Capitolo 8

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Richard - 9.50pm

Sono felice che le mie due personcine preferire si siano prese un po' di tempo per loro.
Melissa me lo dice sempre: una relazione non può funzionare senza dialogo e ha ragione.
Amo lavorare fino a tardi, la centrale è deserta e la mia mente ragiona senza interruzioni.
"Detective Benson cosa fa ancora qui?"
"Capitano.. rimugino solo un po' sul caso e quello che abbiamo"
"Pensavo aveste arrestato l'assassino"
"Si.. Il signor Troston ha confessato tutto ma vede.. non abbiamo il movente"
"Crede che non sia stato lui?"
"No no.. l'orario coincide, è stato sicuramente lui ma il punto è che l'abbiamo visto piuttosto turbato"
"Richard credo nelle tue capacità, sono sicuro ne verrai a capo"
"Hm.. grazie Trevor"
"Ma ora vai a casa, hai bisogno di riposo"
"Si.. hai ragione"
Scambiamo un sorriso, così raccolte le mie cose, esco dalla centrale.

Jade

"Detective?"
Avverto un forte dolore alla testa, mi sento percuotere e solo ora mi rendo conto della fascetta che mi stringe violentemente i polsi dietro la schiena.
"Leva"
Improvvisamente la luce pervade il mio campo visivo.
"Finalmente è sveglia"
"Dove sono? Chi siete?"
Sento una voce rauca e maschile provenire dalle mie spalle.
"Hm.. no detective, parliamo noi ora"
Strizzo gli occhi, cercando di abituarmi alla forte luce sparatami sul viso.
Pavimento liscio in cemento, sono legata a una sedia e le pareti sembrano piuttosto vicine.
Ha l'aria di essere un bunker.
"Detective abbiamo saputo che va in giro a fare domande e beh.. per colpa sua diverse persone stanno morendo"
"Dov'è Dean?"
Cerco di voltarmi a destra e sinistra nel tentativo di inquadrare qualche viso.
Sento sogghignare.
"Crede veramente che Dean Belotta sia ancora vivo?"
Abbasso lo sguardo, sentendomi confermare le mie preoccupazioni.
"Si sta lasciando un bagno di sangue alle spalle detective, non crede che sia ora di lasciar perdere?"
"E lasciarvi agire indisturbati?"
Improvvisamente sento le spalle venirmi strette con forza, facendomi sussultare sul posto.
"Uccideremo tutti coloro che verranno coinvolti, tutti detective, è questo quello che vuole?"
Sussurra al mio orecchio, per poi mollare la presa e allontanarsi.
"Si guardi bene attorno detective, qui è dove passerà il resto dei suoi giorni al prossimo passo falso che farà"
"Sei Steve Crook, giusto?"
"Cosa? Come fai a.."
Qualche attimo di silenzio.
Uno sparo.
Il rumore rimbomba nella piccola stanza, lasciandomi un sottile ronzio nelle orecchie.
I miei occhi sgranati si focalizzano sul corpo dell'uomo che cade a terra accanto a me, con un foro alla nuca e il sangue che presto arriva anche ai miei piedi.
"Molto bene detective, ecco a lei l'ennesima vittima a causa sua"
Una voce si espande nella stanza.
"Vede detective.. non abbiamo bisogno di molte parole, di spiegazioni.. stasera la sua fidanzata è a cena con un assassino, mentre lei è qui a chiacchierare con noi.. che spreco di tempo non trova?"
Perrie..
"Come un assassino?!"
"Si detective.. un uomo che per qualche soldo fa uccidere la moglie dall'ex marito, ridicolo no?"
"Il signor Stuart.."
"Eccellente! beh.. lo saprebbe se solo si fosse attenuta al suo modesto lavoro"
"Dove si trovano?!"
"Si calmi.."
Vengo immobilizzata e un panno umido viene premuto con forza sul mio viso.
Sento ancora le forze mancare e la vista presto si offusca.

Perrie

"E così ho costruito il mio impero della televisione, diversi divorzi alle spalle, uno più redditizio dell'altro"
Scoppia a ridere, contagiando anche me, come biasimarmi dopo tutto il vino che abbiamo bevuto.
"E con Sandra? Eravate felici?"
Sospira.
"Mi scusi.. non sono affari miei"
"No.. non si preoccupi.. Sandra era una tipetta peggio di me.. dovevamo separarci"
"Oh.. davvero? Mi dispiace"
"Ah lasci perdere.. mi voleva spillare fino all'ultimo centesimo.. ah.. che storia.."
Prende in mano il calice di vino, tenendo lo sguardo fisso su un punto del tavolo.
"Beh fortuna che è morta.."
Solleva le spalle.
"Hm.. si.. fortuna.."
"Beh direi di pagare il conto, facciamo una passeggiata e magari andiamo a bere qualcosa da me"
Un leggero sorrisetto si fa largo sul suo viso, mentre allunga un braccio per accarezzarmi la mano.
"Uhm.. si.."
"Bene, mi aspetti qui"
Si alza e così si allontana.
Afferro il telefono e a malincuore non trovo alcun messaggio da parte sua.
"Richard controlla i termini del divorzio tra il signor Stuart e la signora Decker.. Urgente! Sono a cena con Robert"
- 10.20pm
Blocco lo schermo e così torna l'affascinante uomo dei miei sogni o almeno quello che credevo fosse.
"Pronta?"
Accenno un beve sorriso, per poi alzarmi e seguirlo verso l'uscita.

Is it me? - Jerrie ThirlwardsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora