41.

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che cosa voleva levi?

arrivo alla meta e noto una figura appoggiata su un albero.
il corvino appena nota la mia presenza si dirige verso di me.
levi: sei arrivata in perfetto orario, mi sorprendi.
dice accarezzandomi la guancia.
a quel contatto arrossisco immediatamente.

io: come mai mi hai detto di venire qui?
chiedo di colpo, giusto per togliermi questa domanda che passava per la mia mente senza sosta e tra poco ne uscivo pazza.
levi: perché voglio portarti in un posto.
dice pensieroso.
io: e dove?
chiedo curiosa.
levi: in un posto.
wow grazie levi. adesso tutto mi è più chiaro.

levi: dai non guardarmi in quel modo, prendi il tuo cavallo, ci facciamo semplicemente un giro in città.
a quelle parole faccio un sospiro di sollievo e mi dirigo verso eiji. fortunatamente le stalle sono vicino al cortile del retro quindi non ci misi molto, intanto hello kitty mi aspettava sopra il suo cavallo nero.

io: andiamo?
dico affiancandomi a lui, quest'ultimo annuisce e facciamo partire i cavalli.

durante il percorso non ci siamo parlati molto, visto che di solito non è la migliore delle idee cominciare a parlare mentre si è sopra un cavallo, beh.. questo dipende se vuoi acciaccarti la lingua o no.
lo dico per esperienza.

appena arriviamo in città rallentiamo il passo e finalmente potevamo parlare tranquillamente senza rischiare di farci male, scendiamo dal cavallo e li leghiamo sui pali d'ingresso della città.

il corvino poi afferra la mia mano delicatamente e un po' esitante comincia a camminare, trascinandomi verso di lui.
tutti quanti ci guardavano in modo strano, così levi decide di staccare quel contatto che avevamo, un po' ci rimango male perché dopotutto mi piaceva quel contatto, però dall'altra parte lo volevo ringraziare in 2983838 lingue perché la situazione si faceva troppo imbarazzante.

persa dai troppi pensieri non mi sono neanche accorta che siamo arrivati..
in un posto troppo famigliare.
io: levi.. cosa ci facciamo all'entrata della città sotterranea?
gli chiedo impietrita mentre osservavo quelle maledette scale che da piccola ho sempre voluto "calpestare", ma le guardie me lo impedivano sempre perché ero troppo povera e se provassi anche a fare uno scalino mi avrebbero condannato a morte.
forse è anche per questo uno dei motivi la quale sono diventata una criminale lì.
ho sempre voluto sapere cosa ci sia fuori da questo buco, ma ora che lo so.. preferisco di non averlo mai saputo.

levi: ogni anno, il giorno del mio compleanno, ritorno sempre nella mia città Natale (scusate il gioco di parole HAHAHHA), giusto per riaffrontare i belli e brutti ricordi che questo posto mi dà, ma se tu non vuoi, possiamo anche non andarci.
mi spiega osservando anche lui quelle scale.
io: ma io in quel posto sono una criminale..
dico abbassando lo sguardo.
levi: beh, lo sono anche io.
dice ridendosela mentre mi dà una pacca sulla spalla.
levi: quindi? è un problema per te?
chiede in cerca di risposte che prima non ho dato.
io: nono, figurati, a volte ricordare fa bene.. quindi perché no.
dico incoraggiando per lo più me stessa che levi.

quest'ultimo notando la mia "non sicurezza" nelle mie parole mi ridà nuovamente la mano, questa volta più dolcemente e fa uno scalino.
mi guarda aspettando un mio passo.
faccio un piccolo respiro e ricopio il movimento del corvino, che subito dopo fà un piccolo sorriso e piano piano arriviamo al suolo di quella lurida città che tanto speravo di non vedere mai più.

levi: dov'è casa tua?
mi chiede girandosi in tondo come se la stesse cercando senza neanche sapere com'era.
io: seguimi.
dico con un filo di voce.
durante il tragitto diversi flashback di me, samantha e larray da bambini che correvano felici verso casa mia, facevano spazio nella mia mente che in quel momento stava vagando in troppi ricordi.

io: è quella là.
dico indicando una casa bianca lurida e ormai vecchia.
levi: non ci posso credere.. è affianco alla mia.
dice spostando lo sguardo verso la casa affianco, era di colore giallo, in alcune parti verde a causa della muffa, segno che ormai nessuno si curava di quella casa da anni.

io: chissà se da piccoli ci siamo incontrati ma oggi non ce lo ricordiamo.
dico facendo un sorriso malinconico.
levi: chissà..
ripete la mia prima parola.

levi: sono curioso. andiamo prima a casa tua.
dice facendo come detto senza mai staccare la sua mano dalla mia e appena arrivati davanti alla porta, esito un po' per poi spalancarla.
e riecco che nuovamente tutti i ricordi si fanno presenti nei mei occhi che mi faceva vedere la mia me da piccola.

io: non è un granché la mia casa.
dico giustificandomi.
levi: non che la mia sia messa meglio eh, anzi.
subito dopo si sofferma osservando un quadro appeso sul muro vicino la porta d'ingresso.
era una foto con me da piccola insieme a mio padre e mia madre.
il corvino osserva ogni minimo dettaglio della foto senza staccare gli occhi da lì.

levi: eri davvero carina da piccola.
dice continuando ad esaminare il quadro.
io: perché ora non lo sono più?
dico ironicamente.
levi: non intendevo ques-
io: sto scherzando hello kitty.
dico ridendo

io: dai, ora voglio vedere la tua di casa, qui abbiamo visto abbastanza, dico cacciando levi dalla mia cssa anche perché sinceramente neanche volrvo che vedesse quel quadro, figurati se mo cominciava pure ad illustrare camera mia e dei miei genitori.. lì si che potevo morire di vergogna visto che ci sono solo foto di me da piccola.

levi: se proprio insisti.
dice aprendo la porta di casa sua.
anche se fuori sembra sia una piccola abitazione, dentro è apparentemente molto amplia, forse perché per la mancanza di vari mobili. dopotutto la sua casa è decisamente più accogliente dalla mia.

levi: dai vieni, che ti mostro tutte le stanze.
dico facendo segno di venire con la mano.
inizia mostrandomi la cucina dove mi racconta uno dei suoi piccoli traumi, ovvero quello della tazza del tè, infatti aveva sempte bevuto qualsiasi cosa con una posizione strana, mai vista, ma non mi sono fatta mai delle domande su ciò.. in pratica da quello che ho capito, un giorno stava bevendo beatamente la sua bevanda preferita quando poi gli si staccò il manico sprecando così tutto il liquido che c'era all'interno, quando poi era raro in quel periodo ottenere del tè visto il suo caro prezzo.

poi mi mostrò la sua sala soggiorno dove sopra il tappeto c'era un po' di sangue e d'istinto mi è venuto da chiedergli perché ci fosse del sangue, lui mi risponde in poche parole che si erano intrufolati dei delinquenti in casa sua e che lui si è difeso spaventandoli ferendo uno di loro.

e infine mi fa vedere camera sua.
era una stanza perfettamente otdinata nonostante un po' la polvere di qua e di lá.
comunque sarei stata capace di riconoscere la sua stanza tra mille.. è sempre quella più ordinata, non si sa che dote ha per mantenere sempre tutto così perfetto..

subito dopo comincio a ridere.
levi: perché ridi?
mi chiede ovviamente confuso.
io: niente, sei sempre il solito maniaco delle pulizie.
levi: visto? io lo sono stato sin da piccolo.
mi dice tirandomi una gomitata sul fianco, facendomi male anche un po' alla ferita.

io: tu che ricordi hai qua di bello?
chiedo girando il volto verso di hello kitty.
levi: beh, non ne ho molti, ma ne potrei avere uno in questo momento che sarebbe uno dei ricordi più belli che io potessi mai avere in questo posto di merda.

dice avvicinandosi sempre di più a me e comincianso a baciarmi con foga, io ovviamente ricambio il tutto.
poco dopo mi fa indietreggiate sempre di più fin quando con i polpacci non mi scontro con i lati del letto.
levi mi fa cadere delicatamente su quest'ultimo senza mai staccarsi dalle mie labbra....
e quando lo fa, mi guarda negli occhi e mi dice..

levi: non pensi pure tu che non farebbe male aver un ricordo piacevole in questo posto?

spazio autrice

WE MALANDRINI.
si mi piace farvi  mettere la suspense.
comunque ammazzatemi prima che la scuola lo faccia.
mi stanno riempiendo letteralmente di ✨ compiti ✨

(comunque nei scorsi capitoli mi sono scordata di dirvi che viola è una zoccola mwah)

come al solito vi ricordo di mettere una stellina 🌟 e niente i love you all <3

rivali [levi x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora