Capitolo 28

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Dennis - Il giorno dopo - 7.50pm

Cambiare percorso ogni volta mi aiuta a non accusare la noia di trascorrere 40 minuti in auto da solo e in perfetto silenzio.
Raggiungo la mia destinazione e come tutti i giorni, raccolgo la pila di cartelle sparse sul sedile del passeggero e mi dirigo all'entrata secondaria di un magazzino abbandonato di fuori città.
Mi faccio largo tra le tendine in plastica, arrivando alla stanza principale.
"Ah eccoti.. cazzo Dennis fammi uscire di qui"
Mi volto, trovandola dove l'avevo lasciata, chiusa in un angolo della stanza, delimitato da un reticolato in metallo.
"Mi ero quasi dimenticato fossi lì"
"Fammi.. uscire.."
"No"
"Oh mio dio.."
Sbatte violentemente un pugno sulle inferriate.
"Agitarti non ti farà uscire prima"
"Oh andiamo Dennis.."
"Devi chiedere scusa per quello che hai fatto"
"No.. mai.. per una questione del genere poi.."
"Allora goditi la cella, si sta freschi"
Appoggio la busta col cibo ancora caldo sul tavolino.
"Ecco la cena"
"E come diamine ci arrivo io da qui?"
"Basta una semplice parolina"
Inizio a tirar fuori le vaschette di cibo, aumentando il diffondersi del profumo per la stanza.
"Dennis fammi uscire"
Afferma in un tono talmente calmo, quasi da spaventarmi.
Mi alzo, andandole incontro.
"È difficile chiedere scusa per te?"
"Per aver mangiato un fottuto budino? Si, lo è Dennis!"
"Era il mio budino!"
"Dennis io sono rinchiusa quasi tutto il giorno in questo magazzino, tu puoi uscire a comprarti tutti i budini che vuoi.. quando e dove vuoi"
"Jade potresti anche tu se solo mi ascoltassi"
"Dennis.. senti.. non ti chiederò scusa per il budino ma sono più di due ore che sono qui.. direi che è abbastanza"
"Hm.. e va bene.."
Sfilo l'asse di ferro dalla chiusura, lasciandola uscire.
"Libera"
Mi giro a guardarla ma subito uno schiaffo mi fa voltare in senso opposto.
"E che non si ripeta mai più"
Massaggio la guancia, guardandola sconvolto.
"Ora dimmi cosa c'è per cena"
"Quanto sei antipatica.. ti ho preso il tuo preferito"
"Uh.. pizza!"
"Oh ehm.. no.. non.. non erano gli hamburger?"
"Seriamente? Dennis mangio hamburger da due settimane.. è troppo chiederti di cambiare?"
"Oh insomma.. faccio quel che posso"
La guardo scartare il suo panino, con un'espressione un po' triste in volto.
"Hey.. scusa.. da domani pizza, va bene?"
"No, vanno bene anche gli hamburger e grazie"
"Nulla"
La vedo annuire.
"L'hai incontrata?"
"Hm.. si, l'ho incrociata in centrale"
"E come ti è sembrata?"
"Jade.. era la stessa di ieri, avanti ieri e il giorno prima ancora.. sta.. sta bene.."
"Quindi non mi sta proprio più cercando"
"Jade.. io non vorrei mentirti ma ho paura che tu ti distragga dal tuo compito.."
Abbassa lo sguardo, sogghignando.
"Mi crede morta.. non ci sarebbe comunque nulla da fare.. ma se preferisci non dirmi nulla, va bene.."
"Scusami.."
"Tranquillo.. vado a mangiare sul divano"
Mi sorride, prima di lasciare la stanza.
È qui sola per la maggior parte del tempo, tralasciate quelle volte che esce per fare qualche commissione lavorativa o quando le porto da mangiare ma nonostante ciò, arriva un momento nella giornata in cui ha bisogno di restare sola, sul divano o sul materasso, durante il quale non permette a nessuno, probabilmente neanche a sé stessa di interrompere i suoi pensieri.

