o vai via.- tornò mentre si legava il grembiule alla vita.
-Beh, come dicevo, mi ha portato in questo hotel fuori città, di un lusso pazzesco. Mi sono addormentato con lui, però quando mi sono svegliato già era andato via.-
-Andiamo bene.-
-Benissimo, perché mi ha lasciato il numero, i soldi per il taxi e mi ha fatto arrivare la colazione in camera.- il castano poggiò il viso sulla mano, sorridendo soddisfatto.
-Oh, wow.- James si sedette dietro il bancone.
-Io me lo sposo.-
-Eccolo.- Armin sospirò.
-Tesoro, il segreto è sposarli ricchi e vecchi.-
-Sai startene buono buonino per un po'?- Armin lo guardò.
-No.-
-E ti pareva.- James lasciò andare un piccolo commento.
-Zitto Scott.-
-Ma che ho detto?-

La loro discussione fu interrotta dalla porta che si aprì e dall'entrata di Dean.
-Oh, siete già tutti qui.-
-Eren ci stava raccontando la sua ultima conquista.- Armin sospirò.
-Ah, il riccone.- anche Dean andò verso il retro per cambiarsi, per poi tornare dopo poco e posizionarsi dietro il bancone.
-Stai bene?- il moro lo guardò, notando il viso pallido del ragazzo.
-Mhm. Sono solo ancora intontito da ieri. Mi hai fatto bere troppo.-
James scoppiò a ridere, tirandoselo vicino.
-Cosa gli hai combinato?-
-L'ho solo fatto bere un po', niente panico.-
-Non farlo mai più.-
-Sì, sì.- il moro teneva il piede sul poggiapiedi dello sgabello, e fece poggiare il ragazzo sulla sua gamba, posando la testa sulla sua spalla.
Dean prese ad accarezzargli i capelli.
-Vuoi due dovreste frequentarvi.- Armin li guardava serio.
Un "no" all'unisono fu l'unica risposta dei due.
-Tanto prima o poi finiscono per scopare e ci annunciano l' "inaspettata" bella notizia.-
-Muori, Jaeger.- James non lo guardò neanche, tenendo gli occhi chiusi mentre si godeva le coccole.

-Dean.-
-Dimmi, Armin.-
-Non sembra, ma ho notato che sei molto affettuoso.-
Dean sorrise -L'ho ereditato dalla mamma.-
Eren pose tutta la sua attenzione a lui.
-Sei molto legato a lei?- il biondino lo osservava sorridendo.
-Anche troppo. Papà ha sempre lavorato molto, quindi passavo la maggior parte del tempo con lei. Però non mi ha mai fatto sentire la sua assenza.
Essendo figlio unico ho ricevuto tutto l'amore che avevano da darmi.-
-E dove sono? Qui a Brooklyn?-
-No. Sono rimasti a Londra per il lavoro di papà, ma mi chiamano quasi ogni sera.- il rossiccio ridacchiò.
Erano poche le volte che ridesse a perdifiato o sorridesse felice, e quei rari momenti i ragazzi se li godevano a pieno.

Armin, però, distolse un attimo l'attenzione dal ragazzo per riporla ad Eren.
Il castano se ne stava tranquillo ad osservare l'amico che parlava.
Il biondino sapeva benissimo che la mancanza della madre era forte, e che gli argomenti "mamma" davano ancora lievi fitte al cuore, ma riteneva che dovesse ascoltare certe discussioni.
Era un modo per tentare di riportare alla luce ricordi felici e così scacciare via invidia e tristezza.
Era difficile, e per questo non lo biasimava.


autrice
Ultimamente sto scrivendo un botto.
Ho scritto tipo 3-4 capitoli in poche ore e sono fiera di me stessa.

Bye Bibis ✨💜

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