Capitolo 11

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Jade - 2 settimane dopo

"Ecco a te"
Le poso la tazza di tè caldo sul tavolino, per poi sedermi accanto a lei sul divano.
Le accarezzo il viso, portandole i capelli dietro l'orecchio.
"Io devo andare"
"Hm.. anche stasera?"
"Si amore.. mi metto la maschera, il mantello e vado a salvare il mondo"
Accenna un sorriso, lasciandosi accarezzare fin quando non riapre gli occhi su di me, dandomi uno sguardo serio, un po' triste.
"Ti troverò a letto domani mattina, giusto?"
Assottiglio le labbra, mentre prendo la sua mano e sposto lo sguardo sulle nostre dita intrecciate.
"Come sempre"
Porto il dorso alle mie labbra, baciandolo delicatamente.
Mi prende per il giubbetto in pelle, facendomi avvicinare e unendoci in un breve bacio a stampo.
"Ora vai a fare il culo a qualche cattivello"
"E dopo vengo a farmi il tuo"
Mi alzo prima che possa schiaffeggiarmi il braccio.
"Faresti meglio ad andare"
Vado verso la porta dell'appartamento.
"Per qualsiasi cosa sai che puoi bussare ai Wilson"
"Si"
"E se è grave chiami me"
"Si"
"E se non rispondo, chiami.."
"Richard, si lo so amore.. ora vai!"
"Ti amo!"
"Ti amo"
Mi chiudo la porta alle spalle sorridendo per il suo tono scocciato ma come faccio il primo passo allontanandomi, il sorriso mi muore sul viso, tornando improvvisamente alla realtà.

Ore 10.15pm

Fermo l'auto fuori dal magazzino, andando quindi verso l'entrata.
"Ti hanno seguita?"
"Ciao anche a te"
"Ti hanno seguita? Rispondi"
"Trevor.. no, non mi hanno seguita.."
"Ne sei sicura?"
"Trevor smettila di essere così paranoico e dimmi cosa succede"
"Non lo so.. oggi ho avuto la sensazione mi stessero seguendo, ho cambiato strada tre volte e per tre volte avevo la stessa auto dietro, finché non ho svoltato per il molo"
"Okay.. stai tranquillo, sarà stata una semplice coincidenza"
"Tu credi alle coincidenze?"
Faccio un bel respiro profondo, sollevando le spalle.
"Comunque detective.."
Si siede lentamente alla scrivania improvvisata, poggiando la mano sulla ferita al fianco.
"Cosa abbiamo scoperto?"
"Non molto nelle ultime settimane ma sono stata un po' in giro in questi giorni a chiacchierare e non tutti sembrano essere così spaventati, anzi ho avvertito un po' di risentimento"
"Hm.. capisco.. a livello di nomi?"
"Beh.."
Tiro via il telo in cerata bianca che stava a coprire la parete bianca di una lavagna, scoprendo così una lunga lista di nomi, di cui buona parte contrassegnati da una croce, dando subito l'idea di cosa significhi.
"Ci hanno salutato anche Karl Jerson e Timothy Atings.."
Segno i loro nomi col pennarello, per poi voltarmi verso il capitano.
"Non ne son rimasti molti"
"Sei sicuro che stiamo facendo la cosa giusta?"
"Certo detective, sono persone marce, senza scrupoli"
"E noi non stiamo diventando come loro?"
"Non stiamo commettendo noi questi omicidi.. si stanno auto distruggendo"
"E non le sembra strano che lascino morire tutte queste persone? Voglio dire.. lavorano per loro, no?"
"Hm.. abbiamo altro a cui pensare, sicuramente non ai loro problemi logistici"
"Si.. si, certo"
"Hai ottenuto qualche informazione?"
"Non so quanto sia affidabile ma ci dovrebbe essere una vendita d'armi domani sera presso l'abitazione di un pezzo grosso, durante una cena o un gala non ho ben capito"
"Sappiamo con esattezza dove?"
"Ho fatto qualche ricerca e previsto per domani c'è solo un evento di beneficenza presso l'abitazione di un noto imprenditore, mette all'asta alcuni dei suoi averi"
"Bene e noi saremo lì"
"Scherzi? Se vedono la mia faccia anche solo mentre cammino sul lato opposto della strada si allarmerebbero"
"Questo non accadrà se verrò con te"
"Tu.. A un evento di beneficenza.."
"Il distretto partecipa sempre agli eventi di beneficenza, non ci sarà nulla di strano"
"Già.. tranne per il fatto che sarò io ad accompagnarti"
"Beh.. verrai a titolo di miglior agente del mio dipartimento"
"Non riuscirai a corrompermi con questi falsi complimenti da due soldi"
"Non sono falsi, non ti avrei scelta per questo incarico se non lo pensassi"
Prendo un bel respiro, guardando il pavimento e pensandoci su.
"D'accordo.. ti accompagnerò"
"Perfetto, stasera torniamo a casa e ci riposiamo per domani"
"In realtà vorrei fare un piccolo sopralluogo del posto"
"Puoi occupartene domani"
"Si potrei.. ma ho bisogno di tornare a lavorare con la mia partner"
"Capisco.."
Assottiglio le labbra, appoggiandomi al ripiano del tavolino in metallo.
Si alza, per poi venirmi incontro.
"Arriverà il giorno in cui tutto.. tutto questo, sarà un lontano ricordo e te.. te sarai procuratore magari e io ti guarderò e dirò 'quella era una mia agente!', mentre scuoto in modo autoritario un dito al cielo"
Sorrido per il suo tentativo impacciato di rasserenarmi.
"Io procuratore? Hm.. in realtà puntavo a qualcosa di meglio come la presidenza"
"Ah! Non cadere nella superbia, non ti far abbindolare mai da nessuno Jade"
"Lo so.."
"Beh.."
Mi dà una pacca sulla spalla e si allontana.
"Ci vediamo domani in centrale!"
"A domani!"

