Capitolo 2

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Jade - In auto

"Dove stiamo andando?"
"Al porto"
"Ti hanno dato qualche informazione?"
"Solo che si tratta di una vittima, nient'altro"
"D'accordo"
"Perrie"
"Si detective Thirlwall?"
"Quando mi farai conoscere i tuoi?"
"Oh.. beh.. presto, sicuramente"
"Perrie.."
"Si?"
"Sono sei mesi che mi rifili questa scusa.. c'è qualcosa che non va?"
"No no, nessun problema.. loro.. loro abitano lontano.. sai l'Inghilterra.."
"Potremmo prenderci qualche giorno di vacanza e andare da loro"
"No, no Jade.. non possiamo assentarci troppo, lo sai Trevor.."
"Solo un fine settimana non credo sia così problematico"
"Dovremmo parlarne con Trevor"
"Certamente, quindi è un si?"
"Non lo so Jade.. dovrei comunque avvisarli, non so neanche se siano a casa o meno.. non lo so.."
Mi fermo al semaforo e mentre attendo che scatti il verde, tamburello le dita sul volante, del tutto insoddisfatta delle sue risposte.
"Perrie.. sono una detective.. lo capisco quando qualcosa non va e potrei anche immaginarne il motivo"
"Leggi nella mente ora?"
"Non glielo hai detto, vero? Non hai detto loro di me, di noi, quando in realtà conviviamo da quasi sette mesi.."
"Jade è complicato.."
"E io lo posso capire ma preferisco ricevere un no, invece di fare mille discorsi per poi non ottenere nulla comunque"
Scatta il verde e subito riparto.
Mi da rabbia. Troppa e lo so che per lei può non esser facile ma credo di aver avuto abbastanza pazienza.
"Scusami.."
"No, lascia stare"
"No scusami, hai ragione.. solo che non mi piace deluderli, non mi è mai piaciuto pensare di poter essere un peso.."
"Quindi è perché sarei una delusione? Un peso?"
"Jade.."
Poggia una mano sul mio interno coscia, stringendo un po'.
"Lo sai che non intendevo questo.."
"Vorrei solo capire"
"Ti prometto che non sarà così per sempre, dammi.. un po' più di tempo"
"Certo e ora leva questa mano"
"Perché sei arrabbiata con me?"
Odio quando fa la bambina per farsi perdonare.
"Si"
Cerco di non far trasparire nient'altro se non la rabbia.
"Allora facciamo che più ce l'hai con me e più io salgo con la mano"
"Assolutamente n.."
Non riesco a terminare di parlare che mi ritrovo le sue labbra sul mio lobo, scendere poi al collo, mentre la sua mano vaga sul mio inguine.
"Hm.. siamo a-arrivate.."
Fermo l'auto e lei senza aggiungere altro, scende.
Resto ferma, prendendo fiato e cercando di togliermi dalla mente gli ultimi trenta secondi appena trascorsi in quest'auto.
Dopo interminabili minuti mi reputo forse in grado di scendere senza dare troppo l'idea di una che è appena stata toccata dalla partner.
"Ben arrivata detective, tutto bene?"
"Cosa? Oh James.. Si certo, tutto bene.. Perrie dov'è?"
"Credo di averla vista andare da Alex"
"Bene.. a-andiamo"

"Alex.. potremmo concentrarci sulla vittima?"
"Si certamente cara Perrie.. ma prima o poi parlerai, non puoi mica rimandare per sempre il discorsetto"
"Oh smettila.."
"Di che si parla?"
Intervengo, dopo aver ascoltato solo parte della conversazione.
"Di come ora Alexandra ci spiega precisamente cosa ha scoperto fin'ora"
"Ovviamente cara.. quindi: uomo ispanico, sui 25 anni credo.. l'ora del decesso si aggira verso l'una e mezza di questa mattina, mentre la causa della morte è data dall'evidente colpo d'arma da fuoco alla tempia destra e.. ecco qua, il foro d'uscita"
"Sembrava essere un senzatetto o comunque qualcuno che se la passasse male"
"Ad occhio e croce, lo vedo piuttosto sottopeso ma probabilmente il motivo è legato al massiccio abuso di qualche sostanza stupefacente"
Ci indica il suo volto scavato, la pelle intorno agli occhi più scura, le escoriazioni sul viso.
"Hm.."
Mi piego accanto al corpo del ragazzo.
"Permetti?"
Chiedo ad Alex, mentre prendo dalla tasca del cappotto un guanto in plastina che sono solita portare sulle scene del crimine.
"Si cara"
Infilo il guanto e con non molta voglia, inizio a cercare addosso ai vestiti dell'uomo.
"Documenti?"
"Niente di niente.. dovremo sperare di trovarlo nel database o a limite tra le persone scomparse.."
L'idea di frugare nelle tasche di un cadavere devo dire che non mi fa impazzire.
Sento qualcosa nella tasca sinistra dei jeans, così lo tiro, scoprendo essere una bustina di quella che dovrebbe essere cocaina.
"Bingo Jade"
Ci voltiamo tutti verso James che messo in soggezione dai nostri sguardi perplessi, accenna a scusarsi per poi ammutolirsi.
"C'è un simbolo sopra.. sembra essere una pistola e una lama.. non l'ho mai visto prima, voi?"
Lo sollevo alla vista di tutti ma come pensavo, scuotono tutti il capo.
Prendo il telefono e aperta la fotocamera, scatto una foto.
"Agente Lloyd lo insacchetti e lo porti alla scientifica per farlo analizzare"
"Subito detective"
Mi porge una busta per le prove e una volta sistemata al suo interno, l'agente si allontana frettoloso.
Faccio uno scatto anche al volto del ragazzo senza nome, forse ci sarà utile più tardi.
"Sembra esser stata un'esecuzione, non credete?"
Perrie si piega accanto a me, osservando il viso del giovane ragazzo.
"Lo credo anch'io.. date le abrasioni sul foro d'entrata e la posizione del foro d'uscita rispetto al primo, credo che l'assassino si doveva trovare in piedi a circa un metro dal ragazzo quando ha fatto fuoco, mentre la vittima in ginocchio, beh anche data la posizione delle gambe.."
"Ci sono molte molte fazioni in città che lavorano nel traffico di droga"
"Ma ora non mi viene in mente nessuna con quei simboli.."
Ammetto.
"Potrebbe trattarsi di una regolazione di conti tra due gang rivali.."
"E lasciano che uccidano uno dei loro così?"
Chiede Alex curiosa.
"Se lo reputano necessario, si.. questo e altro, l'onore prima di tutto"
Torno in piedi, togliendo il guanto e una volta ripiegato su se stesso lo getto in un cesto lì vicino.
"Beh.. direi di tornare in centrale e fare qualche ricerca.. dovrà pur saltar fuori da qualche parte quel simbolo"
"Si son d'accordo.. "
Mi segue Perrie, venendomi accanto.
".. Poi andiamo a far visita a qualche vecchio amico che sarà felicissimo di rivedermi e magari portiamo con noi anche Rick"
Aggiungo completando la sua frase.