Jade

2 mesi prima

Apro la porta di casa e una volta chiusa alle mie spalle, abbandono chiavi e cappotto sul ripiano della cucina, andandomi a stendere sul divano.
"Oh cazzo.. Dennis.."
"Ciao Jade"
"Senti tu.. tu devi smetterla di entrare a casa mia in questo modo"
"Jade devi ascoltarmi"
"Dennis in.. in questo modo io non riesco a seguirti"
Mi viene incontro, portando le mani sulle mie spalle.
"Ricordi quando ti ho detto che volevano farti fuori?"
"Santo cielo Dennis.."
"Lo ricordi?"
"Si.. si, mi ricordo"
Molla la presa, prendendo fiato.
"Bene.. sono io l'uomo incaricato a doverlo fare"
Corrugo la fronte, portando una mano sull'arma nella fodera.
"Io non lo voglio fare Jade.. voglio solamente far finire questa storia.."
"Tu.. tu sei uno di loro.."
"Si.. ma non sono come quelle persone"
"Tu.. tu hai lasciato che mi sequestrassero, che mi pestassero.."
Punto l'arma sul suo petto.
"Jade mi.. mi dispiace.."
"Eri lì?!"
Lo vedo scuotere il viso, mentre sento gli occhi inumidirsi.
"Rispondi! Eri lì mentre mi stavano picchiando?!"
"Io.."
"Dennis rispondi!"
"Si.. si ero lì.."
Resto a guardarlo, ammutolita, inorridita dalla persona che mi trovo davanti.
"Tu eri lì e non li hai fermati.."
"Jade capiscimi, non avrei potuto neanche volendo"
Prendo fiato, sorpassandolo e portando una mano tra i capelli ma subito mi fa voltare.
"Jade non abbiamo tempo, ti prego mi devi ascoltare.. o ne te, ne io arriveremo a domani mattina"
"Io.. non credo di farcela.."
"Guardami.. è arrivato il momento di fare una di quelle scelte che mai vorremmo prendere e lo so che non è facile ma sono qui per aiutarti"
"Trevor non si fidava di te"
"Lo so.. proprio per questo mi ha affiancato a te, sperava che scoprissi da che parte stessi e ora lo sai Jade, io sto dalla tua parte ma adesso devi lasciarti salvare"
Cerco di calmarmi, alla fine dargli una possibilità non mi sembra sbagliato.
"Okay.. ti ascolto"
"Ti prometto che ti spiegherò tutto ma prima dobbiamo ucciderti"
"Cosa?"
"Dobbiamo far credere che tu sia morta, sei diventata un problema per tutti, se non ti facciamo fuori prima noi lo farà qualcuno"
"No Dennis.. non posso fare questo a Perrie.. non ancora"
"Jade tu morirai veramente se non facciamo qualcosa ora"
"Okay.. ho capito ma.. un omicidio desterà sospetti, ci sarà un'indagine"
"Lo so.. per questo dovrai simulare un suicidio"
"No.. non se ne parla"
"Jade.. non abbiamo il tempo per starne a discutere"
"Beh.. è un pessimo piano allora"
"È l'unico che può funzionare"
"Oh santo cielo.. vado a prepararmi una borsa.."
"No.. devi lasciare tutto com'è, un suicida non ha bisogno di portarsi dietro nulla"
"Okay.. ma non usare più quella parola, potrei abituarmi"
"Hm.. lascia un biglietto, qualcosa di vero.. di credibile e poi andiamocene"
Mi avvicino al tavolino, strappandone un pezzetto.
'Mi dispiace di avervi deluso.. Perrie avrei voluto andasse diversamente, avrei voluto essere amata da te nello stesso modo in cui io amo te e Richard, spero tu possa capire il mio gesto un giorno.. voglio andare lontano e lasciarmi andare, abbandonare questa vita che sento darmi solo dolore, perdonatemi.. vi amo, vostra Jade'
"Ti amo Perrie.."
Porto il pezzetto di carta alle labbra, lasciandoci un piccolo bacio mentre chiudo gli occhi, consapevole che non la vedrò probabilmente più ma ha Matt.. so di non lasciarla sola.
"Pronta?"
"Hm.. si.. si ma Dennis.. ho tutta l'indagine appena sul retro dell'armadio in camera"
"Dio.. non abbiamo tempo, è importante?"
"Hm.. no ma questo si"
Prendo dal tavolo i documenti lasciati da Trevor, per poi dirigermi alla porta.
"Dove vai?"
"Usciamo no?"
"Si ma dalle scale antincendio, su vieni qui"
Mi aiuta a calarmi dalla finestra e una volta uscito anche lui, ci precipitiamo in fondo alle scale, allontanandoci quasi di corsa e una volta arrivati all'auto mi volto qualche frazione di secondo, rendendomi conto che da adesso non si può più tornare indietro.

