Armin rimase lì per la notte.
Avrebbe voluto svegliare Eren, ma sapeva che era meglio lasciarlo dormire. Almeno, mentre lo faceva, sembrava tranquillo.Eren si svegliò per primo la mattina dopo.
Si mise seduto dolorante, dovuto all'umidità che aveva assorbito per tutta la notte.
Aveva un mal di testa terribile, che faceva solo aumentare il senso di nausea che già aveva.
Spostò lo sguardo lungo la stanza, e notò il biondino sul divano.
Era rannicchiato su se stesso per il poco spazio, e solo coperto da un plaid.
Eren avrebbe voluto alzarsi per svegliarlo, ma non ne aveva la forza.
Riusciva solo a stare lì seduto, a fissare il vuoto.Per fortuna anche Armin, da lì a poco, si svegliò.
Si mise seduto e vide l'amico sveglio.
-Ehy.- si alzò subito e andò da lui.
-Perché non mi hai chiamato subito, eh?- parlava dolcemente mentre si sedeva sul bordo del letto.
Eren non lo guardava nemmeno.
-Sarai tutto indolenzito. Che ne dici di un bagno, sì? Ti farà bene, ne hai bisogno.- Armin si alzò e lo prese per mano.
-Forza.- lo fece alzare e lo portò in bagno.
Gli riempì la vasca e lo fece stendere in acqua.
Si sedette sul bordo, mentre lo guardava.
Eren se ne stava lì in silenzio, a fissare una crepa sul muro.Ad Armin piangeva il cuore.
Si sentiva morire vedendo il suo migliore amico in quelle condizioni.
Era peggio di quando arrivò in America.
Molto peggio.Lo aiutò a lavarsi, e successivamente a vestirsi bello caldo.
Lo fece sedere sul divano, coprendolo per bene con una coperta, per poi occuparsi del letto.
Cambiò lenzuola e coperte con altre asciutte, e mise anche a lavare i vestiti zuppi della notte prima.
Una volta finito tornò da lui, che guardava assente una pubblicità alla tv.
-Vuoi mangiare qualcosa?- gli scostò con fare affettuoso i capelli dalla fronte.
Avrebbe dovuto dargli una spuntatina, qualche giorno.
Eren non rispose, né tanto meno scostò la propria attenzione dal televisore. Non che stesse potendo poi tanto interesse in quella stupida pubblicità di padelle antiaderenti.
Armin sospirò.
La vedeva dura. Molto dura.Il biondino diede un'occhiata all'orologio che portava al polso.
Prese poi a guardare Eren.
Chiedergli se volesse andare con lui in caffetteria a fare colazione era inutile. Non avrebbe risposto, e anche se l'avesse fatto la risposta sarebbe stata sicuramente "no".
Decise quindi di preparargli qualcosa da mangiare e lasciarlo lì sul tavolo.
-Mangia, va bene?- mise la giacca e le scarpe.
-Io devo andare a lavoro. Però torno a pranzo. Va bene?-
Da Eren nessuna reazione.
-Ti voglio bene.- ad Armin quasi veniva da piangere nuovamente.
Uscì di casa e si diresse a lavoro.[...]
-Sì, in mezzo alla strada-Arm!- James terminò bruscamente la conversazione con il rossiccio e corse da Armin non appena lo vide entrare.
-Come sta?-
-Come dovrebbe stare?- Armin era col morale sotto ai piedi. Si diresse sul retro senza dire altro.
James sospirò.
-Sta davvero così male?- Dean guardò James, preoccupato quanto lui.
-Già...- James se ne stava con le mani sui fianchi, in volto un'espressione frustrata e triste.autrice
Sono la queen del drama, per la cronaca 💅🏽
Rei_Ackerman lo sa benissimo.Bye Bibis ✨💜
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𝕞𝕠𝕝𝕖𝕤
Fanfictionyaoi-boyxboy don't like? don't read! Eren Jaeger è un ragazzo 23enne di Brooklyn, che vive in un monolocale e frequenta la facoltà di medicina all'università, come il suo miglior amico Armin, che lavora con lui alla caffetteria del signor Hannes, uo...