three months later
-Finalmente.- Armin alzò le braccia al cielo, stiracchiandosi.
-Non vedo l'ora che ci diano le vacanze natalizie.- il castano gli stava dietro mentre guardava il cellulare.
-Anch'io. Però dobbiamo comunque studiare, e lavorare.-
-Mi basta non vedere quello stronzo di Lee.-
-Quel professore ti odia.- il biondino ridacchiava.
-Lo so.-
-E comunque dobbiamo ancora soffrire per un po'. Siamo solo ai primi di dicembre.-
-Non ricordarmelo.-
-Mangiamo da me?- Armin gli camminava affianco.
-No, vado da Levi.-
-È da un po' che non vai, eh?-
-Sì, ed è da un po' che è strano.-
-Più del solito?-
-Più del solito.-Si diressero alla metro e si salutarono quando Eren scese per primo.
Raggiunse casa dell'uomo e salì fino al suo attico.
-Oh, ciao.- Peggy lo raggiunse sorridendo.
-Ciao.- le sorrise mentre toglieva le scarpe.
Poggiò lo zaino sul pavimento e il cappotto sull'appendiabiti.
-Levi è già tornato?- prese il braccio la gatta che gli si era avvicinata.
-No, non ancora.- la donna cambiò espressione. Il sorriso che aveva si era afflosciato. Si allontanò da lui e tornò in cucina.
-Cosa c'è?- Eren la seguì.
-Nulla.-
-Peggy.- si sedette, tenendo Blue sulle cosce.
La donna lo guardò per un attimo, arrendendosi dopo.
Si sedette di fronte a lui.
-È di malumore da un po', e non penso affatto che sia per l'imminente viaggio per New York.-
-Non mi parlare del viaggio.- il castano mise la gatta sul pavimento, pronunciando quella frase con tono malinconico.
-Non vi vedrete per un po', eh?-
-Già...-
-Andrà tutto bene. Vedrai.- la donna gli strinse la mano.
-Parlavi di Levi.-
-Ah, sì--
-Cosa su di me?- Peggy fu bloccata dall'uomo che li raggiunse in cucina, appena entrato in casa.
Eren gli rivolse lo sguardo.
-Ehy.- Levi gli si avvicinò.
-Ciao amore.- si alzò e si baciarono a stampo.
Levi si allontanò da lui quasi subito, dirigendosi poi alle scale e al piano di sopra.
Eren lo raggiunse poco dopo.
-Peggy è preoccupata per te.- si sedette sul letto mentre osservava l'uomo mentre si spogliava.
-Mh? Perché?- Levi prese dei vestiti.
-Dice che sei di malumore.-
-Non lo sono sempre?- si diresse in bagno, lasciandolo solo per poco tempo.
Ritornò in camera con una tuta ed una maglietta a maniche corte. Il riscaldamento era piuttosto efficiente.
-L'ho notato anch'io.- Eren accavallò le gambe e poggiò il gomito sul ginocchio, tenendosi la testa con la mano.
-Ah sì?-
-Sì.-
-Pazienza. Com'è andata a lavoro?- Levi si mise a frugare in borsa.
-In realtà sono andato a scuola, stamattina.-
-Davvero?-
-Sì, te l'ho detto ieri.-
Levi gli rivolse un attimo lo sguardo, per poi tornare sulle proprie mani.
Eren poteva giurare di aver intravisto della sorpresa, e tristezza, nei suoi occhi.
-Beh, com'è andata a scuola?- il corvino prese a parlare a tono basso.
-Bene.- il castano lo seguì con lo sguardo mentre raggiungeva la finestra con la sigaretta tra le labbra e l'accendino, rigorosamente zippo vecchio stile, tra le mani.
-A te tutto bene?-
-Sì, come al solito.-Tentava di evitare l'argomento.
Eren doveva solo capire come convincerlo a parlare.autrice
Hola.
Auguri a tutti 🥂Bye Bibis ✨💜
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𝕞𝕠𝕝𝕖𝕤
Fanfictionyaoi-boyxboy don't like? don't read! Eren Jaeger è un ragazzo 23enne di Brooklyn, che vive in un monolocale e frequenta la facoltà di medicina all'università, come il suo miglior amico Armin, che lavora con lui alla caffetteria del signor Hannes, uo...