Capitolo 21

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Jade - 10.15pm

Dovrebbe essere questo il posto.
Spengo l'auto e inizio a guardarmi un po' intorno, cercando di capire se qualcuno è già qui ma è completamente buio, tranne qualche luce dei lampioni e non sembrano esserci auto nei paraggi.
Beh.. almeno posso dare un'occhiata a che tipo di merce stiamo parlando.
Lego i capelli in una coda bassa e infilo i guanti, meglio evitare di lasciare tracce di me.
Scendo dall'auto e il freddo subito mi scuote tutto il corpo, così un po' tremolante finisco di allacciare il giubbetto in pelle fino al collo.
Sento le onde dell'oceano infrangersi al porto, mentre respiro a pieni polmoni l'aria salina.
Con cautela mi avvicino e fortunatamente credo non ci siano telecamere, così senza troppi problemi arrivo a una delle porte di ingresso del magazzino.
Abbasso lentamente la maniglia, che data l'età fa un po' di resistenza ma stranamente è aperta.
Le luci sono spente, solo qualche lampeggiante rosso ogni tanto illumina lo spazio.
Inizio a girare tra gli scatoloni che impilati uno sopra l'altro, formano altissime torri di carta fino a quasi il soffitto, sorretti da scheletriche strutture in ferro.
Sembra un po' come un labirinto.
Continuo a girare, fino ad arrivare a un pallet in legno, una cassapanca semi aperta.
Sollevo il coperchio, scoprendo un manto di paglia ma iniziando a frugare, sento subito qualcosa, che tirato fuori dall'imballaggio scopro essere quello che pensavo: armi.
Ne estraggo un'altra diversa dalla prima e un'altra ancora.
Sembrano di buona qualità, andrebbero bene per un esercito.. a chi diamine le rivendono?
Improvvisamente sento un rumore alle mie spalle in lontananza.
Un colpo, un qualcosa che cade.. non saprei ma quel di cui sono certa è che non sono più sola.
Ripongo tutto come l'ho trovato e richiudo senza far troppo rumore il coperchio.
Estraggo l'arma d'ordinanza, andando in direzione del rumore appena avvertito.
Mi muovo lentamente, radente la parete di cartoni fino all'angolo.
Mi piego sulle ginocchia, per poi dare un'occhiata veloce ma non vedendo nessuno, svolto l'angolo proseguendo.
Arrivo a una porta in vetro, sembra leggera, così abbassando la maniglia mi ritrovo in un'altra parte del magazzino, piuttosto simile alla prima.
Sento dei passi veloci, fermarsi e poi ricominciare a camminare, più volte e più volte.
Lo spazio è parzialmente illuminato, così seguo la luce, sentendo il rumore dei passi sempre più vicino.
Tengo stretta la pistola tra le mani appena un po' sudate, mentre il cuore in petto batte forte.
La luce si fa sempre più intensa, finché lo spazio non inizia ad allargarsi alla mia sinistra.
Okay.. ultimo angolo. Se sono in pochi li affronti, se sono in troppi prendi e te ne vai.
Cerco di controllare la respirazione e una volta calmata, mi avvicino all'angolo e lentamente allargo il mio campo visivo.
"Cosa.."
Oltrepasso l'angolo e sollevando l'arma, mi avvicino incredula di ciò che i miei occhi stanno vedendo.
"Jade.."
"Cosa ci fai qui?"
Trevor in piedi che punta l'arma in testa ad un uomo seduto a una sedia, col volto coperto e le mani legate.
"Calmati.. abbassiamo le pistole okay?"
Non capisco. Cosa diamine fa qui? Come sa di questo posto?
"Jade ti prego, dobbiamo parlare"
Il suo sguardo sembra sincero e non so perché ma voglio fidarmi, insomma.. avrà una più che valida spiegazione, deve averla.
Così eseguo il suo ordine.
"Non dovresti essere qui Jade.. Ti avevo espressamente detto di smettere di indagare"
"Beh mi sembra di essere ancora il suo miglior detective, giusto?"
"E anche la più testarda"
Prendo un bel respiro, mi sento esausta di questa situazione.
"Cosa sta succedendo Trevor?"
"Jade.. tu vuoi sapere troppo.."
"Beh.. dimmi quello che puoi"
"Hm.."
Sogghigna, quasi innervosito.
"Non capisci che se sei ancora viva è solo perché io ho insistito che fosse così? "
"Insistito con chi Trevor?"
"Ancora?! Dio.. ti deve bastare sapere che in questa nostra amata città c'è un delicato equilibrio che regola tutte le questioni e che ci piaccia o no, va rispettato"
"Di cosa stai parlando?"