In centrale - ore 2.40pm

"Trovato qualcosa?"
"Assolutamente nulla, te?"
Vedo Perrie allontanarsi dalla cattedra, sollevando le braccia e unendone le mani, per poi stiracchiarsi un po'.
"Da quand'è che siamo qui?"
"Un paio d'orette"
Sorrido, notando la sua stanchezza.
"Caffè?"
Annuisco, abbassando gli occhiali e portando una mano agli occhi, massaggiandoli un po', per poi tornare concentrata sullo schermo del computer.
"Dovresti riposare la vista"
La sento tirare un bracciolo della mia sedia, facendomi girare e quindi distrarre dalla mia ricerca.
"Sto lavorando piccola"
"Si ma hai gli occhi rossi.."
"Colpa di questi maledetti computer"
Si appoggia alla sedia, piegandosi su di me.
"Così metà distretto ti starà fissando il fondoschiena"
"Ma nessuno è autorizzato a toccarlo.. tranne te"
"Perrie non te la puoi cavare sempre così.."
"Eccomi!"
"Ah!"
L'espressione di dolore di Perrie presto muta in una di rabbia, prima di voltarsi verso Richard.
"Non osare mai più"
Trattengo una risata, coprendomi il volto, mentre Perrie si tira in piedi, andando furiosa verso Rick.
"Oh dai.. sono il tuo fratellone e poi ti stavano guardando tutti.. l'ho fatto per il bene tuo e di Jade"
"Richard farò finta di aver apprezzato il gesto.. ma che non si ripeta"
"Tranquilla piccola Jade, sono venuto in pace"
Solleva una mano in aria e l'altra sul petto, come fosse una dichiarazione ufficiale.
"Per stasera ti senti pronto?"
"Diciamo di si.. ho deciso di indossare un jeans e una camicia a scacchi, beh.. si il mio solito.."
"Lei non ti ha dato alcuna indicazione?"
"Nulla nello specifico"
"Allora andrai benissimo così"
"Spero di si.."
"Cosa porti?"
"In che senso?"
"Sei serio?"
Chiede quasi sconvolta Perrie.
"Richard sarebbe quantomeno carino da parte tua se portassi qualcosa per i suo genitori"
"Oh.. è vero.. non ci ho minimamente pensato.. adesso che posso portare?"
"Non saprei.. io una buona e costosa bottiglia di vino la gradirei"
"O un dolce"
"Si tesoro ma dovrebbe informarsi se ci abbiano già pensato loro.. una bottiglia possono comunque conservarla"
"E se sono astemi?"
Obietta la mia partner.
Sbuffo, lasciandomi travolgere dal suo pessimismo, per poi alzarmi raggiungendo Richard.
"Faresti meglio a chiedere a Meli a questo punto"
Gli lascio una pacca sulla spalla, rifugiandomi poi in sala relax.
"Caffè per tutti?"
Ricevo due si in risposta, così rivolgendogli le spalle, inizio a preparare.
Lascia un bacio sulla mia guancia, facendomi sorridere, andando poi a prendersi qualche biscotto dalla credenza, non prima però di avermi pizzicato la sua parte preferita del mio corpo.
"Ahi.."
"Scusami.. è che era lì e mi chiamava"
"Jade immagino tu abbia già conosciuto i genitori di Perrie, non sapresti darmi qualche consiglio?"
"Oh beh.. in realtà non li ho ancora incontrati, assurdo vero?"
Mi volto sollevando un sopracciglio e posando la prima tazza verso Richard, seduto al tavolino, per poi voltarmi a preparare quello per Perrie e me.
"Ah.. okay scusate.. allora sorellina avrai conosciuto quelli di Jade, no?"
Mordo il mio labbro inferiore, mentre termino di mescolare le ultime due tazze, percependo alle mie spalle la sensazione come se Perrie stesse sgridando Richard anche nel più totale silenzio.
"No Rick ma ritenta ancora, magari sarai più fortunato"
Accenno una piccola risata e così mi volto, sorridendogli notando la sua espressione mortificata.
Mi siedo e subito una Perrie molto seria, si siede accanto a me, come a voler seguire ogni mio movimento.
"Va tutto bene.. Richard.. stai tranquillo, i miei sono scomparsi diversi anni fa, non potevi saperlo quindi davvero.. nessun problema"
"Sono.. sono desolato"
"Non devi"
Lo vedo deglutire per poi giocare con la tazza tra le mani.
"Smettetela, vi posso sentire urlare anche in silenzio"
"Beh dovremmo andare a prepararci, tra poco usciamo e Rick.. Jade vuole che tu venga con noi.."
"Certo, si.. mi preparo.. ehm.. ma dove andiamo?"
"Oh sarà una sorpresa"
Concludo io tutta elettrizzata, mentre continuo a sorseggiare il caffè, uscendo dalla sala insieme a Perrie, ognuna diretta a prepararsi.

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Vi voglio bene❤

Is it me? - Jerrie ThirlwardsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora