Capitolo 49

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Perrie

Trattengo il respiro, sentendo un sibilo alle orecchie, osservando il più accuratamente possibile le labbra della giurata.
"La giuria sulla totalità dei capi d'accusa e all'unanimità dei voti, dichiara l'imputata Perrie Edwards.."

Un applauso riempie tutta la stanza, accompagnato da fischi e urla.
Adrien mi abbraccia, scuotendomi.
"Non colpevole Perrie! Non colpevole!"
Si separa, voltandosi e iniziando a stringere mani protese da destra e sinistra.
Vengo fatta girare su me stessa da un Richard euforico.
"Ce l'hai fatta sorellina, ce l'hai fatta!"
Mi abbraccia forte, sollevandomi da terra.
"Richard! Richard mettimi giù!"
Scoppio a ridere, presa dalla gioia del momento.
"Dobbiamo festeggiare! Lascia fare tutto a me, il vecchio Rick si ricorda ancora come organizzare una festa!"
Scuoto il capo, affatto stupita dalle sue parole.
Agenti e detective del distretto si avvicinano a complimentarsi ma tutt'un tratto i miei occhi trovano i suoi e li vedo sorridere.
"Mi scusi.. scusi.. scusate.."
Mi faccio spazio tra le persone, vedendola però indietreggiare anche lei.
Ogni tanto si volta a guardarmi, come a controllare che continui a seguirla.
Raggiunge l'uscita del tribunale e così scompare dalla mia vista.
Con qualche difficoltà esco anch'io e la luce del sole mi acceca appena, mentre inizio a guardarmi attorno, cercandola.
Faccio qualche passo alla mia destra, cercandola in ogni angolo del colonnato e delle numerevoli rientranze della facciata del palazzo.
Vengo presa da un braccio e voltandomi la vedo sorridermi e eccitata, mi stringe a lei.
Le sue braccia avvolgono il mio collo e ora mi tiene bloccata in questo gioco di sguardi.
"Beh hai vinto"
"Non potrò mai ringraziarti abbastanza"
"Non ho fatto nulla di speciale, sei stata in gamba te a non mollare"
Fa combaciare i nostri nasi e con movimenti delicati, fa scivolare la sua pelle sulla mia.
Il respiro si appesantisce, sentendo crescere la voglia di lei, delle sue labbra.
"È finita Perrie"
Annuisco.
"Si.. è finita"
Stringo la presa attorno ai suoi fianchi.
"Mi sei mancata"
"Hmm.. anche te"
Guardo nei suoi occhi e sembrano così sinceri.
"Sai.. penso ci siamo meritate una vacanza"
"Una vacanza?"
Mi sorride sorpresa.
"Si"
"E dove vorresti andare?"
Le sue labbra prendono dolcemente una piega all'insù ed io non posso far altro se non restare qualche attimo a osservarla.
"Qualsiasi posto, purché ci sia tu"
"Hm.. potrei farci un pensierino"
Annuisco.
Mi accarezza il viso, appoggia una mano sulla mia guancia e con premura, mi lascia un bacio sulle labbra.
"Dobbiamo andare"
"Si.."
Le rubo un ultimo bacio e così ci dirigiamo verso la scalinata.
"Sai, brulica di paparazzi laggiù.."
"Immaginavo.."
"Vuoi dare un po' di spettacolo?"
Storce il naso.
"Magari un'altra volta.. ne hanno già avuto abbastanza"
Sospiro riflettendoci su.
"Beh.. dopo di lei"
Le sorrido, premdendo a scendere le scale.
La piccola folla di persone infondo inizia ad agitarsi, sventolando mani e macchine fotografiche.
Quattro agenti ci raggiumgono, aiutandoci a addentrarci in quella folla.
"Detective Edwards come si sente ad aver vinto?"
"Detective è vero che tra voi c'è del tenero?"
A capo chino, seguo l'agente avanti a me, cercando di ignorare tutte quelle voci ronzarmi intorno e tenendo stretta la mano di Jade alle mie spalle.
"Detective si aspettava un risultato simile?"
"In che rapporti si trova ora con la famiglia del capitano Hoffman?"
"Detecrive Thirlwall può spiegare meglio come sia coinvolto il procuratore McGregon?"
"Uomo armato!"
Sollevo lo sguardo, sentendo il cuore in gola ma vedo solo un lampo, prima di venir scagliata a terra.
Si susseguono una serie di spari, poi l'uomo viene immobilizzato a terra e solo ora mi rendo conto di aver perso la presa dalla mano di Jade.
"Jade.."
Mi volto cercandola, cercando di distinguere tra la folla impazzita i suoi vestiti, provando a riportare alla mente quelli che indossava, provando a ricordare un particolare che mi aiuti a trovarla.
"Detective resti giù! La portiamo via da qui!"
Vengo presa con forza e trascinata verso la strada.
Nel giro di qualche secondo mi ritrovo nel silenzio di un'auto, riuscendo solo a percepire qualche grido ovattato, mentre pian piano cresce quello stridio nelle mie orecchie.
"Andate!"
"Dov'è Jade?"
Corriamo rapidi, mentre fatico a capire la direzione.
"Agente ho chiesto dov'è Jade!"
I nostri sguardi si incrociano tramite lo specchietto retrovisore e presto percepisco il suo nervosismo, mentre lo guardo stringere le mani sul volante.
"Credo.. credo nell'altra pattuglia"
"Crede? Crede non è sufficiente.. sono il capitano del distretto e voglio sapere ora dove si trovi la detective Thirlwall"
"Io.. Io non lo so.."
"Oh dannazione prenda la sua radio!"
"Qui.. qui pattuglia 165.. chiedo urgenti informazioni sullo stato della detective Jade Thirlwall"
Rilascia la cornetta e i secondi sembrano minuti, mentre la rabbia lascia lentamente posto a un profondo malessere.
"Qui pattuglia 165.. direzione centrale, richiedo urgenti informazioni circa la detective Thirlwall.. qualcuno è con lei?"
Un peso si staglia sul petto, riuscendo a togliermi ogni respiro, realizzando che forse quel pensiero che fino ad ora avevo cercato di allontanare, si sta effettivamente materializzando.
"Qui pattuglia 165.."
"Qui pattuglia 352, sono con la de.. Perrie! Perrie sono Jade! Perrie puoi sentirmi?"
Mi precipito quasi al posto anteriore, strappando dalle mani dell'agente la radiolina.
"Jade! Si.. si, sono qui!"
"Stai bene? Sei ferita?"
"No, no.. io sto bene, dimmi di te"
"Sto bene.. Perrie sto bene.. santo cielo.. è.. è bello sentirti.."
Copro il viso, nascondendolo nella piega del braccio e tirando un sospiro di sollievo.
"Perrie.. Cosa.. Cosa dicevi su quella vacanza?"
Sogghigno, apprezzando il senso dell'umorismo nonostante le circostanze.
Sollevo gli occhi al cielo, sentendo l'aria tornare a riempire i miei polmoni.
Mi ripeto che tutto va bene, lei sta bene, io sto bene e il peggio è passato.
"Ci vediamo in centrale, passo"
"Si.. a dopo, passo"
Mi appoggio al sedile, spostando lo sguardo sulla strada e le persone.
"Per quel che vale.. congratulazioni per la vittoria.. stavamo tutti facendo il tipo per lei"
Cerco nuovamente gli occhi dell'agente alla guida, trovandoli concentrati sulla strada.
"La ringrazio, agente..?"
"Steve McCraft"
"Quanti anni ha?"
"26 anni"
"Da quanto è abilitato?"
"Un anno signore"
"E aveva mai assistito a una sparatoria?"
"Sono.. Sono da una settimana assegnato al pattugliamento, prima mi trovavo.. in ufficio"
"Capisco.. beh.. agente McCraft ha.. ha svolto un ottimo lavoro oggi"
Incrocia nuovamente il mio sguardo.
"La ringrazio capitano"
Annuisco, tornando a concentrarmi su altro.
Tornando a pensare a lei.

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Lo so, cortino.. ma mi serviva spezzarlo così, perdón!

Prossimi vedremo!❤

Is it me? - Jerrie ThirlwardsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora