-Ragazzi, andiamo a prendere da mangiare.-
-Vedi di non prenderlo con qualche strana salsa.-
-Sì, sì.- il moro sbuffò mentre usciva seguito dal rossiccio.Eren guardò l'orologio che segnava ormai ora di pranzo.
Del corvino neanche l'ombra.
Insomma, non che si aspettasse davvero che andasse da lui, però aveva riposto una piccola speranza.
-Aspetti qualcuno o aspetti qualcosa?-
-Aspetto che vai a fanculo.-
-Quanto sei antipatico.-
Eren ridacchiò, così come il biondino. Non avevano mai litigato in vita loro.
Ci avevano anche provato, ma nel bel mezzo della discussione presero a ridere come due idioti.
Non erano capaci di litigare seriamente, e nemmeno volevano. Non avevano veri motivi per litigare.-Sul serio, non fai altro che guardare le lancette.-
-Speravo in un miracolo.-
-Che il bel signor Ackerman venisse a prenderti e ti portasse verso il tuo "felici e contenti"?-
-Anche solo che lui venga qui è un miracolo, figurati portami via sul suo cavallo bianco.- Eren accavallò le gambe e si poggiò al bancone, tenendosi il viso con la mano.
Armin era seduto su uno sgabello sul lato opposto, e guardava fuori.
-Amh.-
-Mh?- Eren non alzò lo sguardo dal cellulare che aveva tra le mani.
-Parlavi di miracoli no?-
-Eh.-
-Beh sta venendo dritto dritto da te, più incappucciato che mai.-
Eren si mise in piedi, poggiò entrambe le mani sul bancone e si sporse per guardare fuori.
-Ma non c'ha caldo con quella roba addosso?-
-Ma stai zitto.- Eren fece il giro del bancone mentre il corvino entrò nella caffetteria.
-Non siamo a dicembre.-
-Non posso di certo camminare in giro liberamente.-
-Come vuoi.- Eren si avviò verso le finestre, per abbassare le veneziane.
-Puoi anche liberarti di quella roba se te ne stai buono buonino con le chiappette sulla poltroncina.-
Levi si sedette, e tolse la felpa e gli occhiali, restando in maglietta.
-Quindi siete amici?-
-Non direi.- Levi accavallò le gambe e prese a guardare il biondino.
-Non so nemmeno se andiamo d'accordo o meno sinceramente.- Eren si sedette sulla poltroncina in fondo, affianco a lui.
-Beh io vado a controllare la roba che è arrivata stamattina. Fate i buoni.- Armin si alzò e si diresse sul retro, lasciandoli soli.-Non sembri esserti ripreso.- Eren si poggiò al bracciolo, tenendosi il viso con la mano.
Levi lo guardò.
-Hai dormito?-
-Non che io dorma tanto.-
-Infatti hai delle belle occhiaie. Non ti riempiono di trucco per il tuo bel set fotografico?-
-Non mi piace quanta roba vogliono gettarmi in faccia. Sono bello al naturale.-
-Narcisista.-
-Vuoi negarlo?-
-Che sei narcisista? No, per carità.-
-Gne.-
Eren ridacchiò, per poi tornare serio notando come il corvino sembrasse vulnerabile in quel momento.
Se ne stava seduto dritto, senza accavallare le gambe, con le mani sulle cosce che si rigirava qualcosa tra le mani, con il capo basso.
Gli ricordava lui da piccolo, a scuola, quando sua madre doveva andare a parlare con l'ennesimo insegnante che si lamentava.
Ora che era adulto, vedeva quelle liti con compagni di scuola davvero stupide. Quando era bambino erano momenti di sfogo.
Gli altri lo stuzzicavano, e lui scoppiava.
Non era facile tenersi tutto dentro, soprattutto quello che si teneva lui dentro.autrice
Questo capitolo avrà una seconda parte.
Il cucciolo sta male 🥺
Però c'è Eren, tranquilli 🥰Bye Bibis ✨💜
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𝕞𝕠𝕝𝕖𝕤
Fanfictionyaoi-boyxboy don't like? don't read! Eren Jaeger è un ragazzo 23enne di Brooklyn, che vive in un monolocale e frequenta la facoltà di medicina all'università, come il suo miglior amico Armin, che lavora con lui alla caffetteria del signor Hannes, uo...