-Mi aspettavo una domestica, sai?- il ragazzo stava sistemando le stoviglie.
-Nel weekend arriva alle 9:00.-
-Ah, ecco.- il castano guardò l'orologio -Cazzo. Devo darmi una mossa.-
-Lavori anche oggi?-
-Già. E devo prendere la metro per tornare a casa, cambiarmi e poi andare a lavoro.-
-Me ne occupo io.-
-Cosa?- Eren stava già salendo le scale.
-Vai a vestirti.- Levi stava scrivendo qualcosa sul cellulare, intanto che parlava.
-Cosa stai combinando?-
-Va'.-
Eren sospirò, per poi andarsene in camera.[...]
-Tu non lavori oggi?- Eren mise le scarpe all'ascensore, che apriva direttamente all'attico.
-No.-
-Beato te.- si mise in piedi.
-Se non fosse stato per te starei ancora dormendo.-
-Non mi dispiace, sai?- lo guardò ghignando.
-Vattene, va'.-
-Antipatico.- cliccò il bottone per far aprire le porte dell'ascensore, e vi entrò.
-Ci vediamo.-
-Mhm.-
Pigiò il tasto per scendere e si chiusero le porte.Si aprirono direttamente una volta in garage, ad aspettarlo c'era Baker.
-Ma siamo seri?- bisbigliò fra sé e sé.
-Il signor Jaeger.-
-Già.- Eren si avvicinò.
L'uomo gli aprì la portiera della Peugeot 208 nera lucida.
Eren salì in silenzio.
L'uomo prese il posto alla guida e uscì dal garage, dirigendosi poi verso casa del ragazzo.
-Era lei che stava chiamando, allora.-
-Può darmi del tu, signore.-
-Beh anche tu, per favore. Questo "signor Jaeger" mi mette a disagio.-
-Infastidirebbe il signor Ackerman.-
-Ti sembra che me ne freghi qualcosa? Se ne farà una ragione.- Eren prese a guardare fuori il finestrino.-Non si è mai curato di qualcuno in questo modo.- il ragazzo guardò l'uomo.
-Il suo carattere scontroso è dovuto al fatto che si è sempre mostrato ostile per non lasciare gli altri avvicinarsi.-
-Per quello che gli è successo, vero?-
-Te lo ha raccontato?- l'uomo lo guardò dallo specchietto retrovisore.
-Sì.- Eren si poggiò con la schiena allo schienale, guardandosi le mani sulle cosce.
-Mi stupisce.-
-Mh?- gli rivolse nuovamente lo sguardo.
-Non ha mai lasciato nessuno libero di conoscerlo.-
-Lo conosci da molto?-
-Dal giorno in cui è arrivato a casa dei signori.-
-"I signori?"-
-Suo zio e il suo compagno. Lavoravo per loro, in principio.-
-Quindi lo scorrazzi in giro da quando aveva 9 anni?- si avvicinò col bacino, e tenendo le gambe di lato si poggiò al seggiolino di Baker.
-Esattamente.-
-Gli vuoi bene, non è vero?- il ragazzo sorrise, mentre lo guardava.
-L'ho visto crescere.-
-Non hai figli, tu?-
-No. Nemmeno moglie.-
-Eppure sei un bel pezzo di uomo.-
Baker lasciò andare uno sbuffo divertito.
-No, sul serio. In altre circostanze mi sarei interessato.-
-Ora no?-
-Nah. Ti vedo come il paparino di quel brutto rospo, ormai.-
Baker rise, facendo sorridere anche Eren.-Sembri volergli bene.-
-Un po' gliene voglio, ma che resti tra noi.- tornò a sedersi composto.
-Spero che non ti allontani.-
-Lo farebbe?-
Baker sospirò.
-Sì, se inizia a spaventarlo l'idea di affezionarsi.-
Eren sentì come una morsa allo stomaco.
Era la stessa paura che lo attanagliava da anni, portandogli via la possibilità di vivere sereno.
Levi poteva comprenderlo.
Il ragazzo rimase in silenzio, a guardarsi le mani.
Un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra.
Levi poteva capirlo.
Levi gli somigliava.
Sperava anche lui che non lo allontanasse.autrice
Baker best dad ever.Bye Bibis ✨💜
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𝕞𝕠𝕝𝕖𝕤
Fanfictionyaoi-boyxboy don't like? don't read! Eren Jaeger è un ragazzo 23enne di Brooklyn, che vive in un monolocale e frequenta la facoltà di medicina all'università, come il suo miglior amico Armin, che lavora con lui alla caffetteria del signor Hannes, uo...