Capitolo 6

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"Signorina Camilla le va una pizza?"
Lei mi guarda titubante non parla così ancora una volta mi trovo a dire:"giuro che non mordo"
Lei piega le labbra in un mezzo sorriso e mi fa segno di si con la testa.
La porto in un locale discreto e carino ci sediamo al tavolo e le dico :" beh se i miei calcoli sono giusti.... quarto anno di psicologia dovresti avere 23 anni!?"
"Esatto" risponde lei.
Stiamo leggendo entrambi i menu ma lei molto distrattamente e quando si presenta a noi il cameriere lei ordina solo una Margherita baby e acqua.
Continuiamo a parlare ininterrottamente come se ci conoscessimo da tempo e finalmente anche Camilla ha parlato tranquillamente. Abbiamo riso molto e verso fine cena la confidenza era andata talmente oltre che abbiamo cominciato anche a prenderci in giro. Solo una cosa mi ha lasciato perplesso: Camilla aveva solo giocato con la sua pizza mini non me aveva mangiato più di  due bocconi.
"Non hai fame ?" le ho chiesto
Il suo sorriso si è spento immediatamente sulle sue labbra e la bella atmosfera che si era creata è  svanita lasciando posto solo a tensione.
Lei mi guarda dritto negli occhi poi abbassa lo sguardo.
Io mi sento in colpa per aver rovinato la complicità che si era creata e subito riprendo:" Allora verrai domani all'ultima replica?"
C"Si""
L" Mi aspetterei? Ti prometto che non ti trattero' come una fan però tu mi devi promettere che non mi trattarai come un attore famoso!"
Lei torna a sorridere di nuovo e mi dice" Promesso"
Pago il conto è ci immergiamo nel gelo di una sera di dicembre continuiamo a chiacchierare ridere e scherzare. I nostri volti sono illuminati dalle luci natalizie che addobbano Modena l'atmosfera che si respira è magica quando lei si stringe nel suo cappotto per il freddo. Così decido di abbracciarla per cercare di farle sentire meno freddo ma la sento irrigidirsi all'istante. Imbarazzato la libero  dal mio abbraccio "scusa" le dico.
Lei mi guarda dritto negli occhi e dopo parecchi secondi mi dice:"scusami tu davvero non è colpa tua"
La guardo anche e io e per la prima volta mi accorgo di quando è bella nella sua dura fragilità. Mi perdo all'azzurro dei suoi occhi tristi e mi riprometto che un giorno li farò sorridere.
"Ti accompagno a casa?" Le chiedo
C: no Grazie non abito lontano da qui.
E mentre mi saluta scappa via dicendomi:" ci vediamo domani e.... grazie ancora del biglietto e del magnifico posto che mi hai scelto"
Non faccio in tempo a risponderle ma penso.... ciao Camilla sono stato davvero bene in tua compagnia!

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