Lo vedo stringere l'arma in mano, guardarsi intorno nervosamente.
"Ascoltami.. adesso ti spiegherò cosa accadrà ora e nei giorni a venire.."
Corrugo la fronte, spostando lo sguardo sull'uomo incappucciato.
Sembra come essere privo di sensi.
"Quest'uomo entro stasera deve morire ma se ora uccido lui, poi dovrò uccidere anche te.."
"Trevor.. tu.. tu non sei costretto.."
"Siamo tutti costretti Jade! Ascoltami, sei il mio miglior detective e sai benissimo cosa l'addestramento ti impone di fare in questi casi.."
"No.. no Trevor.. io non ti sparerò"
"Dovrai farlo, come alzerò l'arma su di lui dovrai farlo chiaro?"
Scuoto il capo, incredula.. sempre più sopraffatta dagli eventi.
"Ci deve essere un altro modo.."
"Jade non c'è! Devi farlo, chiaro?!"
Agita l'arma e come in automatico alzo la mia su di lui, non riconoscendolo più e così sembra calmarsi.
"Dirai che ero corrotto.."
"Trevor no.."
Il nodo in gola si stringe man mano che la situazione diventa sempre più reale.
"Dirai che controllavo un giro d'armi qui a New York e che ti ho usata per coprire le mie tracce ma mi hai scoperto, devi dire loro che potranno trovare dei conti bancari aperti nelle Bahamas a nome mio, dovrebbe essere sufficiente.."
"Sufficiente per cosa? Ah santo cielo.. io.. io non capisco.."
"Per darti tempo, hai bisogno di tempo Jade.. continua ad indagare, vai a fondo a questa storia e questa sera non resterà vana, d'accordo?"
"Io.. io non le sparerò.."
"Pensa a Perrie Jade.. non puoi farle questo e sai anche tu che è l'unica cosa giusta da fare"
Una lacrima percorre il mio viso, mentre quasi in colpa annuisco alle sue parole.
"Ricorda che certe informazioni uccidono, proteggi sempre chi ami, tienili lontano anche se soffrirai e non ti fidare di nessuno Jade.."
Assottiglio le labbra, mordendo il labbro inferiore.
"Lui.. Lui chi è?"
"Hm.. lo scoprirai"
Muovo qualche passo nella sua direzione.
Ho bisogno di ringraziarlo e di scusarmi, per questo, per tutto..
"No, resta lì.. se dobbiamo farlo, facciamolo bene"
Mi blocco.. sapendo che ha ragione.
"Sei preziosa Jade, sii forte.. hai fatto un ottimo lavoro.. e grazie"
Lo vedo sollevare l'arma a livello della tempia dell'uomo inerme.
"Spero che il buon dio perdoni i miei peccati"
Dura tutto qualche frazione di secondo.
Un colpo parte dalla mia pistola, fino al petto del capitano che subito cade a terra.
Non trattengo più le lacrime, tremando e sentendo la paura prendere il sopravvento. Quasi neanche sento il grido di terrore uscire dalle mie labbra nel momento esatto in cui premo il grilletto.
Corro da lui.
Cosa ho fatto?
"No no no.. Trevor.. perdonami.. Trevor.."
Mi inginocchio accanto a lui, senza sapere bene dove mettere le mani.
"Hey.. no.. n-non piangere.. non fa m-male"
Gli prendo la mano portandola sul mio viso, senza smettere di guardare nei suoi occhi che ben aperti mi guardano, finché il suo respiro non si incrina un'ultima volta e poco dopo i suoi muscoli si rilassano completamente.
Chiude gli occhi e mi appoggio su di lui, lasciandomi andare alla disperazione, ai singhiozzi per minuti interminabili.
Mi sento così impotente, con lui se ne è andata l'ultima speranza di venir fuori da questa situazione assurda.
Ripenso alle sue ultime parole per me e per quanto la situazione sembra esser del tutto fuori controllo, non mi posso fermare, devo farlo per lui, per Perrie..
Mi separo e distrattamente mi asciugo le lacrime, alzandomi e prendendo il telefono dalla tasca interna.
"Sono il detective Jade Thirlwall c'è stata una sparatoria al porto di New York, magazzino B1, c'è un ferito grave, colpo d'arma da fuoco, mandate un'ambulanza.. si.. si, resto qui con lui"
Chiudo la chiamata e rimetto il telefono al suo posto, per poi andarmi a sedere su uno scatolone.
Sposto lo sguardo sul poveretto ancora incappucciato.
Chissà che avrà combinato per essere qui ora.
Mi alzo, curiosa di vedere il suo viso.
Una volta vicina, porto lentamente una mano sul cappuccio, stringendolo, per poi sfilarlo velocemente.
"Oh cazzo.."

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😔❤

Is it me? - Jerrie ThirlwardsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora