Sono in ritardo. Mi sono addormentato accanto a Camilla e mia madre mi sta già aspettando in stazione. Il suo treno era puntuale.... Non succede quasi mai eppure oggi si. La vedo in lontananza con la sua valigia in mano che si guarda intorno.
L: Mamma ciao- le urlo cirrendole incontro
M: Ciao Tesoro! Santo cielo che occhiaie che hai!
L: Beh come sai sono stati giorni difficili...
M: E così ti sei trascurato. Ma non devi, perché quando Camilla si riprenderà tu devi essere in forma per starle vicino.
L: Tu lo sai che potrebbe non riprendersi?- le dico abbassando la testa e trattenendo a stento le lacrime
M: Sono convinta che starà bene- esclama le con convinzione prendendomi il viso tra le mani e incrociando il mio sguardo- ora portami da lei.
L: Non vuoi prima passare per casa a posare le tue cose?
M:No preferisco andare da lei.
Nel tragitto dalla stazione all'ospedale non diciamo una parola. La vedo tesa, anche lei si è affezionata molto a Camilla. Arriviamo in reparto. Mamna si mette il camice e il copricapo ed entra io non posso perché è consentito entrare ad una sola persona alla volta. Varcata la soglia della stanza la vedo fermarsi per qualche secondo, stringere i pugni e trattenere le lacrime. Poi si siede accanto a Camilla e comincia ad accarezzarle i capelli e a parlarle dolcemente. Ora ho la certezza che domani posso partire tranquillo.
Arrivo a Trieste molto presto sono solo 4 giorni mi dico, passeranno in fretta. La prima persona che incontro è Valentina che a stento mi saluta. Forse è imbarazzata, forse arrabbiata ma oggi non ho la forza di affrontarla. Poi si avvicina a me Gabriella
G: Lino ciao
L:Ciao- le dico con poco entusiasmo
G: So che sei forse una delle persone più riservate che io conosco ma ti vedo strano ultimamente. Che succede?
L: È una storia lunga
G: Centra Valentina?
L: No lei no o beh forse in minima parte - abbasso il capo e le racconto tutto di Camilla, di Valentina.
Lei mi ascolta poi mi prende la mano e mi dice che si sistemerà tutto e va via frettolosamente.
Prima di incominciare a girare la prima scena del giorno il regista ci dice che ha cambiato l'ordine delle scenate previste per questo periodo e ci dà una nuova scaletta che mi libera un giorno prima. Alzo lo sguardo e subito incontro quello di Gabriella che mi strizza l'occhio e io le faccio un cenno di ringraziamento.
Ad ogni pausa chiamo mamma per sapere se ci sono novità ma purtroppo le condizioni di Camilla rimangono stazionarie.
Ultimo giorno di riprese, fra 5 ore sarò in viaggio verso Modena. Durante l'ultima pausa vedo un chiamata persa da parte di mamma. Il cuore comincia a battermi più forte e uno stato di forte agitazione mi assale. E se Camilla fosse peggiorata di solito mia madre chiamo solo in caso di estrema necessità. Cerco di fare il segno per sbloccare il telefono ma tanto sono in ansia non riesco. Sbaglio il terzo tentativo e ora devo aspettare trenta secondi. Non mi ero mai reso conto che mezzo minuto potesse essere così lungo. Riprovo, sbaglio ancora. Mi impongo di calmarmi schiocco le dita tredici volte e finalmente riesco a sbloccare il mio cellulare.
M: Pronto, Lino ciao
L: Mamma che succede?
M: Camilla sta meglio, nel tardo pomeriggio vogliono provare a svegliarla.
L: Ci sarò fra poco qui ho finito e parto subito. Falli aspettare. Arriverò
M: ok ma mi raccomando sii prudente sulla strada, non correre.
L: Non ti preoccupare a dopo mamma.
Sono in macchina fra poco arriverò da lei. La mia mente affollata di pensieri, il mio cuore colmo di paura. Ho paura che mi respinga che non mi voglia li. Ho cosi tante cose da dirle che non so da quale iniziare ma, se non mi volesse ascoltare. Caccio questi brutti pensieri perché finalmente sono arrivato. Appena mi vede mia madre esce per permettere a me di entrare, mi accarezza il viso, mi abbraccia e mi dice che convinta che andrà bene che non le stanno dando più il sedativo da ormai qualche ora e che ogni momento può essere buono per vedere i suoi occhi meravigliosamente blu aperti. Mi siedo accanto a Camilla le prendo la mano e comincio a parlarle perché sono convinto che ora può sentirmi. Mi assopisco mentre stringo ancora la sua mano nella mia. Mi sveglio poco dopo perché sento che la mia stretta è ricambiata. Alzo la testa di scatto e finalmente lo vedo. Il blu del mare profondo che mi fissa. Al lato dei suoi occhi una lacrima scende. Io l'ascugo con una carezza e le bacio la fronte. " scusami" mi sussurra ma io con una leggera carezza sulle labbra la zittisco. " Parleremo Camilla, abbiamo tante cose da dirci ma non ora. Ora riposa sta sereno e non dimenticare mai che ti amo"
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Nascosta tra la folla....
RomanceQuesta è la storia di Camilla, la più fortunata tra la fan di Lino Guanciale ma che nasconde un passato molto doloroso.