Capitolo 41

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Sono le nove del mattino, sono sotto casa di Camilla in uno stato comatoso perché ho passato in bianco l'intera notte che per usare un eufemismo è stata davvero movimentata. Penso a Valentina spero sta bene, spero non sia troppo arrabbiata con me. Penso ai tre ragazzi che mi hanno aggredito e poi il più dolce e malinconico dei pensieri lei, Camilla. Non ho  ancora il coraggio di scendere dalla macchina e andare da lei. Non so come affrontarla non so cosa dirle ma quello che mi blocca di più  è  la paura che mi respinga che non mi lasci parlarle e spiegarle. Continuano a sovrapporsi frasi nella mia testa ma nessuna mi convince. Decido che è meglio che prima vada a fare colazione poi tornerò  senza timori e mi giocherò il tutto e per tutto sperando almeno che mi dia la possibilità di essere ascoltato.
Metto in moto la macchina per raggiungere un bar ma in quel momento vedo uscire dal portone Giulia, la sua coinquilina.
Di lei so che è una mia fan sfegatata e che non si è persa nemmeno una puntata di tutte le serie che ho girato ma non mi ha mai voluto né parlare né conoscere perché mi diceva Camilla, l'avrei troppo messa in imbarazzo e in soggezione. Ma adesso lei potrebbe farmi da tramite potrebbe almeno dirmi come sta la sua amica e magari consigliarmi come meglio approcciarmi a lei. La guardo mentre apre il cancelletto per uscire in strada. Ha una faccia tirata è ancora presto penso o forse ha discusso con Camilla... Poco mi interessa, istintivamente scendo dalla macchina e corto verso di lei.
- Giulia- gridò correndo nella sua direzione. Lei mi guarda sorpresa, quasi spaventata, diventa tutta rossa e mi volta le spalle
L: Giulia ciao!
G: Buongiorno- mi dice lei rispettosa, girandosi verso di me.
L: Non vorrai mica darmi del lei spero...- le dico scherzando sorridendole per cercare di metterla a suo agio
G: Beh si.... lei è insomma si- dice impacciata- lei e Lino Guanciale
L: No, cioè si ma sono uno come tanti
G: Non direi- afferma lei quasi scandalizzata
L: Ok ma prima o poi io e te dovremmo diventare amici no?
G:Amici? Io e lei?
L: Ti prego Giulia dammi del tu non farmi pesare ancora di più il fatto che sono qualche anno piu vecchio di voi.
G: Vuole sapere qualcosa di Camilla?
L: Si Giulia vorrei- le dico abbassando il capo. Ma ti prego basta con questo lei!
G: Camilla è stata davvero tanto male.
L : Cosa vuol dire è  stata? Ora come sta? Le chiedo ansioso. Ha usato un verbo al passato perché mi ha già dimenticato in solo pochi giorni? O le è  successo qualcosa? Penso mentre attendo una risposta da Giulia.
G: Io veramente non so se è il caso di dirle
L: Dirti ti prego...
G: Dirti beh ecco non so cosa è  meglio per Camilla
L: Ascolta andiamo ti offro la colazione voglio dirti cosa mi è successo sta notte, capirai così perché ho urgenza di parlare con lei
G: Io a colazione con lei?
L: Oh Signore Giulia- le dico quasi disperato ma con dolcezza e cercando di apparire il più sincero possibile- essere famoso è una condizione che non ho scelto io. Lo accetto perché amo il mio lavoro ma io sono una persona come tante con pregi, difetti, tanti, gioie e dolori. Capisci cosa voglio dire?- lei fa cenno di si col capo così continuo-  dai davanti ad un cappuccino e una brioches parleremo meglio.
G: Ha proprio ragione Camilla quando dice che lei... cioè TU sei speciale- mi dice non riuscendo però ancora a sostenere il mio sguardo.
L: Dai andiamo sto morendo di fame- dico sorridendole e mi sento più leggero perché credo di aver trovato un alleata.
Siamo seduti ad un tavolino di un bar abbiamo ordinato la nostra colazione ma lei sembra ancora in forte imbarazzo. Non capisco se ancora per me o per gli sguardi di tutto i presenti su di noi. Io non ci faccio più caso ormai ma forse a lei da fastidio, come del resto a volte davano fastidio anche a Camilla.
L: Ho imparato a non farci caso-
G: Ma è sempre cosi? Cioè ovunque vai ti guardano così?
L: Beh si se mi riconoscono si.... Non succede sempre però.  Alcuni non sanno chi sono.
G: È allucinante, non so come tu faccia...
L: Abitudine ma è anche gratificante ogni cosa ha il suo rovescio della medaglia.
Sta notte sono stato aggredito- le dico tutto d'un fiato. Tre ragazzi mi hanno bloccato a terra e hanno frugato in tutte le mie tasche per rubarmi i soldi
G: Oddio mi dispiace moltissimo
L: A me non così tanto.... ho capito cosa ha provato Camilla davvero: non potersi muovere mentre qualcuno oltrepassa i confini più intimi della tua persona è terribilmente orribile. Inspiegabile a parole. Ho bisogno di parlare con lei Giulia.... ho bisogno che mi ascolti, non la voglio perdere. Io l'amo!
Lei rimane in silenzio, le trema il mento, comincia a singhiozzare
L:Giulia che succede?
G: Camilla.... non è  a casa ora purtroppo non puoi parlare con lei...

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