Capitolo 45

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Perrie - Il giorno dopo

Guardo alle mie dita mentre nervosamente si intrecciano e si sfregano tra loro, nel tentativo di nascondere il tremore che da ieri sera mi disturba.
Chiudo gli occhi, cercando di far zittire i pensieri, sentendo l'irrefrenabile cascata di immagini della sera precedente sfociare avanti il mio sguardo.
Matt, sparo e buio.
La sequenza è breve, così breve da essersi ripetuta milioni e milioni di volte nella mia mente.
Piego la testa di lato, cercando di alleviare la tensione sul mio collo.
Guardo fuori dal finestrino e tra le goccioline di pioggia ferme sul vetro, intravedo le persone entrare e uscire dall'ingresso dell'ospedale.
Fisso un'ultima volta i miei occhi sullo specchietto retrovisore.
Asciugata una lacrima dalla mia guancia, scendo dall'auto e controllato che non arrivi nessuna macchina, attraverso la strada.

"Hey Richard.."
Raggiungo il mio collega, portando le braccia dietro il suo collo e stringendolo a me, felice di vederlo star bene.
".. è bello vederti.. intero, fa male?"
Guardo alla sua spalla, colpita da un solo proiettile, mentre gli altri due sono stati parati del giubbotto.
"Non c'è male, poteva andarmi peggio.."
"Giusto e.. novità che dovrei sapere?"
"Nulla di che in realtà, il detective Robert Dwyane è ancora sotto i ferri, la situazione è critica e i medici non mi sembrano ottimisti.. per Jade.. beh.. è ridotta male ma se la caverà"
"Bene.. e dov'è?"
Inizio a guardarmi in giro, tra le stanze d'ospedale, cercando di capire quale sia la sua.
"Perrie non è un buon momento.."
Mi resta l'ultima stanza infondo, verso la quale presto mi incammino.
"Perrie.."
Mi ferma per un polso, impedendomi di continuare.
"Ho detto che non è un buon momento.."
"Richard, è Jade.. okay? Ho bisogno di vederla"
"Le hanno detto della signora Wilson.. e Perrie.. Jade è stata sequestrata per più di un mese.. non è un buon momento.. ti prego resta qui.."
Lo guardo, mentre continua a parlarmi cercando di mantenere un tono di voce basso.
"Ho aspettato questo momento per troppo tempo.. non permetterò che tu mi tenga qui un minuto di più"
Mi divincolo, entrando in stanza e posando lo sguardo su di lei.
Sembra più pacifica, più pulita, nonostante ora le ferite siano molto più evidenti di ieri.
Raggiungo il lato del suo letto, piegandomi un po' per esserle più vicina.
Non mi sembra vero di riaverla qui.
"Jade.. sono Perrie.."
Il mio cuore batte forte, non sicura di cosa dirle, non sicura di come comportarmi, neanche certa che mi possa sentire o ancor meno rispondere.
La vedo sospirare e lentamente spostare il capo nella mia direzione.
Porto una mano tra i suoi capelli, accarezzandola delicatamente.
"Perrie potresti venir fuori?"
Mi volto verso Richard che dalla porta mi aspetta.
Mi sollevo e chiudendo gli occhi, una lacrima scende dal mio viso.
Sorrido guardandola.
Provo solo sollievo, felicità, forse anche speranza che tutto prenda la piega giusta da oggi.
"Dimmi.."
"Dovresti venire qua fuori"
Prendo fiato, spostando l'attenzione da un punto all'altro della stanza.
"Io vorrei solo restare con lei per questa mattinata, ti prego Richard.."
"Vorrei ci fosse un altro modo ma devi uscire ora, ti prego"
Lo raggiungo sull'uscio della porta.
"Richard.."
"Jade non merita di dover assistere anche a questo"
"Ma di cosa parli?"
Le porte dall'altro capo del corridoio vengono aperte e un gruppo d'agenti capeggiati dal detective Steven Barnes degli affari interni, avanza a passi lunghi nella nostra direzione.
Qualche secondo e sono da noi e sorprendentemente si rivolgono a me.
"Perrie Edwards è in arresto per i seguenti capi d'accusa: concorso in traffico d'armi, concorso in omicidio, sequestro, ostacolo alle indagini e favoreggiamento.."
"Cosa?! Richard ne sapevi qualcosa?"
Cerco in lui un aiuto che purtroppo si traduce solo in un capo chino e le labbra serrate.
Due agenti si spostano alle mie spalle, prendendomi i polsi e costringendoli dietro la mia schiena.
"Il localizzatore nella mia auto.."
Ora è tutto più chiaro..
"Tu.. tu stavi indagando su di me.. tu.. come.. come ho fatto a non capirlo.."
Iniziano a stringere la presa, sentendo la mia resistenza all'arresto.
".. altro che per affetto.. non ci posso credere.."
Cerco di divincolarmi, senza gran successo.
"Ha il diritto di ri.."
"Conosco i miei diritti razza di.."
"Perrie.."
Richard mi interrompe, mandandomi su tutte le furie.
"Sono tutte accuse completamente infondate"
"Oh Edwards scoprirà presto che sono tutt'altro che infondate"
Il detective Barnes sibila compiaciuto quelle parole.
" 'Capitano Edwards', se non le spiace e le ricordo di essere un suo superiore"
"Oh non lo sa? Non è più capitano del distretto, il procuratore McGregon l'ha rimossa proprio una mezz'oretta fa"
Serro la mascella, capendo solo ora cosa sta succedendo realmente.
"Steven.. le manette non servono"
Guardo Richard che in tutta questa situazione surreale ha deciso di intervenire solo ora.
Qualche secondo e un uomo alle mie spalle mi libera dalle manette.
"Prego, ci segua in centrale"
Mi volto alla mia destra, guardando all'interno della stanza e trovando Jade con gli occhi su di noi.
La sua espressione è impassibile, finché non si volta dall'altra parte, stendendosi su un lato.
Così il mio sguardo cade a terra e annuisco, intuendo che ora la cosa migliore sia assecondarli.
Inizio a camminare verso l'uscita, seguita poi dagli agenti e il detective Barnes.

