Capitolo 44

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Perrie

Fermo l'auto avanti al magazzino, scendo e con qualche passo arrivo all'entrata.
Sposto il fucile sulla spalla, estraendo quindi la pistola dalla fondina e così mi addentro nella grande struttura dagli alti soffitti in metallo.
Scivolo tra le torri di scatoloni ammassati l'uno sull'altro, quando giunta a una svolta, guardo dietro l'angolo, notando un uomo armato venire in questa direzione.
Torno nascosta.
Inserisco la pistola nella fondina e mi inginocchio, attendendo il suo arrivo.
Qualche attimo ancora, sentendo i suoi passi sempre più vicini.
Una volta a portata di mano, mollo una gomitata tra le sue gambe, costringendolo a piegarsi a metà dal dolore e prendendolo dalle spalle lo faccio rivoltare a terra, facendolo addormentare con un colpo assestato al viso col calcio della pistola.
Superate un altro paio di guardie, arrivo a una svolta a sinistra da oltre la quale proviene la fioca luce gialla che illumina l'intero spazio.
Mi sporgo un solo momento, dando un'occhiata veloce.
Sento il battito incrementarsi, mentre stringo la pistola tra le mani.
Lentamente svolto l'angolo, mettendo a fuoco lei.
Sento il cuore battere prepotentemente in petto. L'ho trovata.
Infilo la pistola nei jeans dietro la mia schiena, andandole immediatamente incontro.
Tiene il capo chino e quando arrivo in ginocchio ai suoi piedi noto gli occhi chiusi e uno straccio legato attorno al viso che le impedisce di parlare.
Il suo corpo semi nudo è sporco, ferito..
Le mie mani tremano non sapendo dove poterla toccare, dove non farle male..
"Jade.."
Si muove ma lo fa in un modo rotto, sconnesso, quasi fosse involontario.
"Perrie?"
Mi volto immediatamente e il mio sguardo si gela, sentendo quasi un'improvvisa assenza d'aria.
"Matt.."
Mi guarda con un certo sorriso sereno sul viso.
"Vorrei ti allontanassi da lei tesoro"
"Matt.. Matt cosa significa?"
Il suo sguardo cade in basso, sulla sua mano destra che da dietro la schiena estrae una pistola.
"Devo chiederti di allontanarti da lei"
Imbraccio il fucile, puntandoglielo addosso.
"Hey calma, non voglio farti del male.. voglio solo che tu faccia qualche passo indietro, okay?"
Fa un mezzo giro intorno alla stanza, spostandosi in questa direzione.
Mi alzo, facendo come dice.
Siamo a poco meno di dieci metri l'uno dall'altro, con di mezzo solo Jade ancora incosciente.
"Matt.. io.. io vorrei capire.."
"Direi di iniziare abbassando il fucile"
"Smettila di dire stronzate e parla!"
"Dire stronzate? Perrie tra tutte le persone che ti sono state vicino, io sono l'unico a non averti raccontato stronzate.. tranne la qui presente, dalla quale per ovvi motivi era necessario tenerti all'oscuro"
Scuoto il capo, incredula delle sue parole.
"Non mi credi?"
"Io.. io non so cosa credere.."
"Vediamo.. Trevor è stato sempre onesto con te eh? E Jade? Quanti segreti? A cosa sono serviti poi? E poi Richard.."
"Come fai a parlare dei tuoi amici in questo modo?!"
"Amici? Trevor mi voleva morto!"
"E Richard cosa ti avrà mai fatto?"
"Giusto.. a proposito di Richard, dov'è ora?"
Serro la mascella, cercando di restare lucida per affrontare la situazione.
"Non ti suscita alcun sospetto vero?"
"Non so di cosa tu stia parlando"
"Davvero? Nulla del suo comportamento ti ha fatto sospettare di lui.. sospettare che lui in realtà ci sia invischiato tanto quanto me"
"No.."
"Pensaci Perrie!"
Prendo un bel respiro, riflettendo sulle ultime settimane.
Sentiamo dei passi di corsa avvicinarsi alle mie spalle.
"Oh ecco, parli del diavolo.."
Mi volto verso Richard che a passi lunghi ci raggiunge.
"Non scappare mai più in questo.. Matt? Matt.. cosa ci fai..? E.. E Jade..?"
"Richard.. come lo sapevi?"
Il mio sguardo cade a terra dal momento in cui tutto sembra aver senso.
"Sapevo.. cosa?"
Il suo essere scocciato per il fatto che credessi che Jade fosse ancora viva, poi improvvisamente ha voluto prendere parte alle indagini, il fatto che stesse leggendo tutti i fascicoli, le foto..
"Come sapevi dove mi trovassi quel giorno a casa di Jade?"
"Io.. Perrie che stai facendo?"
"Richard dimmi come lo sapevi"
"Te l'ho detto! Okay? Sapevo che andavi dal signor Wilson e.. e in ospedale non c'eravate, così vi ho cercati a casa sua.. te l'ho detto Perrie.."
Chiudo gli occhi, imbracciando il fucile, non sicura su chi lo voglia puntare.
