Capitolo 51

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Un anno dopo

"Resisti.. Resisti!"
Tic.. Tac..
"Fate spazio!"
"Colpo d'arma da fuoco!"
Tic..
"Ha già perso molto sangue"
Tac..
"Presto, in sala operatoria!"
"Vi prego.."
Tic..
"Dio mio.. Jade!"
Tac..

"Siamo pronti"
Ritorno in me, dopo attimi di gelo.
Il mio sguardo torna a mettere a fuoco le persone fuori la finestra, mentre con poca attenzione asciugo la lacrima che ha violato il mio viso.
Mi schiarisco la voce, cercando un certo controllo sulle mie emozioni.
Serro la mascella e voltandomi, raggiungo l'uscita dell'ufficio.
La mente torna indietro nel tempo e lo fa continuamente.
È in grado di farti vivere alcuni momenti milioni e milioni di volte e non riuscirai a fermarti, a fermarla perché per quanto faccia male, hai bisogno di quei ricordi, hai bisogno di sentirli ancora addosso, ancora e ancora.

"Come.. Come è andata?"
Tic..
"Signorina Edwards siamo.. siamo desolati.. purtroppo Jade non ce l'ha fatta.."
Tac..
"No.."
Tic..
"Mi dispiace.. aveva perso già molto sangue.."
"Non mi dica cosa avesse già perso! Voi.. voi dovete salvarla!"
Tac..
"Non.. non c'è altro da poter fare.."
Tic..
"No! Fate qualcosa.. Cazzo.. fate qualcosa!"
"Siamo dispiaciuti per la sua perdita.."
Tac..

Perdita.
Perso.
Immaginate di perdere. Perdere a un gioco, una partita, una scommessa, qualcosa della quale eravate sicuri di vincere.
Quell'amarezza, quella rabbia restano qualche minuto, forse un'ora, forse più.
Immaginate ora di perdere quella persona.
Sentirsi dentro la crudele certezza che non tornerà più, non la vedrai più.
Non è più amarezza, giusto?
È vuoto.
Fa male dentro e fuori, ti fanno male le gambe, le braccia, le mani, il petto.
Ti senti esausta e ti sembra di non poter più respirare, ti sembra il cuore non batta, come se la vita ti fosse scivolata di dosso.
Gli occhi di ghiaccio e le guance bagnate e rosse diventano familiari e ti guardi allo specchio delle volte, perché non puoi credere a quello che vedi.
La mente cerca un modo, non smette mai di farlo.
L'istinto di sopravvivenza ci spinge a cercare strade, modi per dirci che c'è una soluzione, c'è una maniera di far tornare tutto apposto.
Nonostante ciò, non finisci mai di cadere e sbattere con la dura superficie della verità.
Ossia che modo non c'è, non esiste la macchina del tempo e tu non puoi far niente per cambiare le cose.
Quel pomeriggio sul pavimento della nostra cucina io caddi e incontrai presto la verità, perché l'avevo lì davanti i miei occhi, tra le mie braccia.
Jade era morta e nonostante sembrasse tutto un brutto incubo, giorno dopo giorno sembrò tramutarsi in realtà o così mi sembra di ricordare.
"Ci sei?"
"Si"
Serra la mascella annuendo.
"Allora raggiungo Melissa.. in bocca al lupo, sono con te"
"Grazie Rick"
Mi abbraccia, lasciandomi un bacio sulla fronte e vedendolo poi allontanarsi.
Prendo un bel respiro, stringo il pezzo di carta ripiegato nella mia mano, cercando di darmi la forza e finalmente muovo i piedi in direzione del podio coronato dai microfoni.
Schiarisco la voce e scattano i primi flash delle macchine fotografiche.
"Salve a tutti voi presenti e ai concittadini che ci seguono da casa. Sono felice di poter rivedere molti volti familiari quest'oggi. Come sapete il dipartimento di New York a distanza di un anno dai tragici avvenimenti che hanno scosso la nostra comunità, è stato interamente smantellato e posto sotto una ferrea analisi, nel tentativo di salvare ciò che meritava essere salvato.."
Prendo un respiro, prima di continuare.
"Su decisione del nuovo procuratore, Janice Stuart, sono stata nominata ufficiale capitano del distretto.."
Un applauso rompe il religioso silenzio nell'aula conferenze.
".. e come prima azione da capitano desidero annunciarvi il nuovo nome del distretto.. da oggi sarà per tutti l'H.A.T. Memorial Department, in ricordo di tutti coloro che implicitamente coinvolti e non, hanno dato le proprie vite per rendere questo posto un posto migliore, sicuro per i cittadini e vorrei quindi ricordare e soprattutto.. ringraziare insieme a voi tutti il capitano Trevor Hoffman, la detective Jade Amelia Thirlwall, il detective Dennis Thompson, la piccola Stacy Thompson e il civile Dean Belotta. Questi e molti altri nomi, dovranno riecheggiare in ogni angolo, parco, strada di questa città, perché ne sono stati i protettori e nessuno più di loro merita di essere ricordato"
Ricominciano gli applausi e lo sguardo cade su Rick e Melissa, la loro bambina, l'agente Lloyd, l'agente Woods, la dottoressa Johns, il signor Wilson, emozionati mentre applaudono.
"Essere qui oggi è difficile per molti di noi.. ed io non ne sono esclusa.. non voglio mentirvi, nessuno ne è uscito illeso, tutti abbiamo perso colleghi, compagni, amici, cari e voglio dirvi che oggi io, capitano Edwards, mi sento vulnerabile, umana, proprio come voi tutti ma siate certi che possono colpirci ripetutamente, farci inginocchiare, farci cadere.. il dipartimento di polizia di New York non si arrenderà. Siamo qui oggi con tutta la nostra umanità, pronti a rialzarci e continuare le nostre battaglie. Che gli orrori di questa tragedia ci ricordino che la lotta al crimine è tutt'altro che conclusa ma siamo ancora qui, più forti, più consapevoli, coscienziosi, preparati per far sì che voi cittadini ne usciate sempre come unici vincitori.
Grazie a tutti per l'attenzione, auguro alla città buon lavoro e una buona giornata, grazie"
Sorrido e così lascio la postazione, allontanandomi da quella posizione di spicco che per anni ho osservato da dietro la mia scrivania da detective, una posizione che non invidiavo affatto, anzi. Forse però mancava questo, mancava la motivazione ed è proprio quest'ultima ad avermi dato la forza per essermi presentata qui oggi: quel che è accaduto l'anno scorso, non può tornare a ripetersi, né per me ma soprattutto, né per nessun altro.

Ore 10.45pm

"Dai Perrie smettila.."
"Perché? Stai benissimo"
"No.. sono orrenda di mattina"
Fisso attentamente quelle immagini, mentre la luce dello schermo mi illumina il viso.
"A me piaci tantissimo"
"Allora non ci devi veder bene.. ma ancora con questo video?! Smettila!"
Ridiamo.
Ridevamo.
L'immagine si sfoca e il video finisce.
Ne parte un altro e poi un altro ancora, mentre continuo a sentirmi immersa in questa sensazione così paralizzante, avvertendo come ad ogni sorso dal bicchiere, mi senta sempre più distaccata dal mio corpo, forse più vicina a lei.. è forse questo un modo per raggiungerla?
Tuttavia ogni sera diventa più difficile, più faticoso.
La strada si allunga e il ricordo sbiadisce.
Mi chiedo come sia possibile vivere senza un pezzo così importante, perché è.. è come vivere con un cuore a metà, è come morire ogni giorno.
Lo schermo diventa nero e la stanza si tinge di buio.
Inutili.
Inutili sono gli sforzi per non pensare al fatto che lei fosse luce, lei era la persona che a prescindere dalle circostanze ero sempre emozionata di vedere.
Ora non la vedo più, se non attraverso qualche vecchio video, qualche vecchia foto ma quell'emozione, quella stretta allo stomaco, quel sorriso nel cuore non sono più tornati e temo mai torneranno.
Da quando se ne è andata è sempre notte, è sempre così buio, fuori e dentro.
Mi alzo dal divanetto e lascio la stanza, scappando dal silenzio racchiuso in essa, così fredda, così spoglia, dopo che le sue risate l'avevano colorata, giusto per qualche istante.
Il campanello disturba i miei pensieri, così scocciata vado ad aprire.
"Sei tu"
"Si.. sono io, sono passato a vedere come stessi"
Lo guardo ed esausta, lo lascio entrare.
"Sto bene"
"Beh.. avevi detto che avresti smesso"
Corrugo la fronte non capendo, così intuendo la mia confusione, solleva il braccio indicando il bicchiere che ho tra le mani.
"È solo uno.."
"Stessa cosa che mi hai detto l'altra sera"
Chiudo la porta e sorpassandolo, raggiungo la bottiglia sul bancone e riempio il bicchiere.
"Ora sono solo due"
"Perrie.."
"Richard.. sono stanca.. ho bisogno di dormire, sto bene, puoi andare"
Porta le mani sui fianchi, guardandomi con disapprovazione.
"Perrie dovresti seriamente smettere.. non puoi continuare così santo cielo, ti sembra che è questo quello che lei vorrebbe per te?"
"Hm.."
Accenno un sorriso incredula.
"Ora dovresti proprio andare"
"No. Metti via questo bicchiere"
Si avvicina, cercando di togliermelo dalle mani in modo brusco.
Il bicchiere cade a terra, infrangendosi in mille pezzi e così ci blocchiamo.
"Mi dispiace.."
Scuoto il capo.
"Vattene Richard"
Sospira, pulendosi le mani e facendo qualche passo indietro.
"Sai lei.. lei era anche amica mia, non sei la sola a star male qui.."
Assottiglio le labbra, mentre continuo a guardare al pavimento.
"Io l'ho persa.."
Mi volto ora nella sua direzione, cercando i suoi occhi.
"Io l'ho persa Richard e purtroppo.. nessuno me la può più dare indietro.. nessuno.."
Mi avvicino, sistemandogli poi la giacca addosso.
"Torna dalla tua famiglia, qui va tutto bene"
"Perrie io.."
Prende aria, come fosse in affanno.
"Io non voglio dover andare all'ennesimo funerale.."
"Ti prometto che non dovrai"
Serra la mascella, guardandomi fisso per poi annuire.
"Chiamami.. in caso ti servisse qualcosa"
"D'accordo"
Annuisce, convincendosi sia la cosa giusta, per poi uscire sul portico.
"Buonanotte Perrie"
"Buonanotte Rick"
Chiudo il portone alle spalle e lentamente mi ci lascio scivolare, fino a terra.
Sorrido, mentre i singhiozzi prendono a scuotermi e mi lascio andare all'ennesimo pianto, all'ennesimo crollo.
Guardo al soffitto, come se lei fosse lì, come se potesse vedermi e in cuor mio le chiedo aiuto.
"Non ce la faccio Jade.."

6 anni dopo

"Sono a casa!"
Ondeggio su una gamba e poi l'altra, avvicinandomi alla porta, senza distogliere mai lo sguardo dai suoi grandi occhi marroni.
"Chi è arrivato?"
Resto ad osservare le sue manine avvolgere il mio indice in modo disordinato ma adorabile.
"È papà? Hm? È lui?"
"Eccole qua"
"È lui!"
Ci avvolge in un tenero abbraccio, lasciando un bacio tra i miei capelli e poi accarezzando la piccola.
"Come andiamo qua?"
"Molto meglio, oggi ha mangiato e dormito regolarmente, il dolor allo stomaco sembra esser passato"
"Ottimo"
"A lavoro tutto bene?"
"Si, capo e clienti soddisfatti, chissà.. forse mi daranno veramente quelle famose ferie"
"Hmm George ripetilo ancora.. mi piace sentir dire queste cose"
"Tutte le volte che vuole signora McTale"
Posa le labbra sulle mie per un bacio dolce e delicato.
"Ora doccia.. te hai fame? Preparo qualcosa al volo?"
Va verso l'uscita della cameretta.
"Si, scegli quel che vuoi, arrivo.."
"E per Amelia?"
"Ci penso io!"
Torno a cullarla, mentre sorridendomi con occhi e bocca mi guarda, facendomi restare incantata da tanta bellezza, tanta dolcezza.
"Hmm.. la mamma ti ama tanto.. il papà ti ama tanto.."
La avvicino, baciandole il nasino.
"Sei tutta la mia vita piccola Amelia"

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FINE

Is it me? - Jerrie ThirlwardsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora