Is it me? - Jerrie Thirlwards

Tra capitolo 46 e capitolo 47 - A Mary

Jade

Oggi piove.
Sai non vedevo la pioggia da diverso tempo, riuscivo solo a sentirla o percepirla, il ticchettio che fa quando cade sui tetti, sui vetri. Sembra così leggera e silenziosa.
Mi piaceva guardare fuori dal mio appartamento, ricordi?
Mi trasmetteva calma. Te spesso eri lì con me, restavi in silenzio e mi sapevi ascoltare quando in realtà non dicevo una parola.
Vorrei raccontarti i miei pensieri, vorrei raccontarti le mie emozioni. Ora c'è solo tristezza, solo nostalgia e rammarico ma sono sicura che in qualche modo mi sentiresti.
Mi convinco di star bene.
I ricordi mi impediscono di accettare la cosa, sei solo una di quelle persone che devono ancora varcare la porta per venirmi a trovare, per venire a rimproverarmi, per piangere con me mentre mi abbracci e sussurri quanto tu sia felice di vedermi.
Cerco di non lasciarmi trascinare dai se, come mi avresti detto te: "Coi se e coi ma non combinerai nulla ragazza".
Dimmi che va tutto bene, dimmi che non importa se non ero lì e dimmi che mi perdoni, perché io non ci riesco Mary, abbracciami e stringimi, perché sento un freddo addosso che mi sta spegnendo.
Vorrei avere la possibilità di spiegarti il perché di tutto questo, il perchè tu sia dovuta andar via e vorrei avere il coraggio di spiegarlo a Roger ma io già so che il suo sguardo mi farebbe crollare, mi accarezzerebbe il viso sorridendomi e dicendomi che non fa niente, che non è colpa mia.
Avrei dovuto dirti che odiavo chiamarti signora Wilson e chiederti se volevi diventare mia madre, quella che sei sempre stata e che mai mi hai fatto mancare.
Ma non l'ho fatto ed ora è tardi.
Nonostante tutti i miei sforzi, ti hanno portata via da me.
Spero tu sia felice e serena ora, spero tu non soffra più.
Noi qua facciamo i forti e nascosti gli uni dagli altri piangiamo la tua assenza, fingendo vada tutto bene.
Mi manchi Mary, speravo solo di trovarti qui al mio risveglio.