Capitolo 20

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Rimango immobile seduto sul mio divano ormai quasi al buio perché non ho nemmeno la forza di alzarmi ad accendere la luce. Un senso di vuoto mi invade e mi pervade. Come ho potuto essere così superficiale come ho potuto perdere Camilla solo per una stupida leggerezza.
Vengo distratto da questi pensieri dal suono del mio cellulare e spero con tutto me stesso che sia lei. Simone compare scritto sul mio display. Beh anche la voce e il consiglio di un amico può che farmi bene in questo momento.
L: Pronto
S: Ciao Lino ben tornato! Che si dice a Trieste?
L: Simo.... ho fatto una cazzata.... stavo per tradire Camilla con la mia truccatrice... e
S: Spero tu non le abbia detto nulla....
L: Qualche ora fa le ho detto la verità e ora non vuole più vedermi....
S: No..... mi dispiace ma anche tu.... perché? Camilla e così dolce.... Anzi a proposito volevo appunto parlarti di lei....
È davvero brava a recitare
L: Lo so ha un gran talento, una naturalezza innata a vestire i panni altrui...
S: Si ha davvero un bel talento infatti un regista abbastanza importante l'ha già notata.....
L: E chi sarebbe...?
S: Rossi, Luca Rossi
Mi si gela il sangue nelle vene a sentire il nome di Camilla associato a quello di quel grandissimo bastardo non riesco a dire una parola finché Simone riprende
S: Oh Lino ti sei ammutolito???? Mi pare una buona cosa, una bella opportunità.
L: Ascoltami bene Simo.... Non devi far avvicinare quell'uomo a Camilla mi hai capito- dico urlando fuori di me
S: Ehi calmati ma perché? che ti succede?
L: Quel bastardo quattro anni fa ha abusato di lei. Tu non puoi farlo avvicinare a lei! Capito Simo non devi farlo avvicinare a lei per nessuna ragione
Per un  attimo il mio amico resta in silenzio
S: Lino non potevo saperlo mi dispiace tantissimo... però ora c'è un problema: Rossi mi ha chiesto dove poteva parlare tranquillo con Camilla cosi gli ho detto che domani mattina poteva trovarla alla pasticceria dove lavora.
Sono paralizzato dal terrore. Chiudo il telefono in faccia a Simone e provo compulsivamente a chiamare Camilla. Lei come prevedibile non mi risponde. Decido così di andare a casa sua suono insistentemente al citofono ma nessuno risponde. Sono nel panico più totale poi una certezza mi avvolge. Devo proteggerla. Per ora è  meglio che non sappia niente, oggi per lei è stata già abbastanza dura. Domani andrò davanti alla  pasticceria la osservero' da distante e se quel mostro proverà solo ad avvicinarsi a lei se la dovrà vedere con me.
Come prevedibile passo la notte in bianco. Non riesco a non pensare alla delusione che ho visto crescere sul volto di Camilla ma la cosa che mi terrorizza di più e che quel regista da quattro soldi possa farle ancora del male.
È l'alba ed io mi fiondo sotto la doccia per scaricare un po' di tensione e prima dell'orario di apertura della pasticceria sono lì, nascosto per far si che non le succeda nulla di brutto. La vedo arrivare... sguardo cupo sembra quasi ripiegata su se stessa per il dispiacere e pensare che la causa di tutto sono io mi distrugge. Passano un paio d'ore e tutto sembra procedere tranquillo poi vedo avvicinarsi all'entrata della pasticceria un uomo alto di bell'aspetto ma alquanto viscido... Eccolo lo ho visto poche volte ma lo riconosco subito e il mio cuore perde dei battiti.
Lo osservo da lontano... si aggira qui intorno ma non entra in pasticceria e la mia paura aumenta perché è quasi ora di chiusura...
Attraverso il vetro vedo Camilla togliersi il grembiule. Maledizione ha finito di lavorare e quel mostro è ancora qui.
Esce dal locale si mette lo zaino in spalla e non si accorge che lui si avvicina. La saluta con un ghigno, lei sembra paralizzata cammina indietro ma viene fermata dal muro del negozio. Nei suoi occhi terrore puro, intanto mi avvicino a loro
L: Ciao Camilla!
Lei mi guarda sollevata mentre lui con disprezzo
R: Guanciale.... chi si rivede.... come mai da queste parti non sei impegnato a fare quelle fiction spazzatura in giro per l'Italia?
L: No- gli dico calmo - oggi libero infatti se ti togli e la lasci passare, sono venuto a prendere la mia ragazza per passare la giornata con lei.
R: Chi Camilla??? La tua ragazza?- dice quasi deridendomi- Beh mi dispiace comunicarti che lei oggi ha da fare con me.
L: Ok ma....- dico cercando di non perdere calma e lucidità- lasciamo decidere a lei con chi ha da fare oggi....
Camilla mi guarda e tenta di fare un passo nella mia direzione ma lui la spinge indietro e la fa cadere. Io non mi trattengo e gli assesto un pugno in pieno stomaco.
Lui mi colpisce al viso e comincio a perdere sangue dal sopracciglio. Dei
passanti si fermano troppo curiosi così ci ricomponiamo cercando di non dare tanto nell'occhio
R: vada per oggi ma tu sai vero Camilla che non finisce qui....

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