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"Allora mia cara" le fredde mani di Tom Riddle si fermano sulle mie spalle, ma la mia mente è instabile in questo momento. La testa mi gira, tutto gira intorno a me.

Sono stata lasciata un giorno intero senza cibo e acqua per indebolirmi, per impedirmi di ingannare il signore oscuro, una specie di precauzione. Ho passato la notte nelle segrete, a sentire le urla strazianti di persone che venivano torturare, terrorizzata dal poter essere la prossima.

"Hai detto che vuoi far parte della nostra cerchia, ora vedremo se è vero" inizia a girare intorno a me.

Tengo a stento gli occhi aperti, e sto sudando freddo, anche se sento che qualcosa dentro di me non va, ma non ricordo cosa.

Il signore oscuro si posiziona davanti a me e mi afferra il viso fra le mani, alzandomi la testa e premendo forte contro le mie tempie facendomi urlare.

"Guardami" sussurra e mi sforzo a tenere gli occhi aperti e puntarli sui suoi.

Inspira prima di chiudere gli occhi e prendere i miei ricordi.

Scene di una bambina davanti una casa che brucia scorrono nella mia mente, scene di una ragazzina derisa da tutti, torturata, scorrono nella mia mente, scene di una ragazza che si appassiona alle Arti Oscure, che si riprende la sua rivincita su chi gli ha fatto del male, una ragazza che prova piacere in quello che fa, e che desidera, brama, potere più di ogni altra cosa. La scena del giorno prima quando ho guardato Tom Riddle dritto negli occhi, facendogli sentire come provavo complicità in quel momento.

Di colpo mi lascia la testa che cade giù pesante, provo ad alzarla ma fallisco, fa troppo male.

"Bene mia cara, un'ultima cosa ti chiedo di fare per me" dice sorridendomi.

Con tutte le forze che ho alzo la testa, lo sguardo perso, il respiro calmo. Sono sicura di cosa voglio. Mi hanno tolto tutto e ora gli toglierò tutto. Sposto lo sguardo verso le porte che si aprono mentre due mangiamorte trascinano un uomo dentro, ormai distrutto anche lui, ormai agli sgoccioli.

"Quello che ti chiedo di fare ora mia cara" continua il signore oscuro tornando dietro di me e sussurrandomi all'orecchio.

"E' utilizzare una delle maledizioni senza perdono, come gli altri hanno fatto su di te, proprio come mi hai fatto vedere che hanno fatto con te" sono le sue ultime parole, poi tocca a me.

Con tutta la forza che mi rimane mi alzo avvicinandomi all'uomo. Immaginando fossero tutte quelle persone che mi hanno ridotta così.

"Crucio!" urlo infine sentendo urlare il pover'uomo qui davanti a me.

Una risatina risuona nella stanza oltre alle urla dell'uomo.

"Crucio!" dico un'altra volta. Guardando freddamente l'uomo davanti a me.

"Basta così" dice poi Voldemort camminando a passo lento fino a fermarsi al mio fianco.

"Avada Kedavra" urla infine lui e osservo attentamente come il raggio di luce verde colpisce l'uomo facendomi ridere insieme al signore oscuro.

"Mi piaci" dice voltandosi verso di me.

"Vieni mia cara, accomodati al nostro tavolo, preparatele qualcosa da mangiare e una stanza, una delle più confortevoli" appoggia una mano dietro alla mia schiena e mi fa accomodare in uno dei posti più vicino al suo.

"Porgimi il tuo braccio sinistro cara" gli occhi di Tom Riddle puntati dentro ai miei con un pizzico di eccitazione.

Faccio come mi dice e lo afferra duramente puntandoci contro la sua bacchetta. Abbasso lo sguardo e ammiro il marchio nero formarsi sul mio braccio. Inspiro ed espiro sonoramente socchiudendo la bocca per respirare meglio finalmente. Sorrido all'uomo davanti a me che ricambia con un ghigno malefico di approvazione.

"Ora mia cara, mio figlio ti scorterà nella tua stanza, preparati e riposa, ti voglio al massimo della tua malvagità quando attaccheremo" mi sorride e dopodichè mi sento afferrare duramente per un braccio.

"Meno severo Mattheo, adesso è una di noi" passo il mio sguardo fra il signore oscuro e suo figlio.

Lui annuisce e lascia leggermente la presa per scortarmi al piano di sopra, in quella che sarà la mia stanza qui al Malfoy Manor. Quando entro una stanza enorme si apre di fronte a me, una grande letto con delle tende verdi, perchè ricordo di esserci già stata?

"Ti ho portato dei vestiti" dice una ragazza entrando dopo di noi "Sono i miei ma dovrebbero starti" la guardo senza dire una parola per poi dirigermi verso il letto.

Passo delicatamente una mano sulle lenzuola di raso mentre ascolto i due ragazzi parlare, ma non connetto il cervello.

"Come l'hai ridotta Theo" la ragazza con un volto famigliare chiede al figlio di Voldemort.

"E' stato necessario, tu avevi un'idea migliore?" non so minimamente di cosa stanno parlando.

"Forza chiudi la stanza e silenziala" dice infine il ragazzo venendo dalla mia parte e afferrandomi delicatamente per un braccio.

"Arya, farà un po' male ma non preoccuparti, ci siamo qua noi" mi dice il ragazzo davanti a me ma non capisco di che parla.

"Cosa volete da me, andatevene!" gli urlo contro ma mentre la ragazza mi afferra per le braccia e cerco di strattonarmi invano, il ragazzo mi afferra per la testa ed inizia a ripete delle strane parole chiudendo gli occhi.

"Ma che-" inizio a dire ma ad un certo punto la mia vista si appanna fino a diventare tutto nero.

I ricordi della mia vita riaffiorano nella mente tutti insieme in una volta facendomi urlare dal dolore. Sento il mio naso iniziare a colare fino alle mie labbra e posso constatare dal gusto che si tratta di sangue.

"Ho un piano ma è folle, sarà molto doloroso" Mattheo fa avanti e indietro davanti a me.

"Qualsiasi cosa Theo"

"Dovrò cancellare i tuoi ricordi, per creartene di nuovi, creare una nuova identità, capisci? Tu sarai convinta di essere un'altra persona e potresti fare cose di cui ti pentirai Arya" mi guarda con la preoccupazione nei suoi occhi.

"Qualsiasi cosa Mattheo, fallo, ora" dico prima di sentirmi afferrare per il viso, sentire le sue labbra sulle mie, e poi il nulla.

Un urlo straziante esce dalle mie labbra quando ritorno in me. E mi accascio a terra seguita da mia sorella e Mattheo.

"Che ho fatto? Io ho, ho torturato un uomo" il terrore nei miei occhi mentre guardo fisso Mattheo.

"Shh, va tutto bene ora, sei qui" mi accarezza il viso per poi abbracciarmi.

"E'- è morto" dico sotto shock, ho la testa che scoppia per la marea di ricordi che mi assalgono, la morte sarebbe meno dolorosa.

"E' passato Arya, vieni ti aiuto a-" Mattheo mi aiuta ad alzarmi "No, voglio, restare sola" quasi sussurro.

"Vieni Mattheo, ha bisogno di un momento per sè, torneremo più tardi, prepariamole qualcosa da mangiare, adesso ha bisogno di una doccia e di riposare, quando sarà pronta ci cercherà lei" dice Davina appoggiando una mano sulla spalla di Mattheo.

Ma lui la tira via e si sporge verso di me baciandomi le labbra dolcemente "Qualsiasi cosa di cui hai bisogno, io sono qui" mi dice prima di andarsene con mia sorella e lasciandomi sola, poco dopo crollo addormentandomi su questo soffice letto.

Straight to Hell Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora