Capitolo 39

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Siamo seduti ad un tavolino appartato in una piccola osteria scovata in una via laterale del centro. La prima cosa che faccio una volta al tavolo è controllare il mio cellulare per vedere se finalmente Camilla si fosse degnata di rispondere almeno ad uno dei tanti messaggi che le ho inviato. Come sempre nulla e un'espressione di delusione mal celata compare sul mio viso. Valentina sveglia com'è se ne accorge subito
V: Come stai veramente Lino- mi dice accarezzandomi il dorso della mano.
L: Che devo dirti, mi manca. Sono quattro giorni che le scrivo ma nessun risposta.
V:Non capisco davvero..... potresti avere almeno  mezze ragazze d'Italia ai tuoi piedi e tu ti fai   ridurre in questo stato da una musona alla quale per di più non piacciono nemmeno i dolci!?!? Se ben ricordo.....Quella volta che siamo andati in pasticceria insieme non ha voluto nulla. Forse per questo è sempre triste e sembra incazzata col mondo!
L: Vale credimi che se sapessi cosa ha dovuto passare Camilla capiresti il perché dai suoi atteggiamenti.
V: Mah forse ma ora dai su non pensarci sei venuto qui per distrarti no? Dai dolce?
L: Certo! - esclamo sfoderando il miglior sorriso che posso.
V: Altri due passi per smaltire e poi mi accompagni a casa? Mi dice dopo che ho pagato il conto
L: Volentieri signorina!
Verona sembra perfino più bella se possibile la sera. È una serata tipica di inizio primavera: nonostante l'aria sia ancora frizzante si sente che sta via via per intiepidirsi. Valentina è riuscita a regalarmi un po' di serenità e con la coda dell'occhio la guardo. E ancora più bella intenta ad osservarsi in giro. Poco dopo siamo sotto casa sua
V:Dai sali che ci beviamo una tisana digestiva.... io ne ho bisogno!
L:Ci credo con quello che hai mangiato....
V: Vorresti dire che sono grassa?- ridacchia
L: Sei magrissima Vale lo sai da te ma nonostante ciò lasciatelo dire mangi come un porcellino- udite queste parole mi assesta un pugno sul braccio- Ahi!
V: Te lo sei meritato! Dai saliamo!
L:Ma è già tardi non è  che disturbiamo Martina?
V: Martina non c'è. È dai suoi, torna domani
L: Ok allora tisana sia!
Siamo in cucina io mi siedo al tavolo mentre lei mette un pentolino con dell'acqua a bollire.
V: Ti scoccia se mi metto in pigiama?- mi dice slacciandosi il primo bottone dei jeans lasciando intravedere il bordo di pizzo dei suoi slip azzurri. Sento un eccitazione che cresce nei pantaloni e arrossendo le dico schiarendomi la voce
L:Si certo fai pure- e si dirige verso la camera.
E troppo tempo che non lo faccio.- penso- però devo mantenere comunque il controllo. In quel momento esce lei con un pigiama azzurro di seta con pantaloncini inguinali e una maglietta troppo corta. Mi sistemo sulla sedia. Sono imbarazzato, non riesco a guardarla in faccia e vorrei tanto poter schioccare le dita per calmarmi ma non posso farlo. Valentina mi conosce troppo bene e se lo facessi mi tradirei.
V: Tutto ok? Ti vedo strano.
L: No tutto ok. E che ti sta molto bene questo pigiama- mi esce senza pensarci
Lei è stupita dalle mie parole
V: Credi? È pure vecchio- mi dice versando l'acqua bollente nelle tazze.
Si siede vicino a me ed io mi sento mancare. Appoggiando lei i gomiti sul tavolo, la sua maglietta si alza ancora di più  scoprendo parte della schiena e l'elastico dei pantaloni si scosta della sua pelle perché leggermente larghi lasciandomi ammirare meno velatamente il bellissimo bordo di pizzo dei suoi slip che avevo intravisto prima. Quanto vorrei accarezzarle la parte scoperta della sua schiena..... Sono in difficoltà credo lei lo percepisce e mi sorride. Io contraccambio il sorriso impacciato.
V: Ehi che c'è? Che faccia si può sapere che hai?
L: Che ho.... -rispondo io non trovando altre parlole -Ho che forse è  meglio se vado....
V: Perché scusa? Non hai nemmeno finito di bere la tua tisana, anzi direi che non hai proprio iniziato
L:Già  ma vedi- le dico decidendo di essere onesto- sono un po' in difficoltà..
V: In difficoltà? Perché?
La guardo prima di rispondere per capire a che gioco sta giocando: mi chiedo se ha capito tutto e vuole stuzzicarmi o se la sua domanda è sincera, ma la vedo talmente concentrata sulla sua tisana che penso sia giusta la seconda ipotesi.
L:Sono in difficoltà perché- comincio titubante- non vorrei combinare casini, vedi è parecchio che non ho rapporti- le dico arrossendo-e sta sera ti trovo tanto sexy.....
V: Sexy io? In pigiama? Ma dai avrò anche tutto il trucco sbavato
L: Si lo sei e molto poi la tua spensieratezza, allegria - mi fermo e la guardo negli occhi per un breve istante- si dai insomma meglio che vada- dico alzandomi
Lei mi sorride, mi scruta poi lentamente si alza anche lei e ancora più lentamente viene verso di me appoggia la sua mano sul mio petto e con una dolcissima ma decisa spinta mi obbliga a risedermi sulla sedia dalla quale mi ero appena alzato.

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