Jade

"Avrei voluto non assistessi.."
Il mio sguardo resta sulla parete bianca, mentre alle mie spalle Richard brontola qualche parola.
".. preoccupati solo di riprenderti, quando te la sentirai avremmo bisogno di farti qualche domanda"
Ancora silenzio.
"Beh.. io vado.. per qualsiasi cosa chiamami, hai.. hai il telefono lì sopra il mobiletto"
Lo sento fare qualche passo.
"A presto"
Finalmente lo sento uscire.
Non riesco a ricordare niente, se non alcune voci, gli spari.
È tutto così confuso.
"Signorina Thirlwall, ha una visita"
La voce dell'infermiera rompe nuovamente il silenzio e poco dopo dei passi pesanti e incerti fanno il loro ingresso in stanza.
Mi volto, vedendo il signor Wilson con un mazzo di fiori e il viso provato, mentre cerca di trattenere le lacrime.
Mi siedo sul letto e nonostante il dolore alle ossa e ai muscoli, sono felice di averlo qui.
"Piccola Amelia.."
Guardo nei suoi occhi e in qualche modo capisce che io so.
Appoggia il mazzo sul comodino e l'esitazione lo blocca.
Mi sporgo un po', allungando le braccia verso di lui e così si unisce a me, stringendomi, sentendo quanto questi mesi siano stati duri con lui.
"Scusami.."
La mia voce esce sussurrata.
Torna il silenzio, finché Roger non si separa, asciugandosi gli occhi in modo maldestro e guardandosi attorno, cercando la sedia.
Una volta seduto, con gli occhi ancora lucidi e il viso rosso per l'emozione, prende la mia mano e stringendola mi sorride annuendo, come a voler dire che da ora andrà tutto bene.
Gli restituisco il sorriso, stendendomi e chiudendo gli occhi.
Sarebbe bello riaprirli e scoprire di ritrovarmi a un anno fa, consapevole dei miei errori, ripeterei tutto?
Ne varrebbe la pena?
Temo di no.

Perrie - 4 ore più tardi

"C'è qualcuno? Non potete tenermi qui! Non so quante ore siano passate ma sono una detective.. questi giochetti non funzionano con.."
"Signorina Edwards, è pregata di sedersi"
Il detective Barnes entra nella sala interrogatori con un fascicolo piuttosto pieno sotto il braccio e un caffè sull'altra mano.
"Non avete motivo per tenermi qui"
"Si sieda"
Chiudo gli occhi, sollevando le sopracciglia e dopo un profondo respiro, decido di sedermi.
"Steven.. che sta succedendo?"
"Vedi questo?"
Appoggia la cartella sul tavolino in metallo, dandole qualche colpetto col palmo della mano, come a congratularsi con lei.
"Questo contiene tutto quello che ci basta sapere.."
"Non avete nulla contro di me"
"Già.. se Matt fosse qui avrebbe sicuramente da raccontare la sua versione.."
"Esiste una sola versione di questa storia.."
"Perché Matt è morto, giusto?"
"Ho dovuto sparargli.. avrebbe ucciso la detective Thirlwall"
Storce il naso, aprendo poi la cartella e estraendo un foglietto probabilmente strappato da un bloc-notes.
Gli dà un'occhiata.
"Come hai potuto.. Io non credo a una sola parola che hai detto agli agenti.. Tu hai ucciso Trevor"
Scandisce bene le ultime parole, mentre irritata serro la mascella, spostando lo sguardo sulle mie mani.
"Le ricorda qualcosa?"
"Cosa c'entra questo ora?"
"Ah nulla.. ero solo curioso, anzi affascinato da come si ribaltino le situazioni, no?"
"Era diverso.."
"Lei crede?"
Mi appoggio allo schienale della sedia, prendendo aria e cercando di calmarmi.
"Cosa è venuto a fare qui? Criticare la mia scelta di parole?"
Sorride.
"Assolutamente no, beh.. se lo desidera possiamo passare ai fatti, no?"
"Si, sarebbe ora"
"Vede detective lei si trova in una posizione davvero scomoda.. Matt sarà anche morto ma quel che ha lasciato ci fa ben sperare di compiere comunque un arresto, perché.. qualcuno deve pagare per tutto quello che avete causato a questa città e quel qualcuno alla fine sarà lei detective"
"Non sai di cosa parli.."
"Il giudice sarà contento di questo processo, come lo sarà il procuratore e l'intera popolazione di New York.. non sa il guaio in cui si è cacciata scegliendo di stare dalla parte sbagliata"
Sbatto un pugno sulla cattedra.
"Io ho sparato a Matt Reynolds!"
"Già, che coincidenza, vero?"
Resto sconcertata.
Mi chiedo come questo sia potuto succedere.
"Ora farebbe meglio a calmarsi"
Mi avvicino, appoggiando i gomiti sul tavolo e sporgendomi ancora un po'.
"Io non ho fatto niente e voi non avete prove, state solo bleffando"
"Beh.. questo lo vedremo in tribunale detective"
Si alza, riprendendosi la cartella e la tazza, andando quindi verso la porta.
"Sa detective.. ha fatto molto scalpore questo caso, tutti vogliono un colpevole su cui puntare il dito e lei.. lei è l'unico soggetto rimasto.. le consiglio di chiamare un buon avvocato"
Abbassa la maniglia della porta e così esce, richiudendola alle sue spalle.
Fisso il mio riflesso allo specchio, mentre pian piano nella mia mente si fa spazio l'unica possibile spiegazione.
Mi vogliono incastrare e temo ci stiano riuscendo.

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Non è finita finché non è finita

Is it me? - Jerrie ThirlwardsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora