10.

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Quando apro gli occhi non sono pronta ad affrontare la giornata di oggi. Dovrò scontare la punizione con Draco e questo implica stargli vicino e proprio non mi va. Si sono ancora arrabbiata, non sono mai finita in punizione e ci sono voluti davvero molti sforzi per riuscirci. Scendo svogliata dal letto e entro in doccia lasciando che l'acqua cada sul mio viso e rilassi tutto il mio corpo. Oggi ho deciso che introdurre un po' il mio stile a questa noiosissima uniforme scolastica, perciò indosso una delle mie gonne nere a vita alta seguita dalle calze fin sopra al ginocchio nere e non grige! Metto la camicetta e la cravatta lasciando stare il gilet e indosso la mantella della mia casa e una fascia rossa per capelli in modo che i miei boccoli ricadano morbidi sulle spalle. Raggiungo la Sala Grande e mi siedo vicino a Jake.

"Buongiorno" lo saluto.

"Buongiorno a te, sei stupenda oggi" e mi lascia un bacio sulla guancia.

"Perché di solito non lo sono?" Scherzo fingendomi offesa.

"Non dargli retta, vorrebbe solo dirti che sei davvero attraente come sempre Julia, ma non lo farà" mi volto per vedere Mattheo prendere posto di fronte a noi.

Lo guardo dritto negli occhi sorridendo con le guance rosse dall'imbarazzo.

"Sicuro che sia io a non dirlo dei due?" Gli risponde di rimango Jake.

Gli lancia un'occhiata per poi afferrare una mela verde e dargli un morso tornando a guardare me.

"Arya sa cosa intendevo dire" gli dice infine Jake tornando a gustarsi la sua colazione di pancake con caramello.

"Non preoccuparti" gli sorrido distogliendo finalmente lo sguardo da Theo.

"Ho sentito della punizione con Malfoy"  Jake afferma cambiando discorso e la mia forchetta emette un rumore stridulo quando la punta scivola dal pezzo di cibo e batte contro il piatto.

"Già" rispondo nervosa e sospiro mentre un ghigno divertito compare sul suo volto.

Alzo lo sguardo su Mattheo e lui invece è completamente serio mentre mi guarda, così distolgo lo sguardo.

"Io vado" dico ai due prima di alzarmi.

"Divertitevi oggi" mi urla Jake e gli faccio il dito medio andandomene.

Percorro il lungo corridoio per raggiungere le scale e andare a prendere i miei libri ma qualcuno mi afferra per un braccio facendomi voltare e sbattere contro il muro.

"Cosa c'è fra te e Malfoy?" Mi chiede intrappolandomi con il suo corpo forte e le braccia ai lati della mia testa.

"Perché ti importa?" Rispondo a Mattheo ma avvicina di più il suo viso al mio sussurrando a denti stretti "Dimmelo"

Il mio battito cardiaco aumenta e il mio respiro diventa affannato a vedere le sue labbra a pochi centimetri dalle mie.

"Non c'è niente" alzo i miei occhi sui suoi.

Un marrone più scuro del solito circonda la sua pupilla.

"Penso tu conosca la sua reputazione" emetto una risatina alla sua affermazione.

"Che strano mi ha parlato così anche lui di te" la sua espressione si fa più dura e solo allora si stacca da me per andarsene. Lo guardo finché non sparisce dal mio campo visivo e dopodichè continuo per la mia strada.

***

"Ah signor Potter, lei ha finito?" Il professor Lumacorno chiede vedendo quello che ho scoperto essere Harry Potter, alzare la mano.

Osservo il professore far cadere una foglia nel suo calderone.

"Oh perbacco" esclama vedendo la foglia seccarsi e sparire molto velocemente.

"Una goccia di questo e ci ucciderebbe tutti" emette una risatina mentre tutta la classe rimane in silenzio.

Solo Harry sorride per aver finto la Felix Felicis per aver preparato il miglior distillato di morte.

"Pronta per la nostra punizione?" Mi sussurra Draco.

"Sta zitto" lo ammonisco buttando la mia pozione ormai inutile.

Mentre tutti lasciano l'aula io e Malfoy ci avviciniamo al prof. Lumacorno.

"Ah si, Severus mi ha detto che vi siete offerti per ripulire tutto, che bel pensiero" ci ringrazia e se ne va.

"Come se avessimo scelta" sussurro.

Draco fa per uscire ma viene respiro indietro non appena sta per mettere un piede fuori.

"Che credevi di fare? Muoviti questi calderoni non si puliranno da soli" gli lancio uno straccio che prende al volo.

"Tanto lo so che non ti dispiace esser chiusa qui con me" mi fa l'occhiolino e alzo gli occhi al cielo.

"Prima ti muovi e prima ce ne andiamo, LAVORA" sottolineo marcando l'ultima parola.

"Pensavo a qualcosa di meglio" mi sussurra all'orecchio appoggiando una mano sul mio fianco e l'altra la utilizza per spostare i miei capelli dal collo. Questo non è affatto il ragazzo scontroso che ho conosciuto il primo giorno ad Hogwarts.

"Scommetto che fai così con tutte" mi volto a guardarlo negli occhi "e ora leva la tua mano da me" gliela strattono via.

Alza gli occhi al cielo e mi afferra la bacchetta. "Ridammela Malfoy" gli ordini a denti stretti.

"Vieni a prendertela no?" Solleva e abbassa le sopracciglia come fa sempre.
Scuoto la testa e mi avvicino a lui facendo per prenderla ma la solleva di colpo ed io emetto un mezzo ringhio.

"Forza, tutto qua?" Mi sfida e allora inizio a cercare di prenderla il più velocemente possibile ma lui di rimando la alza e cambia mano ancora più in fretta.

Questo fin quando non sbatte la schiena contro il muro e io inciampo appoggiando le mani  contro il suo petto e proprio in quel momento di sbilancio che lui mi afferra per la vita e mi bacia.

Le nostre labbra entrano in contatto e spalanco gli occhi dalla sorpresa ma poco dopo li chiudo per assecondare il desiderio delle sue labbra di approfondire il bacio. Lascio schiudere le labbra quanto basta per sentire il suo labbro incrociare il mio e subito dopo lascia la sua lingua fare la stessa cosa unendoci in un bacio appassionale e molto bisognoso da parte sua.
Si allontana da me col viso e un piccolo gemito sfugge alle mie labbra facendolo sorridere.
Abbasso lo sguardo imbarazzata ma lui afferra il mio mento per far incrociare i nostri sguardi.
Mi ci perdo dentro a quegli occhi grigi, tanto bisognosi d'affetto anche se non lo da a vedere.

"Ora possiamo continuare a sistemare" mi sussurra per poi consegnarmi la mia bacchetta e mettersi a lavoro.

Rimango ancora qualche istante immobile ancora incredula da quanto appena successo. Cerco di ricompormi in fretta e a sguardo basso lo aiuto finché non abbiamo finito e ce ne andiamo ognuno per conto proprio.

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