Capitolo 17

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Mia madre e Camilla sta mattina si sono salutate con un lungo abbraccio e grossi lacrimoni. Si è instaurato davvero un bel rapporto tra loro e prima di stattaccarla da se se le ha detto:" Non rifiutare la felicità Camilla ma combatti per farla tua e viverla in ogni istante! Chiamami quando vuoi sarò sempre entusiasta di sentirti."
Ora siamo in viaggio da qualche ora e l'atmosfera è decisamente diversa da quella che regnava in macchina nel viaggio di andata. Siamo in silenzio, non cantiamo più e un nodo è stretto alla gola di entrambi. Credo che anche lei abbia la mia stessa grande paura: quella che la magia che si è creata tra di noi possa svanire con la nostra lontanaza. Purtroppo domani già in mattinata dovrò essere a Trieste. Decido di rompere quel fastidioso assordante silenzio che ci fa perdere troppo nei meandri dei nostri pensieri..
L : Vedrai Camilla andrà tutto bene ce la faremo. Ogni volta che mi sarà possibile verrò da te e appena sarai libera tu ti porterò a Roma a vedere casa mia.
C: Ho paura.
L: La stessa che ho io ma vedrai andrà bene. Poi ci chiameremo, videochiameremo e in ogni pausa ti riempiro' di messaggi
Lei sorride e io continuo
L: Poi Camilla beh vedi io vorrei che tu ricomminciassi a recitare vorrei ti iscriversi a qualche corso di teatro di qualche compagnia e se tu mi dai l'ok io posso aiutarti e muovermi a contattare qualcuno.
C: No Lino questo mi crea ansia e mi terrorizza. Non posso davvero anche se ammetto mi piacerebbe moltissimo.
L: posso capirlo ma ci tengo a sottolineare che frequenteresti un ambiente selezionato da me dove ci lavorano amici miei e dove non potrebbe succederti nulla di male. Pensaci, non sprecare il tuo talento.
C: Da un lato mi piacerebbe da morire...
L: Allora fai tesoro delle parole di mia madre che proprio qualche ora fa ti ha detto di afferrare la felicità e dimmi di Si!
Dopo silenzio sguardi e sorrisi mi dice semplicemente:"Si"
Sono troppo felice chiamo subito Simone per un confronto e finita la chiamata mi fermo al primo autogrill guardo Camilla le prendo le mani e le dico con entusiasmo:" Settimana prossima ti aspettano in teatro." Lei è raggiante mi bacia con foga quasi facendomi male.
È felice e io lo sono di più.
L: È ora di pranzo sto morendo di fame. Panino?
C: A me andrebbe un cappuccino.
L: No cara la mia ragazzina mangerai anche tu qualcosa. Fammi partire tranquillo e dimostrami che non ti trovero' deperita quando ci vedremo fra un paio di settimane
C ok, ok ma ora non ti allargare troppo.
Così sorridendo e tenendoci per mano mangiamo il nostro panino. Anche lei lo mangia quasi tutto e.... il mio cuore trabocca di gioia.
Arriviamo a Modenna che è ormai tardo pomeriggio. Avrei voluto che questo viaggio durasse in eterno perché non avrei mai voluto arrivasse il momento di salutare Camilla.
Siamo sotto casa sua e ci stiamo abbracciando ormai da diversi minuti ma nessuno dei due riesce a staccarsi. Avrei voluto dormire accanto a lei anche sta notte ma purtroppo domani devo partire davvero molto presto.
L: Due settimane passano in fretta
C: Due settimane sono lunghissime.
L: Vedrai con tutto quello che devi fare passeranno in un lampo.
La stacco da me le accarezzo il viso e ci scambiamo l'ultimo lunghissimo bacio.
L: Mi raccomando..... per qualsiasi cosa chiama se non posso risponderti ti richiamo appena, appena possibile!
C: Ok grazie Lino grazie veramente di tutto.
In quel "veramente di tutto " scorgo la sua gratitudine per averla capita e aiutata a superare almeno in parte il suo passato, ma anch'io ti sono grato Camilla penso perché il nodo alla gola mi impedisce di parlare, ti sono grato per come mi tratti e per tutte le incredibili emozioni che sei stata in grado di farmi provare.
Così le strizzo l'occhio e la vedo scomparire dietro il portone del suo palazzo.

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