Trevor - l'indomani, 8.05am

"Trevor la vostra presenza questa sera non è necessaria"
"Procuratore.. è un periodo piuttosto calmo, i cittadini sono rilassati.. partecipare a un semplice evento di beneficenza non farà altro se non mettere sotto buona luce questo distretto e non è ciò che vogliamo?"
"Certamente ma permettimi di dire che mi sembra un po' strano, no? Non hai mai partecipato di perso.."
"Perché sempre troppo occupato.. ho tra i migliori agenti e detective a disposizione qualora servisse, senza contare il fatto che al minimo problema rientrerei subito in centrale, qui.. su questa poltrona a fare in modo da semplificare il più possibile il suo lavoro, procuratore"
"Hm.."
"Tr.. ehm.. Capitano Hoffman dobbiamo parlare, è.. è urgente"
"Il dovere chiama, Trevor"
Accenno un mezzo sorriso.
"Beh la lascio ai suoi impegni capitano, è stato un piacere come sempre"
"Piacere mio"
Ci alziamo e dopo una formale stretta di mano, lo accompagno alla porta del mio ufficio.
"Agente Woods accompagni il procuratore all'uscita"
Una volta tolto dai piedi il procuratore McGregon mi volto verso Perrie, sollevando le sopracciglia come a chiederle quale sia l'urgenza.
"Dov'è Jade?"
Faccio un respiro profondo, spostandomi poi verso la sedia dietro la scrivania.
"Avete parlato? Sai dov'è andata? Le è.. le è successo qualcosa? Lei torna sempre a casa e questa notte non è tornata.. Trevor a me va bene tutto, va bene restare all'oscuro di questa faccenda ma a patto che Jade stia bene e al sicuro"
"Perrie.. Jade sta bene, okay? Le ho dato un compito e se ne sta occupando, sarà presto di ritorno"
"Okay.. che.. che compito?"
"Non posso parlarne Perrie.. se ti fa stare tranquilla, abbiamo parlato per telefono proprio questa mattina"
"Ah.. ti ha per caso detto qualcosa a mio riguardo?"
"Ha solo accennato al fatto di non veder l'ora di trascorrere del tempo con te"
"Già.. io non.. posso.. non posso chiamarla, giusto?"
"Vedi Perrie.. sarebbe sconsigliato, anch'io aspetto le sue chiamate"
"Si.. beh.. capisco"
"Ne ero sicuro"
Guardo il suo viso scuro, forse si aspettava risposte diverse dalla mie.
"Perrie ascolta.."
Mi appoggio con gli avambracci sulla cattedra, sporgendomi nella sua direzione.
"Devi andare fiera di Jade.. sta facendo un ottimo lavoro"
"Le verrà mai riconosciuto ufficialmente?"
Resto qualche secondo immobile, ragionando su quelle parole sibilate.
Torno comodo sulla poltrona, mentre assottiglio le labbra.
"Credo tu debba andare"
"Si.. lo credo anch'io"
Esce di fretta dal mio ufficio e seguendola con lo sguardo, la vedo raggiungere il detective Benson alla sua cattedra.
Prendo il telefono dalla tasca interna della giacca.

"Dove sei?"
- 8.10am

Blocco il telefono, per poi appoggiarmi alla poltrona e prendere un bel respiro, cercando di calmarmi.

Jade

Schiudo gli occhi, cercando di capire dove mi trovi.
Un forte dolore percorre tutto il mio corpo, dal viso alle gambe.
Cerco di muovermi, scoprendo amaramente di essere legata con tanto di catene ai polsi e i piedi.
Il posto è lurido, poco illuminato e maleodorante.
Sento dei rumori alle mie spalle.
"È sveglia.. si.. va bene, aspettiamo"
Mi guardo intorno ancora del tutto stordita.
Un'ombra si palesa davanti i miei occhi, lo vedo alzare un braccio.. una frazione di secondo e tutto torna ad essere buio come prima.

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Is it me? - Jerrie ThirlwardsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora