Capitolo 49

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Stiamo girando l'ultima scena della Porta rossa 2. Vanessa è arrabbiatissima con Cagliostro perché vuole andarsene e lasciarla sola. L'espressione del viso di Valentina tra l'arrabbiato, il deluso e la tristezza e così reale che quasi mi fa paura, mi mette in soggezione. Quando poi inizia a recitare le sue battute lo fa con una tale intensità che capisco immediatamente che non è tutta finzione. Sto al gioco e vediamo se così riesco a farle capire quanto mi dispiace. Cambio le battute e cerco di accarezzarle il il viso ma lei si scansa. Questo non era ovviamente sul copione e mi guarda con uno sguardo di rimprovero. Il regista non ci ha ancora fermato così io continuo dicendole che non voglio più farle del male ma che lei è e rimarrà una amica preziosa.
È qui che arriva lo stop e mi prendo pure una strigliata. Mi scuso dicendo che non ricordavo più le battute e ho improvvisato.
V: Si.... ci crederanno tutti- mi dice sottovoce- è alquanto inverosimile che Lino Guanciale si dimentichi le battute.
L: Giusto.... allora mi hai capito?
V: Tu sei fuori.
L: Possiamo parlare dopo?
V: Forse. Ora però finiamo che sono stanca morta.
Poi mi guarda con aria di sfida e continua
V: Lino li c'è la mia borsa con dentro il copione.... se vuoi ripassare un pochino le battute.....
Io la guardo tra il divertito e l'offeso ma davanti agli altri non posso far altro che prendere quel maledetto copione e far finta di leggere le mie battute.
La scena è perfetta carica di emozione, di quell'emotivita' che è data da quello che stiamo vivendo io e lei nella vita reale.
Così anche questa avventura è finita rimane solo la festa di fine riprese domani sera poi finalmente un periodo di meritato riposo insieme a Camilla che mi manca ogni giorno di più.
Finito di salutare colleghi, tecnici e regista cerca Valentina ma non la vedo. Sto morendo di caldo perché ormai è maggio inoltrato e io porto addosso un cappotto ma prima di andare a cambiarmi raggingo il suo camerino ed è li che la trovo, ferma immobile davanti ad uno specchio.
L: Posso?
V: Se ti dicessi di no te ne andresti?
L: Vedo che mi conosci bene... No non me ne andrei.
V: Quindi.... non mi resta che dirti prego entra pure...
L: Come siamo spiritose questa sera.... ah a tal proposito grazie per avermi prestato il tuo copione....
Le accenna un sorriso malinconico e continua
V: Che cosa vuoi?
L: Che mi ascolti e provi a capirmi.
V: Perché sei venuto a Verona?
L: Perché avevo bisogno di staccare la spina e che tu ci creda o no per me la tua amicizia è importante.
V: Pensa che stupida..... io pensavo fossi venuto per me....
L: In un certo senso è così... ma io ero stato chiaro con te
V: Talmente chiaro che mi hai baciata....
L: Lo so Vale che sono molto più grande di te, che ho sbagliato e ti chiedo infinitamente scusa.  Non voglio trovare giustificazioni, ma io ti trovo bellissima e davvero mi hai provocato all'inverosimile.
V: Ok dici che sono bellissima ma non mi ami... non capisco
L: Ascolta- le dico prendendole le mani- io ci sarei venuto molto volentieri a letto con te in quel momento ma ti avrei presa in giro non provavo trasporto ma solo istinto. Scusa la franchezza- le dico mentre inizia a piangere e io la stringo a me.- È stato difficile andarmene quella sera ma l'affetto che ho per te è grande, davvero credimi e non volevo usarti.
Le lascio le mani, ho un nodo in gola e non riesco più a parlare, credo nemmeno lei ci guardiamo
V: Cosa ti ha colpito di quella? Perché lei?
L: Non so risponderti razionalmente ma quello che veramente ti deve interessare è che io ti voglio bene Vale e molto e vorrei che tra noi tornasse il rapporto che c'era prima.
V: Non posso promettertelo ma farò il possibile.
Ci abbracciamo a lungo e ho la netta sensazione che dopo tanto tempo i tasselli della mia vita stiano finalmente andando tutti al loro posto.
Questa è l'ultima sera, la sera della festa e si respira un misto di allegria, tristezza e tanta soddisfazione. E quasi finito tutto quando Valentina si avvicina a me e mi dice
V: Ho bisogno di un po' di tempo ma sono convinta che tutto tornerà come prima.
Io la stringo a me più forte che posso saluto tutti e parto per Modena. Voglio fare una sorpresa a Camilla e domani accompagnarla  suo ultimo esame. La strada è libera, è notte fonda e sono casa sua in poco tempo. Ho le chiavi, apro e la trovo intenta a studiare. Alza gli occhi dai suoi appunti incredula. Un sorriso le fiorisce sul volto e corre tra le mie braccia.
Ci baciamo da prima dolcemente per godere ognuno del sapore dell'altro poi sempre più con passione finché non finiamo nudi sotto le coperte....

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