Capitolo 32

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Credo avrò bisogno anche io di qualche seduta di psicoterapia.... Valentina mi sta rendendo letteralmente la vita impossobile sul set, se mi avvicino per parlarle scappa e mi ha perfino tolto il saluto. Tutti si sono accorti che c'è qualcosa che non va tra noi ma lei si è limitata a dire:" divergenze di opinioni"
Devo assolutamente trovare il modo di parlarle, di farla ragionare, stiamo buttando al vento mesi di lavoro e un potenziale ottimo prodotto. Domani le ultime scene della serata sono quelle di noi due in camera di Vanessa.
Davo sbrigarmi a cambiarmi e a raggiungerla nel suo camerino. Dobbiamo  chiarirci e raggiungere un punto d'accordo almeno lavorativamente parlando, anche se devo dire la verità mi dispiace perdere il nostro rapporto di amicizia. Quella sua freschezza da post adolescente, la sua allegria, spensieratezza, il suo essere sempre l'anima della festa, mi hanno sempre attratto e messo di buon umore.
È finito un altro giorno di lavoro, sono fuori dal camerino di Valentina. Faccio un respiro profondo e bussò.
V: Siii- sento così  entro. Lei mi fissa incredula, la sua espressione cambia e seraficamente mi intima- esci immediatamente!
L: Vale.... dobbiamo parlare
V: Esci- mi dice urlando- io non ho niente da dire ad uno come te!
L: Spiegami che cosa ti ho fatto.... - le dico con una calma che nemmeno io so dove trovo.
V: Cosa mi hai fatto???? Possibile che non veda quanto io stia soffrendo a causa tua??? E nonostante ciò devo vedere la tua bella faccia tutti i giorni!!!!- esclama piangendo- ora vattene- mi urla
L: No, non me ne vado finché non mi ascolti
V: Se non te ne vai mi metto ad urlare!!!!!
L: Fai, non c'è più nessuno...
Prende la sua borsa e si avvia verso la porta. Io la trattengo dolcemente per il braccio. Lei mi guarda. Solo in quel momento capisco quanta sofferenza prova e in qualche modo riesco a giustificare quello che mi ha fatto sudare in questi giorni al lavoro. Provo una tenerezza infinita per questa ragazzina appena ventenne, per il suo dolore e mi sento per la prima volta in colpa anche se razionalmente sono consapevole che non le ho fatto nulla di male. Cosi istintivamente l'abbraccio.  Lei si blocca mq non smette di piangere. La lascio sfogare, le accarezzo i capelli finché la scosto da me e con i pollici le asciugo le lacrime
L: Vale credimi,  sono immensamente dispiaciuto per questa situazione. In mio affetto per te è grande e sincero, tu sei una bellissima ragazza ma perdona la franchezza, non provo amore.
V: Lo so- mi dice tra i singhiozzi
L: Mi si stringe il cuore a vederti così e non vorrei che il nostro rapporto di amicizia cessasse di essere. Ma non posso prenderti in giro ed è per questo che ti ho parlato col cuore in mano e il più onestamente possibile.
V: Mi dispiace se ti ho creato problemi in questi giorni sul lavoro.
L: Si in effetti me ne hai combinate parecchie.... Hai così tanto talento piccola ragazzina insolente- e questa frase le strappa un sorriso- Certo mi poteva dispiacere non avere più una qualità alta del lavoro ma credimi che la cosa che mi rammaricava di più era vederti spenta e arrabbiata con me.
V: Mi dispiace ma era più forte di me. Tu l'ami?- mi chiede all'improvviso
L: Penso proprio di sì. Camilla ha un passato turbolento ed è per questo che a volte è cupa ma mi fa provare emozioni così intense e mai neanche immaginate.
V: Ok Lino. Cercherò pian, piano di venirne fuori, non ti creerò più problemi sul set ma non ti posso promettere che tollerero' lei.
L: Beh già mi sembra un buon inizio!- Le dico strizzandole l'occhio- E...Vale, lo so che forse in questa situazione non sono la persona più indicata, ma se hai bisogno io ci sono. Ci tengo davvero a te e alla nostra amicizia.
V: Grazie, lo so. Scusa ancora per il mio comportamento
L: Non pensarci più! Tutto risolto.
V: Si beh tutto risolto.... per me più o meno....
L: Mi dispiace tanto davvero....
V: Non preoccuparti... me la sono presa con te ma non temere che ho sempre avuto la consapevolezza che non era colpa tua.
Le sorrido e lei ricambia incrociando il mio sguardo. Ancora un senso di tristezza mi invade vedendo i suoi occhi rossi e gonfi. Così le dico:" Dai signorina che ti accompagno a casa."
V: Grazie mille! E grazie per non aver perso la pazienza ed essere stato sincero con me!
L: Dai domani è un altro giorno e le nostre scene saranno le migliori!
Dopo averla salutata sotto casa sua mi sento più leggero e non vedo l'ora di stendermi sul letto e addormentarmi accanto a Camilla cullato dal suo delicato profumo.

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