"Richard.. come faccio a crederti? Tu.. tu stasera non potevi sapere che io mi trovassi qui.."
Lo guardo.
Ho bisogno di vedere il suo viso, mentre realizza di non aver nient'altro da dire.
La sua espressione cambia, i suoi occhi si pietrificano su di me e sono pesanti, due macigni che mi gravano ora addosso.
"Perchè l'hai fatto? Io.. Io cazzo.. mi fidavo di te.."
"Perrie io non c'entro nulla, sto dalla tua parte.."
Scuoto il viso.
"So quello che sai te, siamo una squadra, non so cosa stia succedendo e non so perché Matt sia qui.. e.."
"Rispondimi Richard! Come facevi a sapere dove fossimo?!"
Abbassa lo sguardo, serrando la mascella, per poi scuotere il capo, fissando in fine un punto in lontananza alla sua destra.
"Non ti piacerà.."
"Beh.. non credo ci sia qualcosa peggiore di quel che già penso"
"Io ho.. Ho posizionato un localizzatore nella tua auto, da qualche settimana ormai e.. sapevo ogni tuo spostamento.."
"Questo non ti scagiona.."
"Oh andiamo Perrie.. pensi ti tradirei mai?"
Prendo un bel respiro, cercando mantenere la calma.
"Perchè Richard? Per quale motivo?"
"Come sarebbe? Per lo stesso motivo per cui vengo in centrale tutti i giorni, per lo stesso motivo che mi ha fatto sentire pronto a saltare in aria insieme al palazzo quel giorno in centro.. perché ti voglio bene, perché voglio bene a entrambe, siete la mia famiglia.."
"E la sera in cui sono tecnicamente morto? Chi ti stava trattenendo dall'entrare Perrie?"
Il mio sguardo si sposta nuovamente su Richard che incredulo scuote appena il capo.
"Perrie.. non.. non lo ascoltare.. non capisco perché dica queste cose, io.. io.."
"Richard.. io ho bisogno che tu sia sincero.."
"Io lo sono Perrie! Quella.. Quella sera Trevor mi aveva ordinato che quando saresti arrivata, avrei dovuto tenerti fuori a tutti i costi.."
"Perchè?!"
"Io non lo so! Non lo so.. cazzo.."
Uno sparo, poi un altro e un altro ancora.
Il corpo di Richard cade a terra, mentre mi paralizzo, trattenendo il fiato.
"No.. No!"
"Ferma lì.. Starà bene.. credo.. comunque Perrie ho bisogno di parlare con te e non ho ancora molto tempo.."
Lentamente mi volto, tornando spaventata su Matt e in modo automatico, punto l'arma su di lui.
"Se vuoi spararmi, fallo.. tutto quello che ho fatto, l'ho fatto per te e per me, per noi, per quella famiglia che sogno da tanto.. troppo tempo di avere e di averla con te.. Io Perrie.. voglio farti felice.. sei la cosa più importante per me.."
"Matt.."
"Io ti amo e so che anche tu mi ami, io.. io voglio solo riprendermi quello che ci hanno tolto.. Ho lavorato solo per questo.. per te.."
Sento la gola stringersi e gli occhi inumidirsi, mentre la mia mentre ripercorre questi ultimi anni.
Eravamo felici.
Improvvisamente quella felicità ci è stata strappata via ed è semplicemente scomparsa, non aveva più motivo di esistere e sono rimasta senza nulla..
"Ci manca così poco per realizzare il nostro sogno amore, così poco.. ti prego, metti a terra il fucile e mettiamo fine a tutto questo"
Fa qualche passo nella mia direzione.
"Lo so che sei stanca, lo so piccola, sono stanco anch'io.. ma manca solo lei ed è finita, okay? Poi potrai vivere la vita che meritiamo. Non dovrai più lottare.. facciamo solo cos'è meglio.."
Faccio scivolare la tracolla del fucile dalla mia spalla, abbassando l'arma, scaricandola e gettandola via.
Sorride.
Fa ancora qualche passo, affiancando lei, ancora non del tutto cosciente, finché non alza l'arma a livello della sua tempia.
Ancora uno sparo ma stavolta chiudo gli occhi e le lacrime che tanto speravo di trattenere, scivolano sulle mie guance, consapevole di non poter reggere tanto.
Getto la pistola, estraendo il telefono e digitando il 911.
"Un'ambulanza al 43esimo di Columbia St, al porto di Red Hook, agente a terra e un altro ferito, fate presto"
Chiudo la chiamata e come nulla fosse, lascio che il telefono mi cada dalle mani, mentre le vado incontro con passi lenti ma sicuri.
Mi inginocchio e preso il coltello dalla cintura, taglio le fascette liberandola.
La prendo tra le braccia, rimanendo a terra e cercando di coprirla, per quanto riesca.
"Mi dispiace Jade.. Ora è finita.. È davvero finita"
Chiudo gli occhi, poso un bacio sulla sua fronte e la stringo al mio petto, attendendo così l'arrivo dei soccorsi nella notte più lunga della mia vita.

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Is it me? - Jerrie ThirlwardsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora