Capitolo 41

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2 giorni dopo

Jade

"Fa veloce"
Prendo un morso dal pezzo di pane che Robert mi sta porgendo, mentre si guarda attorno per assicurarsi che non ci veda nessuno.
A fatica lo mando giù, alla fine è sempre meglio di niente.
"Bevi"
Il suo tono è severo ma qui dentro è l'unico che si sta minimamente preoccupando di me.
"Torna il capo oggi.. spero qualcuno ti venga a prendere, non hai ancora molto tempo"
Chiudo gli occhi, sfinita.
La mia mente si rifiuta anche solo di pensare.
"Torno tra poco.."
Mi pulisce il volto dalle gocce d'acqua scolate sul mento per la foga di introdurre liquidi nel mio corpo.
"Cerca di resistere"
Prendo fiato, pregando che 'tra poco' sia veramente vicino.

Perrie

Prendo la mia tazza del caffè, sedendomi sul divanetto del salotto di Jade.
Mi sento esausta ma felice di aver terminato, mentre ammiro la ricostruzione dell'enorme lavoro svolto da lei in questi mesi.
Si è sempre trattato di armi.
Nomi, indirizzi, fascicoli, numeri di telefono, foto.. mi chiedo quando abbia avuto il tempo di farlo, di indagare così tanto.
Certo c'era Trevor e poi Dennis ma questo.. questo è davvero incredibile e spaventoso al tempo stesso.
Per non parlare degli agenti di polizia coinvolti.. i detective Jeffrey Clifford, Diego Sánchez, Robert Dwyane e Dennis stesso.. ma non capisco.. come potevano Jade e Dennis collaborare se lui era complice del cartello d'armi? Forse un altro pentito come Dean Belotta, eliminato anche lui..
Tanti i nomi con un segno rosso sopra, troppi..
E poi questo Hank Brown che ancora spunta fuori da tutte le parti.
Scorro con gli occhi tutti i fogli appesi lungo la parete del salotto.
Come ho fatto a non capire?
Improvvisamente sento bussare alla porta.
Resto paralizzata, trattenendo anche il fiato.
Nessuno sa che io sia qui e inoltre quest'appartamento è disabitato, chi verrebbe a bussare a questa porta aspettandosi una risposta?
Appoggio la tazza di caffè, prendendo la pistola dal mobiletto e dirigendomi verso il portone.
Il cuore mi balza in gola ad ogni passo, finché non raggiungo la porta alla quale mi avvicino lentamente non sentendo più nessun rumore provenire dall'esterno.
Mi paro davanti, aprendo lo spioncino e dando un'occhiata.
"Oh.. santo cielo.."
Porto una mano alla maniglia, aprendo la porta scocciata, sentendo i nervi distendersi.
"Richard cazzo ti sembra il modo?"
"E quella? Aspettavi qualcun altro?"
"No.. è solo che la prudenza non è mai troppa di questi tempi.. fa veloce"
"Ah certo"
Quasi lo tiro dentro, chiudendo subito la porta.
"E tu come facevi a sapere che mi trovassi qui?"
"Ti ho chiamata diverse volte ma mai una risposta, così sono partito da dove ti sapevo esser stata dopo l'ultima volta che ci siamo visti"
"Il signor Wilson"
"Mi ha detto fossi chiusa qui da un paio di giorni, va tutto bene?"
Porto la mano che impugna l'arma ai capelli, tornando improvvisamente focalizzata su ciò che stavo studiando.
"Si.. si, ho solo risolto l'enigma sull'indagine super segreta che svolgeva Jade"
"Oh sentiamo"
"Faresti meglio a guardare"
Mi lascio seguire fino al salotto, dove lui senza dire una parola, va a sedersi sul divano portando le mani alle labbra mentre osserva la parete stupito.
"È.. È tutto qui?"
"Credo buona parte"
"È.. incredibile"
Annuisco.
"Si, lo è.."
Era proprio brava..
"Dovremmo iniziare a dirlo"
Lo vedo alzarsi dal divano, mentre elaboro le sue parole.
"Assolutamente no"
"Perrie abbiamo tutto, possiamo incastrarli"
"Richard su questi fogli c'è anche scritto com'è realmente andato l'assassinio del capitano, il coinvolgimento di Dennis.. non possiamo divulgare questi documenti.. non ora almeno, non così.. la nostra priorità è trovare Jade"
Sospira arrendevole, per poi portare una mano sulla mia spalla e lentamente tirarmi a sé.
"La troveremo"
Mi stringo a lui, volendomi fidare delle sue parole.
"Ora rispondi a Matt, è da questa mattina che prova a chiamarti"
Assottiglio le labbra, annuendo.
"Giusto"
Prendo il telefono e mi allontano, aprendo i messaggi in segreteria.
'Amore lavoro extra.. devo posticipare il rientro di almeno un paio di giorni, mi manchi da impazzire, ti amo e a presto'
Assottiglio le labbra.
Ci mancava solo questa.. ma dopotutto spiegargli tutto ciò non sarebbe stato facile.
Mi mordo il labbro inferiore.
Ho bisogno di una doccia, di cambiarmi e di riflettere.
Metto il telefono in tasca e decisa torno in salotto.
"Che stai facendo?"
Mi blocco non appena varcata la porta.
"Foto"
Si volta sorpreso.
"Perché stai facendo delle foto?"
"Per il caso, per aiutarti.. non penserai che ti lascerò analizzare tutto questo da sola"
Mi avvicino.
"Hm.. no ma.. cancella le foto, da qui non esce niente che non sia sotto il mio controllo"
"Perrie non serve.."
Prendo un blocco dei documenti, fermandomi accanto a lui.
"Ho detto di cancellarle"
"Okay.."
Annuisce.
".. okay lo faccio subito"
"Ora andiamo, ho bisogno di una pausa"
Apro la porta uscendo e invitando lui a fare lo stesso.
"Non le avrei divulgate"
"Lo so ma ripeto.. la prudenza non è mai troppa ultimamente"
Chiudo la porta.
"Lasci tutto così?"
"Cara ti faccio sapere se cambia qualcosa"
Mi volto alla mia sinistra, rivolgendo un sorriso grato al signor Wilson.
"Grazie Roger, riposati per favore"
"Anche tu"
Un ultimo sguardo, per poi tornare sui miei passi, fuori dal grattacielo, fino all'auto e quindi al mio appartamento.

Is it me? - Jerrie ThirlwardsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora