Capitolo 40

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Jade - 8.45am

"Hm.."
Le ultime briciole di lucidità stanno abbandonando la mia mente, mentre il mio corpo è diventato un tutt'uno con questa sedia.
"Jeff deve mangiare.."
"La sai, il capo non vuole.."
Tengo gli occhi chiusi, ormai aprirli mi costa troppe energie.
"Non arriverà a domani se non le diamo qualcosa"
Uno.. Due.. T-Tre..
Conto le dita delle mani e dei piedi, un po' per tenermi sveglia, un po' per assicurarmi che ci siano ancora tutte.

Perrie

Le porte dell'ascensore si aprono e lentamente spingo fuori la sedia a rotelle su cui siede Roger.
Un silenzio rigoroso sussiste tra noi dal momento in cui abbiamo lasciato l'ospedale, entrambi consapevoli di star per raggiungere un luogo pieno di ricordi, i ricordi sulle persone che abbiamo amato.
Avanzo lungo il corridoio, oltrepassando il vecchio appartamento di Jade fino alla quella che era la porta dei signori Wilson ed ora è solo la sua. Poggio una mano sulla sua spalla, andando poi a cercare la chiave in tasca.
Entriamo nell'appartamento e dopo aver lasciato Roger nel soggiorno, vado in camera a controllare che tutto sia al suo posto.
Torno in salotto, trovando però l'uomo in piedi, vicino a un mobile del soggiorno e tra le mani una cornice.
Mi avvicino cauta, spostando lo sguardo sui soggetti ritratti e il cuore per un attimo rallenta repentinamente il suo battito per poi impiegare qualche secondo a regolarizzarsi.
"Non avevo mai visto questa foto"
La riappoggia delicatamente, come a darle una carezza.
"Sai quando ho smesso di cercare Amelia?"
Sposta lo sguardo su di me aspettando una risposta che io non so dare.
"Quando Mary ha fatto stampare questa foto e l'ha messa qui vicino a quella di John.. era il suo modo di dire che si arrendeva e io non ho potuto far altro se non seguirla"
Sospira e così mi appoggio alla sua spalla, stringendolo un po' a me.
"Era una donna forte, più forte di me.. sapeva guardarti in faccia e dirti esattamente cosa pensava di te"
La sua voce calda e appena un po' rauca si fa sempre più bassa, come a non avere più aria per parlare.
"Non ho potuto fare niente per aiutarla.."
La sua voce si rompe, sentendo il suo respiro affaticarsi improvvisamente.
"Lei era accasciata a terra con una mano al petto e io potevo solo guardarla e pregare che resistesse.."
"Oh Roger.."
Trattengo le lacrime, sollevando lo sguardo al soffitto, chiedendomi quanto quest'uomo debba ancora soffrire.
"Siediti e respira.."
Lo accompagno al divano, aiutandolo a sedersi, andando poi a prendergli un bicchiere d'acqua.
"Ti prego Roger bevi un po' d'acqua.."
Mi siedo sul bracciolo del divano accanto a lui, consolandolo come posso, mentre i singhiozzi continuano a scuoterlo di tanto in tanto.
"Mi sento così solo.."
"No Roger.. ci sono io, c'è.."
Abbasso lo sguardo, cercando di scacciare il pensiero di Jade e forse solo ora realizzo quanto sono stanca.. stanca di sperare che vada tutto bene. Credere che Jade sia ancora viva dopo tutto questo tempo è così sfiancante..
Vedo una lacrima cadere dalla guancia fino al pavimento e resto lì immobile, serro la mascella, mentre davanti i miei occhi scorrono tutti i ricordi, tutti i momenti, tutti gli sguardi rubati, i sorrisi del suo volto, i suoi occhi che guardano i miei.
Respiro profondamente, mentre il cuore incrementa i battiti e la paura si espande dal mio petto.
"Perrie.."
Chiudo gli occhi, passando subito una mano sulle guance per scacciare ogni lacrima.
"Ci sono.."
"Tesoro perché non vai a riposarti un po'? Tra il lavoro, l'ospedale e la situazione in generale, sono preoccupato che tu non dorma abbastanza"
Sorrido appena.
"Sono abituata Roger"
"È sera ora e hai bisogno di dormire cara, puoi restare qua se vuoi"
Sospiro, mentre lo vedo alzarsi.
"Io mi ritiro in camera e proverò a fare lo stesso"
Annuisco e lui sparisce in camera.
Mi guardo intorno, prendendo un bel respiro.
Mi alzo, iniziando a raccogliere i cuscini da sistemare sul divano.
"Perrie"
"Si?"
Mi volto, vedendo Roger venirmi incontro con una chiave in mano.
"Tieni, magari ti fa piacere andare a dormire.. nel suo appartamento.."
Abbasso lo sguardo sulla sua mano mentre mi porge la chiave.
"L'avevamo conservata, tante volte fosse servita.."
"Non ci abita nessuno..?"
"Se ne sono andati dopo l'irruzione"
Annuisco.
Prendo la chiave, stringendola nel palmo.
"Buonanotte Perrie"
"Buonanotte Roger"

Is it me? - Jerrie ThirlwardsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora