20th -They met-

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Quel giorno lavorativo sembrava non voler più terminare.
Eren era stremato. L'unica cosa che lo faceva continuare a lavorare era l'idea che tra poco sarebbe potuto tornare a casa.
Ma, anche se la visione mentale di se stesso sul divano mentre mangiava del gelato era abbastanza piacevole, non gli faceva poi così tanto piacere.
Tornare a casa significava stare solo nei suoi pensieri, e in quel momento non era il massimo.

Sistemarono i tavoli, pulirono e dopo pochi momenti già erano fuori la caffetteria.
Dean e James presero la loro strada, mentre Armin e Eren la propria, come al solito.
-Cosa stai aspettando?- Eren aveva notato lo sguardo del suo amico su di sé.
-Che tu inizi a lamentarti.-
-Non lo farò.-
-Dovresti.-
-Arm, sono stanco. Litighiamo domani, d'accordo?-
Il biondino al suo fianco stava semplicemente cercando di distrarlo, ma era inutile. E feriva anche lui vedere il castano in quello stato.

Si fermarono una volta arrivati alla destinazione del ragazzo.
-Vedi di mangiare quando torni a casa.-
-Mhm.-
-Eren--
-Ho capito, ho capito.-
Armin lo abbracciò.
Sapeva quanto carente d'affetto il castano fosse.
L'affetto di sua madre da piccolo non aveva mai riempito del tutto il vuoto che aveva, e, nonostante non lo dicesse o lo negasse, aveva bisogno d'amore.
Aveva davvero bisogno d'amore.
Eren poggiò la testa sulla sua spalla, tenendo le braccia lungo i fianchi.
-Se non te la senti, domani resta a casa.-
-Nah. Starò bene domani mattina, vedrai. Mi basterà dormire stanotte.-
-Sicuro?- Armin si scostò da lui e lo guardò.
-Sì, sicuro.-
-Va bene.-
Si salutarono e il castano si diresse verso casa sua.

Quasi arrivato a destinazione notò della confusione non molto lontano dal palazzo dove abitava.
Vide allontanarsi velocemente una figura dal nucleo della confusione: un gruppo di persone; sembravano degli giornalisti.
Si avvicinò al portone, fece per pendere le chiavi ma fu strattonato.
Si girò e riconobbe l'uomo davanti a sé, col viso quasi coperto dal cappuccio che aveva in testa.
-Oh, davvero?-
-Andiamo, amico. Mi serve una mano.-
-Non chiamarmi "amico", e no.-
-Oh andiamo! Posso pag--
-Pagarmi? Mi sembra di aver rifiutato i tuoi soldi già una volta.- il castano si girò nuovamente e aprì il portone.
Il corvino guardava il gruppetto avvicinarsi.
Sospirò, e tornò a guardare Eren -Per favore.-
Eren si girò sorpreso -Oh?-.
Alzò un sopracciglio -Non è che mi minaccerai dopo averti fatto salire?-
-No che non lo farò. Andiamo.-
-D'accordo, d'accordo. Non che sia così in vena di litigare, comunque.-
Lo lasciò entrare, e poi salire fino al suo monolocale.

Aprì la porta ed entrò, lasciando subito le scarpe vicino l'appendiabiti.
-È davvero qui che vivi?- Levi iniziò a guardarsi intorno.
-Beh, non che mi aspettassi raggiungesse le tue aspettative.- si diresse verso l'armadio e prese i pantaloncini e la maglietta con cui di solito dormiva.
-Almeno ho un motivo per mangiare, adesso. Sempre se non ti faccia schifo che io ti cucini, questo è ovvio.-
-Diciamo che non sono abituato.-
-Beh non potevi aspettarti granché da me.-
-Questo è vero.-
Levi si avvicinò al divano, dove poi si sedette.



autrice
Salve.
Finalmente è arrivato il bonazzo. Contenti eh?
Non aspettatevi chissà cosa 😗✌🏻
Ci sarà una seconda parte, btw.
P.s scusate per l'orario 🙇🏻

Bye Bibis ✨💜

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