Fisso lo schermo del televisore, ripercorrendo con la mente quei momenti, come ricordi vividi, immagini che difficilmente scorderò.
Sono trascorsi due mesi da quel giorno e non ho mai smesso di pensare a lei, neanche per un secondo, la rivivo nei miei sogni, quelle poche ore che riesco a dormire, la vedo nelle sue abitudini che da quel giorno ho deciso di adottare, per sentirla più vicina, per fingere che nulla sia cambiato.
Niente telefono, niente computer, niente foto, solo i ricordi, quelli che purtroppo col tempo sbiadiranno, i suoi saranno gli ultimi, si perché li custodirò in modo così tanto geloso, in un modo così speciale.
"Io.. vado"
Annuisco.
"Se vuoi resto a farti compagnia, non è un problema"
"No tranquillo, vai pure"
"Hm.. d'accordo, allora ci vediamo domani mattina, passo di qui prima di andare in centrale"
"Io sarò fuori"
"Perché?"
"Gli ultimi appostamenti del pomeriggio non hanno reso molto, voglio provare la mattina"
"Hm.. si, va bene.. ti ho fatto il pieno all'auto giusto ieri"
"Grazie"
"Nulla, allora ci vediamo quando ti porto il pranzo"
"Si"
"Buonanotte Jade e mi raccomando, riposati"
"Si capo, buonanotte"
Non stacco gli occhi dal vecchio televisore, sentendolo allontanarsi ed uscire.
Stendo la coperta sul mio corpo, attendendo che il leggero tepore mi faccia addormentare.

Perrie 8.05pm

"Hey sei pro.. wow.. sei bellissima"
Mi volto, trovandolo vestito col completo elegante.
"Si, pronta"
Si avvicina, portando le mani sui miei fianchi.
"Mi piaci tantissimo con questo vestito"
"Grazie"
Abbasso lo sguardo, prendendo a sistemare gli ultimi dettagli.
Mi tira delicatamente a sé, abbracciandomi in modo calmo e sereno, come poche volte capita.
"Ti amo Perrie"
"Ti amo Matt"
Mi sforzo di sorridere, obbligando me stessa a non rovinare la serata.
"Beh andiamo"

Giunti al ristorante, un ragazzo mi apre gentilmente la porta d'ingresso, sorridendo prontamente.
Lo ringrazio, per poi entrare nel locale.
"Buonasera signori Reynolds, vi faccio accomodare al tavolo"
Seguo Matt, fino al nostro tavolino, un po' appartato, in quella che potrei dire essere la stanza più bella.
I soffitti sono altissimi, decorati da candelabri diamantati che in modo elegante, scendono fino a circa due metri da terra.
"Ti piace?"
"È.. è davvero particolare"
"Ho sempre voluto portarti qui"
"E sembra anche molto costoso Mat.."
"Oh non badare a questo"
"Signori, ecco a voi i menù, torniamo tra poco e buona serata"
L'uomo ci sorride, lasciandoci i libricini e quindi lasciandoci.
"Hmm.. non so credo opterò per la carne, te tesoro?"
"Beh.. da ignorante quale sono credo anch'io, quando capirò quale sia tra questi piatti.."
"Tranquilla, lascia fare a me"
"Si.. sarà meglio"
Chiudo la carta del menù, lasciandola accanto a quell di Matt.
"Allora tutto bene a lavoro?"
"Beh si.. i soliti problemi ma nulla di che, te qualsiasi cosa combini nelle tue giornate va bene?"
"Non c'è male"
"I signori hanno scelto?"
"Oh si.. allora per me.."
Mi guardo in giro, godendomi la musica di sottofondo e percependo l'atmosfera generale.
Jade mi avrebbe portato ovunque ma sicuramente non in un posto del genere o meglio, non mi ci avrebbe portata di sua iniziativa.
"Nell'attesa gradite qualcosa da bere, abbiamo diverse qualità di vini francesi, italiani.. se vuole signore le porto la carta"
"Non ce n'è bisogno, ci fidiamo della sua esperienza, faccia lei"
Cordiale come sempre si congeda, allontanandosi.
"Non ho intenzione di bere così tanto"
"Torniamo in taxi"
"Non ho comunque voglia"
"Beh il cibo lo adorerai"
Lo spero.

"Vuoi un altro bicchiere?"
"Hm.. si ma poco, non ho affatto intenzione di starmene domani con i postumi"
"Esagerata"
"Oh beh.. non reggo molto, dovresti saperlo"
"Si.. si certo, lo so"
Annuisco, prendendo un altro sorso dal calice.
"Perrie vorrei dirti delle cose"
"Hm.. certo, dimmi"
"Noi tesoro siamo stati lontani quasi due anni ma dal momento in cui ti ho rivista, ho capito che non fosse cambiato nulla"
Si ferma, abbassando il capo e sorridendo.
"Sai.. prima della mia scomparsa ci saremmo sposati a breve e saresti diventata la mia signora Reynolds, ricordo quanto fossi elettrizzata.. beh.. dopo due anni è giusto ripercorrere certi passi, quindi.."
Si alza, inginocchiandosi poi avanti a me, mentre il mio cuore balza in gola.
"Perrie Louise Edwards.. vuoi ancora diventare mia moglie?"

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Oh my god oh my god❤

Is it me? - Jerrie ThirlwardsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora